Sanofi all'assalto di Aventis Maxi-offerta da 50 miliardi

Sanofi all'assalto di Aventis Maxi-offerta da 50 miliardi . - -....—.-....— XTTA OGGI NASCERÀ' UN NUOVO COLOSSO Sanofi all'assalto di Aventis Maxi-offerta da 50 miliardi Luigi Grassia Parte questa mattina la scalata della società fannaceutica Sanofi-Synthélabo sulla rivale francotedesca Aventis : l'Opa viene lanciata in coincidenza con l'apertura dei mercati finanziari, secondo quanto ha annunciato ieri sera il vicepresidente responsabile per la comunicazione del gruppo Sanofì, Nicole Cranois; il portavoce ha precisato che «si tratta di un'offerta ostile». Gli operatori se lo aspettavano, nonostante le smentite dei soggetti interessati nei giorni scorsi. A preparare la mossa di oggi sono serviti i tre consigli di amministrazione convocati nel weekend a Parigi dalla stessa Sanofi e dalle controllanti L'Oréal e Total. Quanto alla «preda», Aventis, sentendo puzza di bruciato avrebbe ingaggiato due banche d'affari americane come Goldman Sachs e Mor•gan Stanley per preparare ima difesa. In gioco c'è la possibile nascita di un «campione nazionale» francese che sarebbe numero due mondiale del settore, mentre Aventis teme di essere acquisita a prezzo troppo basso e anche di essere ridimensionata sul piano industriale. Il primo dei tre cda del weekend si è tenuto sabato e ha interessato L'Oréal; ieri sono seguiti queUi di Total (il socio più forte) e di Sanofi. Il fatturato della società «preda» Aventis è doppio di quello della potenziale predatrice Sanofì, ma quanto a capitabzzazibne i due gruppi sono più o meno sullo stesso piano, perciò gb azionisti di Aventis temono che in una fusione i loro titoli possano risultare svalutati; come minimo, vorreb- bero rinviare l'appuntamento a ima fase di mercato in cui al loro maggior peso di mercato corrisponda anche una capitahzzazione superiore. Un manager di Aventis lo ha ammesso (da anonimo): «La fusione avverrà, ma bisogna pazientare un po'». Secondo alcuni anabsti, però, ci sono ragioni di fondo, non facilmente rimediabili, per la debolezza di Aventis rispetto a Sanofi: lo stock dei suoi farmaci è considerato più vecchio e meno sofisticato. Se una fusione amichevole attraverso un concambio azionario concordato è per il momento esclusa (a meno che l'annuncio della scalata ostile non riduca Aventis a più miti consigb), resta aperta solo la strada di un'Opa ostile, che comunque risulterà onerosa per i soci di Sanofi, dovendo essere reabzzata in gran parte con moneta sonante; si valuta che l'operazione abbia un valore complessivo di 50 imbardi di euro. Secondo le indiscrezioni dei giomab francesi i manager di Sanofi potrebbero avere forzato la mano ai loro azionisti, per evitare che la loro società venga a sua volta scalata da qualcuno quando, a fine 2004, scadrà il patto di sindacato tra L'Oréal e la Total; un'acquisizione prima di allora renderebbe Sanofi troppo grossa per essere fagocitata da terzi. Il ministro francese dell'Economia, Francis Mer, ha definito la fusione «un evento piuttosto positivo, perché l'economia mondiale richiede attori forti»; grandeur da globabzzazione, insomma. Invece i sindacati temono migbaia di esuberi: nelle fusioni il tutto è di sobto inferiore alla somma delle parti. Il ministro francese dell'Economia, Francis Mer, è favorevole alla fusione

Persone citate: Francis Mer, Luigi Grassia, Nicole Cranois

Luoghi citati: Parigi