«Un po' cattivi e un po' innamorati» di Luca Dondoni

«Un po' cattivi e un po' innamorati» TRA FICTION E REALTA' L'EVENTO TV DEL MOMENTO «Un po' cattivi e un po' innamorati» «A Camera Café siamo lo specchio per milioni di lavoratori» colloquio Luca Dondoni MILANO ..Al 01 rappresentiamo uno CVl^l spaccato delia realVa ckio milioni di persone vivono tutti i giorni. Gli impiegati sono la categoria di gente più triste? E chi si stupisce? Un lavoro dove stai tutto il giorno in mezzo alle scartoffie, fai un'ora di coda in tangenziale al mattino e un'ora la sera con la certezza che il giorno dopo sarà esattamente uguale a quello che hai appena vissuto... bè questo non è proprio il massimo dell'allegria». Luca Bizzarri è con Paolo Kessisoglu il protagonista di «Camera Cafè», uno dei programmi di maggior successo di questa stagione tv. L'idea - che va in onda su «Italia 1» - è semphee quanto vincente: raccontare la vita di un gruppo di impiegati, svelandone i tic, il cinismo, i desideri repressi, le frustrazioni. Tutto accade davanti alla «solita» macchina del caffè, che in un ufficio ha il pregio di rappresentare i tanto attesi - cinque TxùuVLt.i d.'aria, e g\i attori- impegati sono ripresi in piano sequenza e cioè senza che la telecamera stacchi dai loro volti o cambi posizione. In «Camera Cafè» non è prevista l'improvvisazione: gli attori devono attenersi ai copioni scritti da un pool di autori, supervisionati da Christophe Sanchez, che racconta: «Mi sono talmente innamorato del programma da non sentire neppure il peso dell'enorme sforzo che stiamo facendo dallo scorso agosto. Non ci sono sabati e domeniche. Ci siamo fermati soltanto il 23, 24 e 25 dicembre e per il resto abbiamo sempre lavorato. D'altra parte in ogni puntata ci sono almeno sei sketch che devono essere visti e rivisti decine di volte. Andremo avanti fino a maggio e il tempo non basta mai, perciò siamo sempre sul pezzo. Il nostro pubblico dice l'autore - si è affezionato ai battibecchi, alle battute, al cinismo dei "nostri" impiegati e non si fa distrarre dal resto dell'offerta televisiva. Abbiamo un sito Internet, www.camercafe.it, sul quale si è creato un forum che ha coinvolto ancora di più la gente. Non potete immaginare quanto gli impiegati veri ci scrivano, dandoci degli spunti, raccontando storie vere delle loro giornate e invitandoci a scriverne di simili». Proprio per questo, da qualche tempo, sul sito c'è una finestra che invita la gente a scrivere il proprio sketch. Dunque, soltanto una telecamera fissa, un gruppo di bravi attori e i «Fantozzi del 2004» sono lì pronti a confessare, seppure nella fiction, il loro grigio tran tran. «Sono certo che quella degli impiegati - dice Sanchez sia una categoria che per la maggior parte odia il proprio postò di avoro, ma che senza di esso non vivrebbe». Insomma: la vita di tutti i giorni non è certo eccitante per tutti e il mondo degli impiegati, peraltro ben rappresentato da «Camera Cafè», è probabilmente quello meno colorato di tutti. Ma la fiction di «Italia 1» permette di vederne anche i tanti risvolti comici che si vivono davvero e che, probabilmente, rendono sopportabile e a volte perfino intrigante la vita d'ufficio. Comicità e cinismo, sempre in alte dosi, come dimostrano i personaggi che si susseguono: Bizzarri e Kessisoglu (già famosi come conduttori de «Le Jene»), affiancati da bravi artisti come Deborah Villa (nella parte della bruttina rompiscatole), Alessandro Sanpaoli (il contabile Silvano) e Renato Liprandi (il fastidioso capufficio). E' uno show inesauribile in cui -spiegano - ^i estremizza la vita di un micromondo come quello impiegatizio e si raccontano le piccole furbizie, le cattiverie gratuite e non, i flirt e le tresche che segnano la quotidianità di milioni di persone. E adesso - racconta Bizzarri - i ritmi di registrazione degli sketch di «Camera Cafè» sono così serrati da far assomighare anche la vita degli attori a quella di un ufficio: «Anche da noi c'è chi vuole prevaricare, chi fa il furbetto, chi è cinico. Insomma stiamo assomigliando sempre più a coloro che impersoniamo. In più arriviamo negli studi alle 9 e ce ne andiamo la sera alle 7». Bizzarri: la gente ci scrive e racconta le proprie disavventure quotidiane Molti ci suggeriscono veri e propri sketch «Battibecchi, battute e cinismo tra le scrivanie sono all'ordine del giorno. E' per questo che la gente ama il programma»

Persone citate: Alessandro Sanpaoli, Bizzarri, Christophe Sanchez, Deborah Villa, Fantozzi, Kessisoglu, Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Renato Liprandi, Sanchez

Luoghi citati: Italia, Milano