yA sorpresa in gennaio l'ìnflazìone scende al 2,3% di Stefano Lepri

yA sorpresa in gennaio l'ìnflazìone scende al 2,3% IN RIALZO TARIFFE, FRANCOBOLLI, AFFITTI, ALBERGHI E RISTORANTI yA sorpresa in gennaio l'ìnflazìone scende al 2,3% L'euro forte frena il peso delle importazioni. Confindustria: ora giù i tassi Stefano Lepri ROMA L'inflazione rallenta, anche più del previsto, al 2,30Zo annuo probabilmente in gennaio, secondo i dati delle città campione... ma ormai è un dialogo tra sordi tra chi ai dati ufficiali sul costo della vita ci crede, come ci credono gli economisti senza distinzione di scuole o di simpatie pohtiche, e chi non ci crede. Oggi l'Istat farà conoscere la sua stima per tutta la nazione: a seconda degli arrotondamenti e delle correzioni, potrà oscillare tra il 2,2 e il 2,40Zo annuo. Risulta dai dati delle città campione che il costo della vita è aumentato dello 0,20Zo nel mese di gennaio rispetto a dicembre. Come sempre, con l'inizio dell'anno sono salite diverse tariffe pubbliche, come il canone tv e i francobolli. Risultano cresciuti gli affitti, ancora in ascesa alberghi e ristoranti. Ma a frenare la media hanno contribuito la riduzione delle tariffe del gas e la stabilità delle tariffe elettriche, come deciso dall'autorità di controllo. Sembra allentarsi la tensione dei mesi passati sugli alimentari freschi. Si distinguono alcuni effetti positivi dell'euro forte, che rende le importazioni sono meno care: compensa in parte l'aumento delle tasse sulla benzina, riduce il prezzo dei telefonini. Nei prossimi mesi il ritmo di aumento dei prezzi calerà ancora, assicura l'Isae (istituto pubblico di ricerca economica) in una nota firmata dal direttore per la macroeconomia Sergio De Nardis: «la dinamica potrebbe rimanere il prossimo mese sui ritmi attuali, per poi riprendere a decelerare dalla primavera»; l'indice destagionahzzato degli ultimi tre mesi «é risultato appena inferiore all'1,9%». L'economista Luigi Guiso, commentatore del sito Internet indipendente lavoce.info, vede esaurito l'effetto della siccità estiva, concorda nel ritenere l'inflazione avviata al calo e si dice sicuro che «l'euro non abbia avuto ripercussioni». Dicono anche, gli economisti, che non è vero che la gente non ce la fa più ad arrivare alla fine del mese, perché i consumi risultano in sia pur moderato aumento (-l-2,50Zo é l'ultimo dato trimestrale disponibile). D'altra parte dagli stessi dati dell'Isae risulta che un malessere diffuso c'è, per ragioni difficili da determinare: l'indice di fiducia dei consumatori resta su livelli molto bassi. Mettendo insieme i due dati, si potrebbe dire che gli italiani spendono normalmente ma si sentono addosso la paura di non poterlo più fare domani. Anche chi crede ai dati Istat cerca di capire da dove viene il malcontento. C'è un problema di livello dei salari e degli stipendi? Secondo i dati Istat, negli ultimi due anni la ripartizione del reddito nazionale tra lavoro e profitti é rimasta pressoché invariata. Ma i sindacati avvertono inquietudine nella loro base. Per questo la Confindustria si affretta a sostenere che l'inflazione sta calando proprio per lo «sforzo comune» delle parti sociah nel proseguire la politica di redditi, ovvero la moderazione concordata degli aumenti di salario. L'inflazione in calo, secondo il direttore del Centro studi della Confindustria Paolo Garonna, sta «creando le condizioni per un taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea». Però la Bce guarda al dato medio di tutta l'area euro, pure in arrivo oggi, che secondo le stime degli analisti dovrebbe restare invariato al 20Zo; nessuna decisione