«Adesso abbiamo certezze»

«Adesso abbiamo certezze» «Adesso abbiamo certezze» Gros Pietro: pronti ad investire 10,5 miliardi intervista Luigi Grassia PROFESSOR Gros Pietro, questo accordo è stato commentato favorevolmente dai consumatori e dal governo, ma è raro che non ci sia qualche scontento; voi non avete qualche motivo dì rammarico, magari per il fatto che l'aumento che chiedevate è stato rinviato? «No, assolutamente, sono pienamente soddisfatto, sia come presidente della Società Autostrade che di Federtrasporti, perché è stato stabilito, con un atto che ha forza di legge, un quadro di certezza per le tariffe, e questa è la condizione ottimale per investimenti a lungo termine in un settore in cui i tempi di ritorno sono a lunghi. Il meccanismo era già stato contemplato nell'accordo aggiuntivo con l'Anas e il differimento al 1' luglio non è un problema. Vorrei anche sottolineare la portata generale di questo provvedimento, perché Autostrade è il più grande investitore italiano a controllo privato, cioè il numero uno fra i gruppi che vanno a cercarsi sul mercato i capitali da investire, e questo mi sembra molto positivo in un mercato finanziario italiano per altri versi molto perturbato». Gli aumenti dei pedaggi saranno scadenzati in 10 anni e sottoposti a verifica E arche vadano davvero a eneficio degli investimenti; non vi sentite pressati, sotto osservazione? «Per niente. Non lo consideriamo come un vincolo o un gravame perché noi abbiamo già tutte le risorse necessarie a coprire il piano di investimenti da qui al 2009 per un valore di 10,5 miliardi di euro, in cui rientrano i 4,7 aggiuntivi e a loro volta già coperti. L'unica cosa che mancava era una certezza sulle tariffe che ora c'è. Questo ci dà la possibilità di ottimizzare gh investimenti». Tuttavia il sospetto resta: la società Autostrade avrà gli aumenti delle tariffe, ma che poi quei soldi li investa è tutto da vedere... «Ma noi non abbiamo interesse a dilazionare gh investimenti, perché rinviarli significa farli diventare più onerosi. Per esempio il precedente programma di investimenti è risultato più ca- ro di un miliardo di euro (cinque miliardi anziché i quattro previsti) appunto a causa delle lungaggini. A questo proposito, ora che il governo ha mostrato sensibilità allo sviluppo della logistica come valore aggiunto per il Paese, mi auguro che la stessa sensibilità mostrino tutti gli altri enti coinvolti, dai quali dipende la reahzzazione effettiva delle infrastrutture». Il presidente Gian Maria Gros Pietro

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