Immigrati, aperta e subito chiusa la corsa a un lavoro di Maria Teresa Martinengo
Immigrati, aperta e subito chiusa la corsa a un lavoro CENTINAIA IN CODA FIN DALL'ALBA DI IERI DAVANTI ALLA DIREZIONE PROVINCIALE DEL MINISTERO Immigrati, aperta e subito chiusa la corsa a un lavoro Nel decreto flussi assegnati a Torino solo 379 posti Maria Teresa Martinengo I primi sono arrivati nel cuore della notte, altri si sono aggiunti sul far del giorno. E alle 6,30 di ieri mattina, a battere i denti davanti alla Direzione provinciale del ministero del Lavoro, Galleria Tirrena, via Arcivescovado 9, c'erano già 60 persone. Tutti in coda, con un'organizzazione faida-te, per mettere le mani su uno dei pochi posti che il decreto flussi 2004 per i lavoratori subordinati extracomunitari (la cui pubbhcazione era stata annunciata sui giornali di domenica) ha stabilito per la nostra provincia: 379 non stagionali, 249 dei quali riservati ai Paesi con i quali l'Italia ha rapporti di varia collaborazione (24 ah'Albania, 48 alla Tunisia, 28 al Marocco, 24 all'Egitto, 60 alla Nigeria, 10 alla Moldavia, 15 allo Sri Lanka, 20 al Pakistan). «Liberi», a disposizione di chi soprattutto desidera assumere un lavoratore romeno (i più richiesti), appena 130. «Alle 6,30 davanti a me c'erano sessanta persone. Poi ne sono arrivate altre. Eravamo in stra- da, senza una transenna. Qualcuno ha pensato di distribuire dei numeri. Ma quando alle 8,45 gh uffici hanno aperto, i più furbi si sono buttati, incuranti deUe precedenze». Il racconto è di Gianfranco Amprimo, volontario dei pensionati Cisl, in via Arcivescovado a presentare domanda per una badante. «E' stata un'esperienza incredibile per un Paese civile. Questa scadenza era annunciata: non ha senso mettere la gente in condizioni bestiali». A centinaia sulle scale (l'ufficio Lavoratori extracomunitari è al terzo piano), sui pianerottoli, in Galleria Tirrena, tra nervosismo. tensioni, urla. «Hanno distribuito altri numeri, io ero il 66". Peccato che al 35" abbiano chiuso: i posti erano ormai tutti presi. Ci hanno detto che una sola ditta ne aveva avuti 60». Gianfranco Amprimo se n'è andato. Ma quando alle 10 è ritornato, si è reso conto che altri avevano insistito e gli uffici avevano accettato la domanda. «Quando gli impiegati hanno aperto l'ufficio si sono trovati di fronte a una tale quantità di persone che - spiega il direttore provinciale del ministero del Lavoro, Bartolomeo Pirone - abbiamo dovuto far intervenire i cara¬ binieri del nucleo che opera presso all'Ispettorato. Poi, è intervenuta anche la polizia, su segnalazione di un impiegato. Comunque, non ci sono state aggressioni né situazioni di pericolo. Le forze dell'ordine hanno fatto un ottimo servizio. Datori di lavoro e immigrati avevano saputo e si sono precipitati». Ancora: «Dopo un'ora le 130 quote erano già assegnate con data e numero progressivo. Ma a fronte di queste abbiamo ritirato 350 domande. Io non posso non prenderle, anche se non ha molto senso. La cooperativa che voleva 60 posti è arrivata tardi, fuori quota». Come ormai tutti sanno, queste quote servono spesso a regolarizzare lavoratori che già lavorano in nero o che comunque le ditte hanno già conosciuto. Gh stranieri dovranno tornare al Paese d'origine per ritirare il visto. Delle quote riservate, ieri è stata esaurita solo quella dei marocchini. «Le altre, se non richieste, saranno "commutate" dal ministero». Sul fronte degh stagionali, i posti sono 160, quasi tutti ancora disponibili. Proteste per la fila, gli impiegati costretti a chiedere l'intervento dei carabinieri «Una ditta ha bloccato 60 operai deludendo le speranze di molti che avevano fatto domanda» -
Persone citate: Bartolomeo Pirone, Gianfranco Amprimo
Luoghi citati: Egitto, Italia, Marocco, Moldavia, Nigeria, Pakistan, Torino, Tunisia
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