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Psichiatra accoltellò collega Per lui non ci sarà processo LA PERIZIA: E' INCAPACE DI INTENDERE E DI VOLERE Psichiatra accoltellò collega Per lui non ci sarà processo MILANO. Non ci sarà processo per Arturo Geoffroy, lo psichiatra radiato dall'Ordine dei medici 5 anni fa proprio per i suoi problemi mentali, accusato di aver ucciso l'S agosto scorso per strada, a Milano, con una coltellata al cuore, il collega Maurizio Bignamini perchè si riteneva perseguitato da lui come da altri medici. Ieri, davanti al gip Fabio Paparella, i periti, che hanno sottoposto ad accertamento psichiatrico e psicologico il 48enne Geoffroy, pescarese, hanno convenuto sulla sua incapacità di intendere e volere al momento del fatto. Una condizione che permarrebbe anche al momento attuale, e renderebbe quindi l'uomo non in grado di sostenere un eventuale processo. Su questa linea si sono trovati concordi sia il perito d'ufficio che i consulenti tecnici della difesa e della pubblica accusa. Nei prossimi giorni il gip deciderà se Geoffroy, attualmente detenuto a Genova, dovrà restare in un ospedale psichiatrico giudiziario, come richiesto dal pm, o essere trasferito in una struttura carceraria attrezzata, dove potrebbe essere curato con neurolettici, come sollecitato dal suo avvocato Cristiana Valentino. A qualche chilometro dal capoluogo ligure, sul lungomare di Camogli, in maglietta e costume da bagno, i carabinien di Santa Margherita Ligure lo avevano trovato due giorni dopo il delitto. Nella sua mente Geoffroy si era convinto che Bignamini avesse contributo alla sua disfatta psichica e professionale. In realtà a scatenare i suoi disturbi mentali era stata un'aggressione di cui era rimasto vittima nel '97. Un tossicomane lo aveva assalito mentre era di servizio in una struttura assistenziale, e da allora Geoffroy non si era più ripreso.