Tra luce e musica la nascita dell'astrattismo di Francesco Poli
Tra luce e musica la nascita dell'astrattismo PARIGI AL MUSEO D'ORSAY SI INDAGA LA PITTURA DEL PRIMO NOVECENTO Tra luce e musica la nascita dell'astrattismo Francesco Poli t ARTE astratta non è un fenomeno che è apparso all'improvviso «i nel XX secolo, nel periodo cruciale degh Anni 10, ma è il risultato di una lunga maturazione progressiva di esperienze artistiche che si sviluppano nel secolo precedente in parallelo con gh studi scientifici sulla percezione visiva e acustica, basati sulle teorie ondulatorie della luce e del suono. Esperienze che tendono a fissare sulla tela, con linee e colori, il fascino naturale e spirituale della luce, o che tentano di trovare corrispondenze tra la pittura e la musica, la più immateriale delle arti. A partire da questo assunto, i curatori della mo"*ra «Alle origini dell'astrattismo». Serge Lemoine e Pascal Rousseau, hanno delineato uno specifico percorso espositivo piuttosto interessante, che si caratterizza come una particolare storia della visione (o megho dell'occbio visionario) teso a superare i limiti della rappresentazione mimetica del reale. La mostra è articolata in due parti principah intitolate «L'occhio solare» e «L'occhio musicale». Il punto di partenza della prima è il Trattato dei colori di Goethe, del 1810, in cui si afferma che la visione deUe forme nasce dai colori che emergono nel contrasto dei valori luminosi fra il chiaro e lo scuro. Gh strumenti ottici e alcuni collage con schemi di colore realizzati dalloscrittore, sono posti a confronto con una serie mirabile di dipinti di Caspar Friedrich e di William Turner, impregnati da una luminosità abbagliante del sole che tende a rendere evanescente la visione del paesaggio. Insieme a queste opere del primo romanticismo sono esposti un paesaggio di Londra di Monet e Effetti di sole sull'acqua di Derain. In opposizione al trionfo della luce, esemplificato anche, nella sezione «Sole» con quadri di Odilon Redon e di Munch, con valenze simboliste, e di Balla (Lampada. Studio di luce, 1909), c'è la sezione «Oscurità» con alcuni straordinari notturni tra cui quelli di Friedrich, Van Gogh e Whistler. La seconda parte dell'esposizione mette a fuoco molto bene il rapporto fra pittura e musica, partendo anche questa volta dall'inizio del XIX secolo con le esperienze di Chladni, autore di strane «placche vibranti» che fanno apparire tracce geometriche, e con scene allegoriche sulla musica di Friedrich e Philipp Otto Runge, per arrivare, ai lavori astratti degh artisti che si sono ispirati esplicitamente alla musica, primi fra tutti Vassily Kandinsky e Frantisek Kupka. Di Mondrian invece sono esposti, nella sezione «Cadenze» solo due opere, della serie di composizioni del 1917, caratterizzate da una proliferazione di segni «più e meno» di minimale ritmicità. Per i curatori la dinamicità nella pittura cubo-futurista ha nella musica uno dei riferimenti chiave, come nel caso di Léger, Picabia e dei sincronisti americani Morgan Russell e McDonald-Wright. Il fatto che in questa mostra non ci siano opere di Malevich, uno dei grandi iniziatori dell'astrattismo, e solo due quadri di Mondrian, è dovuto al fatto che il loro astrattismo nasce da altre motivazioni teoriche rispetto a quelle proposte qui come riferimenti fondamentali. Dunque il titolo deh' esposizione, per essere più corretti, avrebbe dovuto essere «Alle origini di un certa dimensione deU'astrattismo». Effetti del sole sull'acqua, olio su tavola di André Derain, 1905 Auxorigines de l'abstraction Parigi, Musée d'Orsay Orario 10-18 Chiuso lunedì Fino al 22 febbraio 2004
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