Da Villa Sassi all'Art-Tech la cena è servita, in albergo
Da Villa Sassi all'Art-Tech la cena è servita, in albergo RISTOHOTEL MON AMOUR Da Villa Sassi all'Art-Tech la cena è servita, in albergo ROCCO MOLITERNI Come si mangia nei ristoranti d'albergo? A Torino, a differenza di altre città, tranne rare occasioni (ad esempio i banchetti di nozze o le cene legate ad avvenimenti vari nelle sale prestigiose di qualche hotel) non si è mai creata la «moda» di frequentarli. Anche perché fino a non molto tempo fa le cucine d'albergo pensavano soprattutto ad accontentare gli ospiti intemi (e non solo le cucine, chi mai qui andrebbe come a Roma a prendere l'aperitivo in unbar d'albergo?). Ma qualcosa si sta muovendo: sarà la febbre olimpica, sarà l'ostinazione di un organizzatore come Cosimo Torlo, siamo arrivati alla terza edizione di Ristohotel Mon Amour, la manifestazione che prende il via questa sera a Villa Sassi. «Siamo più pimpanti che mai - dice Torlo -. Quest'anno abbiamo conferme eccellenti e l'ingresso di nuovi ristoranti della nostra città e della nostra provincia di sicura affidabilità e qualità. Tutti quelli che amano la buona ristorazione oggi possono verificare direttamente una realtà che è maturata negli anni cambiando radicalmente il volto turistico della città, di cui è parte fondante l'ospitalità alberghiera». Fino a giugno (sponsor Comune e Provincia di Torino) saranno dieci gli alberghi che sfodereranno le proposte dei loro ristoranti («Ognuno - aggiunge Torlo - conia propria fantasia e creatività») legate spesso ai prodotti del territorio. Si parte questa sera da Villa Sassi che apre con un «tortino di patate e baccalà servito con la sua crema e bottarga di tonno», per proseguire con risotto ai cuori di carciofi e fonduta di Bettelmat, quindi coda di bue disossata cotta nella barbera con purea di sedano rapa e finisce con un soufflé al cioccolato con salsa di pere. Il 5 febbraio sarà la volta dell'hotel Royal in corso Regina Margherita (piatto clou «toumedos di vitello al gratin con erbe alpine»). Il 19 febbraio si approda al Sitea con una cena all'insegna degli alimenti biologici (piatto clou «ravioli neri ripieni di broccoletti con calamaretti»). Il 18 marzo sarà di scena l'Hotel Concorde di via Lagrange, che chiuderà alla grande con un «Gianduiotto della corte». Il 3 aprile ci si sposta all'Air Palace di Leinì, che propone anche una «Tatin di mele renette con zabaione al calvados e granella di nocciole del Piemonte». Il Gilly di Torre Pellice ospiterà la manifestazione il 17 aprile, piatto clou «lasagnetta di verdura e toma di alpeggio». Si torna a Torino al Turin Palace il 29 aprile, dove si gusteranno tra l'altro «filetti di triglie scottati su crema di zucchine». Il nuovissimo Art H-Tech del Meridien del Lingotto sarà la tappa del 9 maggio, tra le portate «Tataki di tonno ai semi di sesamo con risotto al salto». Il 20 maggio si va al Jolly Hotel Ambasciatori di corso Vittorio dove si gusterà un «risotto verde agli aromi di primavera». Il 3 giugno all'Arcadia di None Torinese si mangerà anche un «carpaccio di pescatrice con carciofi brasati e spuma di mango». A metà giugno una grande cena conclusiva per gli anziani ospiti dei istituti di riposo di Torino e Provincia. Ogni cena (tre portate, dessert e vino compreso) costa 40 euro, le prenotazioni vengono raccolte nei vari alberghi. VILLA SASSI, UNA DELLE SEDI DI RISTOHOTEL
Persone citate: Cosimo Torlo, Torlo
Luoghi citati: None, Piemonte, Roma, Torino, Torre Pellice
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