Pisanu: la sanatoria ha regolarizzato 635 mila immigrati di Francesco Grignetti

Pisanu: la sanatoria ha regolarizzato 635 mila immigrati IDATI FORNITI DAL MINISTRO DELL'INTERNO Pisanu: la sanatoria ha regolarizzato 635 mila immigrati Nell'ultimo anno i nuovi ingressi si sono quasi dimezzati. «Blindato» il Canale d'Otranto, ora l'epicentro degli sbarchi è diventata la Sicilia Francesco Grignetti ROMA La sanatoria prevista dalla legge Bossi-Fini è conclusa e il Viminale può tirare le somme: sono stati regolarizzati 634.728 immigrati. Le sanatorie precedenti, che portano i nomi di Dini e Turco-Napolitano, misero in regola 250 mila stranieri ciascuna. Un lavoro imponente che è stato svolto «esattamente nel periodo di un anno come promesso dal governo», commenta soddisfatto il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu. E' calato drasticamente, intanto, il numero degli ingressi clandestini. Il ministero dell'Interno calcola una diminuzione del 400Zo degli sbarchi. Da 23.719 arrivi del 2002 si è scesi a 14.331 nel 2003. Quasi tutti, questi ultimi, concentrati in Sicilia. Si sono infatti chiuse alcune rotte del traffico di persone. E' pressoché sigillato il Canale di Otranto che gli scafisti albanesi solcavano con i gommoni: taglio del 960Zo degli arrivi, passando da 3372 a 137. E' chiusa anche la via della Calabria, dove si arenavano grandi navi mercantili salpate dalla Turchia o addirittura dal Golfo Persico: si registra una riduzione del 920Zo, passando da 2122 a 177. Diversa la situazione invece in Sicilia. In particolare sono investite dagli sbarchi Lampedusa e Pantelleria, isole relativamente vicine alla costa nordafricana. La riduzione c'è stata, meno 230Zo, ma l'anno scorso sono pur sempre arrivate 14.017 persone. Un flusso, però, facilmente controllabile dalle forze di polizia. Gli immigrati vengono tutti immancabilmente presi in consegna, rifocillati e molti rispediti indietro con i traghetti. «I dati confermano la validità della linea seguita nell'applicazione della legge Bossi-Fini», sostiene Pisanu. Il ministro può infatti vantare la buona efficien¬ za dei suoi uffici, la velocità nello smaltire le pratiche, l'agilità degli sportelli polifunzionali presso le Prefetture (che univano Poste italiane, Inps, Inali, Agenzia delle Entrate, ministero del Welfare, ministero dell'Interno). Non era facile. Tanto più che questa sanatoria, a differenze delle due precedenti, era più complessa. Ad ogni singolo immigrato è stato rilasciato un permesso di soggiorno, ma anche registrato il contratto di lavoro, il codice fiscale e la posizione previdenziale. E questa volta - rivendica ancora Pisanu - lo Stato ci ba pure guadagnato. Era previsto un contributo di 290 euro per le badanti o di 700 per i lavoratori subordinati. E dunque «l'operazione non ba avuto alcun costo per l'Erario, anzi ha comportato l'entrata nelle casse dello Stato di ben 353 milioni di euro, pari a 683,5 mibardi di vecchie lire». Quanto ai numeri della regolarizzazione, a Roma sono state 107.189 le domande presentate, di cui 103.188 definite. A Milano 87.180, di cui 86.893 definite. A Napoli 36.986 e 35.968. A Torino 36.066 e 36.019. A Bre¬ scia 24.367 e 23.589. Se invece si esaminano le nazionabtà dei lavoratori regolarizzati, ai primi posti balzano due Paesi dell'Est europeo: Romania (132.769 lavoratori) e Ucraina (100.135). Seguono Albania (47.060), Marocco (46.918), Ecuador (33.983), Cina popolare (32.805), Polonia (30.343), Moldavia (29.154), Perù (16.061), Egitto (14.934), India (12.792) e Senegal (11.761). Ma la regolarizzazione è stata soltanto la «prima fase» della politica sull'immigrazione del governo Berlusconi. La prossima, conclude Pisanu, sarà a base di «aiuti allo sviluppo», «accordi bilaterali con i Paesi di origine e transito dei flussi migratori» e «quote annuali di immigrati regolari». E' già stato fissato un tetto per U 2004: 29.500 ingressi (oltre a 50 mila stagionab). «Troppo pochi - commenta Filippo Miraglia, Arci così s'incentivano gli ingressi clandestini. Il governo si troverà presto a dover varare una nuova sanatoria». E' d'accordo con lui Fibppo Litta Modigliani, dei Radicali, consigbere regionale della Lombardia: «Il tetto fissato è nettamente al di sotto delle necessità e rischia di compromettere l'attività di molte aziende in caso di ripresa». U operazione ha portato nelle casse dello Stato 353 milioni di euro Il ministro: adesso bisogna stringere accordi bilaterali con i Paesi di provenienza Immigrati in coda per chiedere il permesso di soggiorno

Persone citate: Berlusconi, Dini, Filippo Miraglia, Giuseppe Pisanu, Litta Modigliani, Pisanu, Turco-napolitano