Il Parlamento è già pronto a ridisegnare la Superconsob

Il Parlamento è già pronto a ridisegnare la Superconsob VIVACE DIBATTITO DOPO IL VARO DEL DDL. ESCLUSA LA BLINDATURA DEL TESTO, «MA NIENTE DISCUSSIONI DI NATURA IDEOLOGICA» Il Parlamento è già pronto a ridisegnare la Superconsob ROMA Inizia il percorso parlamentare del progetto di legge sul risparmio, e se c'è una cosa chiara è che Camera e Senato stanno già affilando le armi per introdurre modifiche - anche sostanziali - al provvedimento. Si va dalle sanzioni ai nuovi reati previsti, dai controlli sulle società di revisione al ruolo e ai poteri del Comitato interministeriale sul credito e il risparmio; fino ad arrivare al nodo centrale della competenza sulla concorrenza bancaria. Un nodo che il testo varato dal Consiglio dei ministri lascia sostanzialmente irrisolto, con un «condominio» affidato ad Antitrust e Bankitalia, che godono di un reciproco diritto di veto che potrebbe avere conseguenze «paralizzanti». Dal governo, si lanciano segnali di ampia disponibilità a modifiche dell'articolato. Lo fa il sottosegretario all'Economia, Gianluigi Magri, che apre a contributi dell'opposizione, ma per ragioni diverse - ovvero di insoddisfazione per la soluzione scaturita dal Consiglio dei ministri - lo fa anche il ministro del Welfare Roberto Maroni. La Lega, infatti, avrebbe preferito «una Authority come era prevista nella prima formulazione del provvedimento - afferma Maroni secondo noi avrebbe avuto più poteri rispetto ad un sistema che si basa su più pilastri e su più autorità. Si è preferita questa struttura e io ho espresso le nostre riserve: ora se ne occuperà il parlamento». Come accennato. Magri esclude una «blindatura» del testo. «Ci sarà una vera vittoria di questo provvedimento spiega il sottosegretario - se ci sarà in Parlamento un'ampia convergenza che tenderà a non dividere la gente, in modo idiota, tra tremontiani e fazisti». Tra le modifiche che Magri non esclude possano arrivare in sede parlamentare ci sono quelle relative alla parte del Ddl che riguarda le società di revisione: «se ne discuterà, sarà un argomento apertissimo in sede di confronto parlamentare». Possibile anche l'accoglimento di emendamenti del centrosinistra, «che discuteremo in modo non ideologico». in vista ritocchi per ie sanzioni, i controiii sui revisori e l'antitrust Dal governo segnali di disponibilità. Magri apre all'opposizione Dal fronte parlamentare, il vicepresidente Udc Ivo Tarolli definisce «debole» il meccanismo per il governo della concorrenza bancaria; altro punto cruciale, secondo Tarolli, è l'articolo 30 del Ddl che disciplina il ruolo del Cicr. «Con la formulazione attuale - dice - il rischio di politicizzare e di minare l'autonomia delle Authority è altissimo». Altre indicazioni di modifica arrivano da An: il presidente della Commissione Finanze di Palazzo Madama, Riccardo Pedrizzi, boccia il capitolo che riguarda le società di revisione, e chiede che siano definite in modo più marcato le sanzioni e le incom¬ patibilità. Per i Ds, il vicepresidente del gruppo a Montecitorio Mauro Agostini, definisce «una soluzione pasticciata» il Ddl, e anticipa le proposte della Quercia: «la riduzione del numero delle Autorità, il principio facilmente leggibile della vigilanza per funzioni, e la soppressione del Cicr. Le autorità devono avere come unico riferimento il Parlamento nel rispetto della loro piena e totale autonomia. E l'unico coordinamento previsto è espressione delle stesse Autorità». Intanto, mentre dalle organizzazioni dei consumatori arrivano critiche, una bocciatura del Ddl arriva dal presiden¬ te degli industriali torinesi, Andrea Pininfarina, secondo cui «il problema non è fare nuove regole, ma applicare quelle che ci sono e farle rispettare». Il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, chiede la reintroduzione del reato di «mendacio bancario». [r. gì.] Maroni ribadisce la posizione leghista: «Meglio un'authority unica che un sistema basato su più pilastri» Tarolli (Udc): debole il meccanismo per gli interventi sulla concorrenza fra le banche Il ministro dell'EconomiaTremonti assieme al responsabile del Welfare Maroni

Luoghi citati: Antitrust, Roma