sui tassi è prevista quando il consiglio della Bce si riunirà a Francoforte domani. Sono invece cresciute le disuguaglianze sociali, per cui alcuni possono spendere meno e altri di più? Altre volte gli industriali hanno notato che negli ultimi anni i «settori protetti» dalla concorrenza estera, ossia il commercio e i servizi, hanno migliorato le loro posizioni relative; ma i vantaggi sarebbero andati anche ai salariati, non solo agli imprenditori, di questi settori. Le associazioni dei commercianti, Confeommercio e Confesercenti, ribattono che questo non é vero. Si agitano sulla questione salariale i metalmeccanici, specie la Fiom-Cgil, con una fronda di sinistra rispetto alla linea già conflittuale della segreteria confederale Cgil. Anche negli altri sindacati prevale lo scetticismo rispetto ai dati Istat: «probabilmente starati» secondo Raffaele Bonanni della Cisl, «in saldo anche loro» secondo Adriano Musi della Uil. Vede addirittura «il potere d'acquisto delle retribuzioni sceso del 200Zo negli ultimi due anni» la confederazione di destra Ugl, che consiglia al governo il blocco delle tariffe pubbliche. Ma il governo é soddisfatto dei dati: «fanno giustizia di tanti catastrofismi diffusi a piene mani» dice il ministro Roberto Maroni. Ben 569 posizioni rappresentative e 1031 prodotti rilevati in 86 comuni, 19 capoluoghi di regione e 67 capoluoghi di provincia. E questo l'identikit del nuovo paniere Istat 2004 che, nella versione diffusa ieri dall'istituto, prevede anche un aggiornamento della struttura di ponderazione tra i diversi capitoli di spesa. Nel dettaglio le maggiori differenze rispetto al 2003 riguardano l'ingresso di nuove voci - dai cereali biologici al detergente per wc, alla macchina fotografica digitale - e l'uscita di altre fra cui zoccoli, cucchiaini d'argento e canottiera. Ma poi, soprattutto, cambia il peso delle diverse voci. E in questo quadro la voce «altri beni e servizi» vede salire il proprio peso dell'I 1,10Zo dell'intero paniere mentre «servizi sanitari e spese per la salute» salgono al 5,1 per cento. Approfondendo l'analisi del nuovo paniere emerge anche l'aumento del peso di altri tre capitoli di spesa: le «bevande alcoliche e i tabacchi» ( +2,90Zo), i prodotti alimentari e le bevan¬ de non alcoliche (che aumentano dello 0,90Zo, confermandosi il primo capitolo di spesa per incidenza assoluta nel paniere Istat) e alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (che limitano l'incremento del coefficiente di ponderazione allo 0,1 "Zo). Il calo maggiore ha interessato, invece, la voce «istruzione» (-4,20Zo), seguita da quella «ricreazione, spettacoli e cultura» (-496) e dalle voci «mobili, articoli e servizi per la casa» (-3,3"Zo), «abitazione, acqua, energia e combustibili» (-2,5nZo), «trasporti» (-l,70Zo) e «abbigliamento e calzature» (-l,20Zo). La rilevazione dei prezzi, afferma l'Istat, viene effettuata in un tota e di chea 33 mila punti vendita, ai quali si aggiungono 11 mila abitazioni per la parte cht riguarda gli affitti. In totale, la rete Istat effettua ogni mese ben 334mila rilevazioni. Tra i nuovi nuovi capoluoghi che quest'anno entrano a far parte del monitoraggio ci sono Gorizia, Caserta, Ve.Lania, Taranto e Caltanissetta. IL NUOVO MINIMO (Un anno di inflazione, valori percentuale) -2:2^- *2,3 GEN I FEB I MARI APR I MAG I GIÙ I LUG IAGO ISET 1 OTT I NOV I DIC I GEN 2003 mzm NEL PANIERE PIÙ' PESO ARENI, SERVIZI E SANITÀ'

Persone citate: Adriano Musi, Caltanissetta, Lania, Luigi Guiso, Paolo Garonna, Raffaele Bonanni, Roberto Maroni, Sergio De Nardis

Luoghi citati: Caserta, Francoforte, Gorizia, Roma, Taranto