«Non è solo colpa di Tanzi e Cragnotti» di Marina Cassi
«Non è solo colpa di Tanzi e Cragnotti» PININFARINA, IL CARDINALE E IL SINDACALISTA PARLANO DI ETICA E IMPRESA «Non è solo colpa di Tanzi e Cragnotti» Le vicende Parmalat e Cirio hanno dominato il dibattito all'Unione dedicato al libro del giornalista Bosio «Imprenditori con Gesù» Marina Cassi Non usa mezzi tennini il presidente dell'Unione industriale, Andrea Pininfarina, nel commentare ai Martedisera il libro di Rodolfo Bosio «Imprenditori con Gesù» che raccoglie nove interviste a industriali cattol-pi. Dice: «Questo incontro cade in un momento che molti segnali fanno ritenere uno dei più difficili T-.c/Onostro Paese: tensioni del quadro politico, turbolenze sindacali nei servizi pubblici, scandah finanziari che stanno sconvolgendo i rapporti fra banche ed imprese. Il rischio maggiore è una generaliz zata crisi di fiducia che, se non governata, può portare alla delegittimazione del nostro sistema». Lo scandalo Parmalat, e non solo quello, pesano nel dibattito - a cui partecipano oltre all'autore del libro - il cardinale arcivescovo Severino Poletto e il segretario della Cisl Mario Scotti. Il cardinale stesso, pur senza nominarlo, evoca Cabsto Tanzi quando dice - dopo aver lodato il libro per aver dato visibilità agli imprenditori cattolici «che sono molti e che dimostrano che la fede non è cosa solo per il popolino» - «è andata bene che in questa bella rassegna non ci siano anche imprenditori cattolici che oggi potrebbero creare disagio». Ricorda la dottrina sociale della Chiesa - e le encicliche Rerum Novarum del 1891 e Centesimus Annus del 1991 - e ribadisce che la Chiesa non condanna la ricchezza, ma chi se ne rende schiavo e non chi la utilizza per creare sviluppo. Polemizza: «Si contrappone la morale laica a quella cattolica. Ma mi interrogo: "Su quali principi si fonda se rifiuta il principio universale che proviene da Dio?"». Pininfarina analizza gli eventi degli ultimi mesi: «Non ci si può limitare a scaricare tutte le colpe su Tanzi e Cragnotti, senza individuare gli anelli deboli che hanno portato a questa situazione». Prosegue: «Bisogna fare attenzione affinché la giusta invocazione al rispetto dell'etica degli affari non si trasformi in una "fogha di fico": cioè, in un tentativo eh dare una parvenza di virtù a comportamenti che sono, nella pratica, tutl'altro che virtuosi». Aggiunge: «E' evidente che cambiare questo stato di cose non sarà un processo indolore. Bisognerà probabilmente passare attraverso momenti di scontro, come quello che oppone oggi il Tesoro alla Banca d'Italia. Non c'è da stupirsene e tantomeno da menare scandalo. L'importante è che anche queste fasi non siano espressioni di lotte fine a se stesse, ma essenziali ad una rapida ricostruzione di un efficace sistema normativo per la nostra economia». Non rinuncia a ricordare che «la funzione sociale dell'impresa e la sua trasparenza nei confronti del mondo estemo sono valori che gli imprenditori e -ittolici mettono coerentemente in pratica, ogni giorno; al loro esem¬ pio si accompagna quello di quanti non fondano sulla fede l'operare, ma sono altrettanto scrupolosi nel rispettare il dettato di una retta coscienza». E conclude: «GU uni e gli altri tendono a perseguire, con il profitto, la valorizzazione delle persone, la crescita delle aziende e dell'economia generale. A questi imprenditori si può guardare con fiducia e speranza». Scotti ricorda l'importanza, da sempre sottolineata dalla Cisl, della «democrazia economica e della partecipazione dei lavoratori». E sollecita per affrontare le trasformazioni del Piemonte «una nuova concertazione tra lavoratori, imprese, enti locali». Il presidente degli industriali: «Cambiare non sarà un processo indolore, bisognerà passare attraverso scontri come quelli tra Tesoro e Bankitalia» L'arcivescovo Poletto «La Chiesa non condanna la ricchezza ma solo chi se ne rende schiavo e non la utilizza per creare sviluppo» Attorno a Calisto Tanzi e al clamoroso crack della Parmalat che ha trascinato nella disperazione migliaia dì risparmiatori è ruotata buona parte del dibattito dedicato al rapporto tra etica e impresa
Luoghi citati: Piemonte
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