Centro di permanenza «Diritti umani violati»

Centro di permanenza «Diritti umani violati» «ISPEZIONE» DOPO LA DENUNCIA DI MEDICI SENZA FRONTIERE Centro di permanenza «Diritti umani violati» La visita di parlamentari e consiglieri regionali in corso Brunelleschi «Il 90oZo degli ospiti è incensurato, le reclusioni sono troppo lunghe, 'assistenza legale è insufficiente, le condizioni di vita pessime» Francesca Paci Giovedì mattina, mezzogiorno, cielo terso e temperatura polare. Dieci persone sostano davanti all'ingresso del Centro di permanenza temporaneo di corso Brunelleschi con la lampo dei piumini tirata fin sulla bocca e i nasi arrossati dal freddo pungente. Operatori sociali, militanti del Torino Social Forum e del Tavolo Migranti, giornalisti, attendono da un'ora il resoconto degli unici cinque delegati ammessi a visitare i container, che ospitano gli immigrati clandestini in attesa d'espulsione, dopo la denuncia di Medici senza frontiere. Il portone ferrato si apre automaticamente ed escono svelti il senatore verde Francesco Martone, arrivato da Roma in mattinata; l'avvocato Celina Frandizi, che lavora alla stesura del libro bianco sui Ctp; i consigheri regionali Marisa Suino (Ds), Rocco Papandrea (Re), Mario Contu (Re), probabilmen16 gli ultimi rappresentanti del governo piemontese ad avere accesso alla struttura. Il prefetto Achille Catalani ha annunciato ieri che d'ora in poi, per direttiva del ministero dell'Interno, l'accesso in corso Brunelleschi sarà consentito solo ai parlamentari. In pratica, nessun permesso per il comitato «misto» che programmava di entrare domani al termine della manifestazione organizzata dal Forum Sociale Europeo. «Daremo battaglia», annunciano gli esclusi. Intanto però, fa fede il risultato del monitoraggio. Msf, l'organizzazione umanitaria Nobel per la Pace nel 1999, addita gli undici centri italiani per «il mancato rispetto delle leggi che troppo spesso comporta lesioni della dignità delle persone». L'intervento «eccessivo» delle forze dell'ordine, per esempio. Rocco Papandrea snocciola i dati freschi dal taccuino: «All'interno ci sono 59 stranieri, 11 donne. Appena 6 di loro hanno precedenti penali: significa che il 90 per cento dei trattenuti in stato di detenzione non ha problemi con la giustizia». Il rapporto diffuso lunedì se la prende poi con la durata dei soggiorni. Sentite Marisa Suino, collega di partito dei parlamentari Livia Turco e Giorgio Napolitano che nel 1998 diedero il nome alla legge istitutiva, tra l'altro, dei Ctp: «I responsabili della struttura sostengono che gli ospiti restano qui in media 8, 9 giorni. Da un sondaggio improvvisato durante la visita ci risultano permanenze di 55,48, 21, 31, 59 giorni. Avremo trovato tutti casi eccezionali?». Infine, «l'assistenza legale insufficiente». Conferma Mario Contu: «C'è un immigrato della Costa d'Avorio, tanto per dire, che ha dichiarato davanti al giudice di provenire da un paese in guerra, ma nessuno gli ha comunicato la possibilità di richiedere l'asilo politico. L'unica informazione fornita è un foglio con il regolamento intemo». Su quest'ultimo punto però, ammette il consigliere di Rifondazione, il prefetto «si è reso disponibile ad un tavolo di confronto». Il portone ferrato cigola ancora metallicamente e inghiotte un furgoncino del Centro Sapit, servizi di pulizia. Il senatore Martone apre lo sportellino del cellulare supertecnologico e annota la sigla sul display. Segue la spiegazione: «Alla commissione diritti umani del Senato progettiamo strumenti di monitoraggio scientificamente attendibili. I Ctp pongono un grave problema umanitario di umiliazione delle persone e uno economico di gestione dei fondi pubblici. La Finanziaria del 2004 prevede 105 milioni di euro per a costruzione di nuovi centri come questo e per gli appalti. Vogliamo sapere quali imprese ottengono i contratti e perché». La gestione di corso Bninelle- sebi richiede cifre adeguate al traffico. Dall'inaugurazione, nel 1999, 6000 clandestini sono stati accompagnati alla frontiera, 2020 nell'ultimo anno. Il capannello fermo davanti all'ingresso sfida il vento tagliente battendo in terra i piedi quasi congelati. «Figurarsi come stanno là dentro», azzarda una ragazza del Tavolo dei migranti con il cappello calzato fino agli occhi. Il menù del giovedì non prevede diete invernali. Tè, caffè, latte, fette biscottate e marmellata, a colazione; pasta al ragù, pesce impanato surgelato, insalata scondita, per pranzo; cena a base di insalata di riso, formaggio, verdura, frutta. Per il pasto dei gatti, che scorrazzano tra i container, la delegazione ha verificato «ratti da mezzo metro». Il senatore verde Francesco Martone Un'immagine di questa estate del centro di corso Brunelleschi dove vengono rinchiusi gli immigrati senza documenti La consigliera ds, Marisa Suino

Luoghi citati: Costa D'avorio, Roma