Rutelli: lista unitaria Non basta fare gli anti-Berlusconi di Maria Grazia Bruzzone

Rutelli: lista unitaria Non basta fare gli anti-Berlusconi L'ULIVO STRINGE I TEMPI IN VISTA DELLA CONVENTION DI FEBBRAIO Rutelli: lista unitaria Non basta fare gli anti-Berlusconi Violante: «Non cadiamo nella trappola della contrapposizione al premier». Enrico Letta: «Si è già perso anche troppo tempo» Maria Grazia Bruzzone ROMA «Il centrosinistra non può accontentarsi della coperta di Linus deirantiberlusconismo», osserva Francesco Rutelli da Fiesole, dove si è concluso il seminario nazionale della Margherita. «Non cadiamo nella trappola della contrapposizione a Berlusconi», gli fa eco da Udine il presidente dei deputati della Quercia Luciano Violante. Finita la festa (di Forza Italia) con la coda di inevitabili polemiche, il centrosinistra si ritrova immerso in una campagna elettorale lunga due anni. E si rimbocca le maniche, scoprendo che il lavoro da fare in vista di amministrative, europee e, alla fine, politiche, è tantissimo. E se Violante invita a non cullarsi sui sondaggi che «danno tutti il centrosinistra in forte crescita», Enrico Letta della Margherita ammette che «si è perso anche troppo tempo». E, riconoscendo a Berlusconi il vantaggio di essere già partito, dopo essersi rinchiuso per un mese a prepararsi, esorta a concentarsi sul programma, sulle iniziative, sui candidati, «in modo che il giorno di San Valentino a Roma possiamo presentare un progetto completo e buttarci nella campagna elettorale». Il 12 e il 13 febbraio ci sarà la convention del «listone», parlerà Prodi, verrà presentato simbolo e lego. Quel listone che alcuni continuano a chiamare «lista riformista», altri hanno ribattezzato genericamente «lista unitaria» o addirittura «lista per Prodi». Dietro ogni definizione in realtà ci sono differenze non da poco, che dentro l'Ulivo vengono pure rimarcate. Gli esponenti del correntone ds per esempio, non hanno gradito come, subito dopo l'accordo trovato con Occhetto, Di Pietro e Girotondi, D'Alema e Rutelli abbiano rilasciato interviste da cui - ha osservato il ds Antonello Falomi - si evincevano due diverse concezioni: perii primo il listone sarebbe il punto di partenza di un partito unico Ds-Margherita-Sdi più i Repubblicani della Sbar¬ bati, per il secondo una cooperazione rafforzata che prepara un partito federato sì, ma fra gli stessi soggetti. «Ma la lista unitaria non doveva essere il primo passo verso una federazione di tutto l'Ulivo»? Si chiedeva Falomi. E commenti simili faceva Fabio Mussi. Dal Botteghino simili distinzioni vengono liquidate come «disquisizioni nominalistiche» e la stessa scelta del gruppo europeo cui appartenere (Pse o gruppo autonomo per l'Europa) viene rinviata a dopo il voto. «A decidere - osservano saranno gli elettori. E' chiaro che, se la lista avrà successo, sarà un segnale verso la costruzione di un partito». Intanto, pur confermando che il processo costituente dell'Ulivo allargato (quello di cui si occuperà molto Occhetto) va avanti, bisogna pensare appunto a vincere alle europee. E alle amministrative. Il quartier generale della Quercia è già mobilitato in vista dell' appuntamento di metà febbraio. Il 2 febbraio ci sarà una riunione del direttivo. E il programma? «C'è quello di Prodi», quello che l'ex premier ha mandato ai partiti dell'Ulivo prima di Natale. E c'è quello dei Ds messo a punto nella convenzione programmatica dell'anno scorso. Rutelli però è già partito in quarta, con interventi - il più clamoroso quello sulle pensioni - che hanno creato fratture, oltre che nei sindacati. nella stessa compagine del listone. Dal Botteghino assicurano che l'idea di un emendamento sull'innalzamento dell'età pensionabile alla proposta della maggioranza è già stata accantonata; mentre ci sarà un altro giro di incontri fra i sindacati. Quanto alle divisioni sul prossimo voto sulla missione in Iraq, le spaccature attraversano la Margherita quanto i Ds (dove lo stesso D'Alema - si fa notare - ha precisato che si rimetterà in ogni caso alle decisioni collettive). Insomma, la parola d'ordine - condivisa anche dallo Sdi - è «trovare posizioni comuni». Non sarà facile. La Margherita che si riunirà lo stesso 2 febbario incalza. «Nessuna politica è credibi¬ le se difende solo lo status quo», sostiene Rutelli, che mette in guardia gli alleati a considerare il suo partito «una sorta di Udeur, interessato solo alle poltrone»: «Vogliamo fare un'alleanza basata su un forte dibattito, che ci permetta di parlare di che cosìè il riformismo che interessa gli italiani». Programmi e candidati. Dopo l'accordo coi Girotondi, si parla di una presenza in lista di Daria Colombo, leader del movimento milanese, e forse delle romane Marina Strologo e Silvia Bonucci. Il direttore dell'Unità Fulvio Colombo avrebbe rifiutato l'invito. Mentre una «certa disponibilità» avrebbe manifestato il giornalista Michele Santoro. llleaderdella Margherita «I tempi non sono maturi per il partito unico del centrosinistra, ma con la lista di Prodi per le Europee si può fare un grande passo avanti» Francesco Rutelli, leader della Margherita

Luoghi citati: Europa, Fiesole, Iraq, Roma, Udine