Sella: le banche non sapevano dei dissesto di Alessandro Barbera

Sella: le banche non sapevano dei dissesto Sella: le banche non sapevano dei dissesto «Tutti coinvolti, anche i big stranieri. Pronti ad aiutare i risparmiatori per i rimborsi» Alessandro Barbera ROMA Le banche italiane «non sapevano». Fino a quando non è esploso il caso «non abbiamo avuto alcuna possibilità di capire» cosa stava accadendo a Parmalat. Il presidente dell'Ahi Maurizio Sella, di fronte aUe quattro Commissioni parlamentari riunite per ascoltarlo, difende il sistema bancario itahano da chi lo accusa di aver sottovalutato ciò che stava accadendo al gruppo di CoUecchio e di aver scaricato il rischio sui risparmiatori. D'altra parte «salvo una, tutto il gotha delle banche di investimento internazionali ci è cascato», ha detto durante la sua audizione neh'ambito dell'indagine conoscitiva sulle vicende Cirio e Parmalat. Ciò che è accaduto con quest'ultima, «è stata una cosa mai vista» e che, dice il presidente dell'Abi, richiede nuova regole a partire da .iuelle sul falso in bilancio. «La nuova disciplina è meno rigorosa che nel passato e può costituire un deterrente non efficace», ha attaccato Sella. Il numero uno deh'Associazione bancaria sollecita inoltre il rafforzamento della Consob e «norme più stringenti su chi produce le informazioni, dai dirigenti agh amministratori, e su chi le controlla: sindaci, revisori, analisti». Insomma, taglia corto Sella, le recenti crisi che ci hanno colpito «vanno affrontate sulla base di un'analisi obiettiva: nascono da comportamenti gravi, ma straordinari». Il sistema finanziario «non può vivere senza informazioni societarie affidabili. E' come l'aria per i polmoni». Una linea di difesa che non si discosta da queUe scelte da Consob e Bankitalia nei giorni scorsi e che ha seguito di poche ore il monito del ministro leghista Maroni. Il quale, proprio di fronte ad una platea dell'Abi, si è chiesto se sia «responsabile il comportamento di una azienda che trasferisce sui clienti il rischio di impresa. Sono certo che l'impegno delle banche consentirà di accertare le responsabilità e che si possa chiudere questa pagina ne- gativa per le imprese itahane». I RISPARMIATORI E I BOND. Ma cosa fare per evitare che nuovi crack coinvolgano i risparmiatori italiani? Sella punta il dito contro il rischio del risparmio «fai da te» scelto spesso dagli italiani e l'importanza invece di affidarsi a «professionisti della gestione». L'Associazione delle banche pro¬ mette comunque impegno per rendere più chiari i prospetti informativi e, nel caso di Parmalat, per garantire agli obbligazionisti un accesso semplificato alle procedure fallimentari ed ottenere così il rimborso di parte dei risparmi perduti. Sella invita però a «non demonizzare» i corporate bond e più in generale la Pnanza, perchè «ciò non rende un servizio a nessuno». Il sistema resta comunque «solido» e in grado, più che in passato, di «assorbire choc esterni». Una condizione essenziale «per garantire al Paese tassi di crescita elevati e duraturi». LE RIFORME DA ATTUARE. Sella sottolinea la necessità di un rafforzamento dei poteri della Consob come dehneato dalla bozza del governo, ma invita a rivedere le norme di quest'ultima che rafforzano i poteri del Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (l'organismo al quale partecipano i vertici di Tesoro, Bankitalia e Consob). Per le banche sono invece «sufficienti» le norme per superare i conflitti di interesse fra banche e imprese mentre bocciano l'ipotesi di obbligare le banche a detenere i bond in portafoglio per un certo periodo prima di rivenderli: rappresenterebbero «un costo per il sistema». Le Commissioni riunite hanno quindi ascoltato il presidente di Assogestioni. Guido Cammarano, il quale ha chiesto un rafforzamento dei poteri di controllo per gli azionisti di minoranza. LE REAZIONI. «Concordiamo con l'analisi di Sella relativa alla genesi del caso Parmalat», ma «ci saremmo aspettati un'esame delle dinamiche che hanno portato a questi episodi, non una difesa d'ufficio del sistema», ha commentato il presidente della Commissione Finanze del Senato Pedrizzi. Durissimi i consumatori: il movimento consumatori e il movimento difesa del cittadino hanno espresso «sconcerto» per l'interventfldi Sella. D^utela del risparmio e della bozza del governo che ora approderà in Parlamento ieri hanno parlato sia il presidente di Telecom Marco Tronchetti Provera che quello di San Paolo Imi Rainer Masera. Il numero uno di Telecom he. sottolineato l'esigenza di «dare pene più severe che costiusciano un deterrente», mentre Masera la necessità di «non spingere le banche verso compiti di revisione». Maurizio Sella, presidente dell'Abi

Persone citate: Guido Cammarano, Marco Tronchetti Provera, Maroni, Masera, Maurizio Sella, Pedrizzi, Rainer Masera, Sella

Luoghi citati: Roma, San Paolo