Cinquemila in piazza contro la riforma Moratti di Maria Teresa Martinengo

Cinquemila in piazza contro la riforma Moratti MAMME E PAPA' CON I BAMBINI PER MANO IN CORTEO DALLA PREFETTURA Cinquemila in piazza contro la riforma Moratti Le famiglie difendono la scuola a tempo pieno Maria Teresa Martinengo La manifestazione di ieri mattina contro lo smantellamento della scuola di stato, organizzata ben prima dell'approvazione del decreto che avvia la riforma, ha coinvolto oltre cinquemila persone: mi fiume di mamme e papà con i bambini per mano o sulle spalle, di maestre e professori, ha sfilato uà piazza Castello alla Rai di via Verdi aderendo all'iniziativa dei coordinamenti genitori (con Cgil, Cisl, Uil, Cobas, Cub, dei partiti di opposizione). Gli slogan? «Si è dimesso il Moratti sbagliato», «Ministro non abbiamo tempo pieno da perdere», «A scuola con gioia non con Letizia». Il giorno dopo la soddisfazione del ministro e del premier, il Coordinamento genitori nidi, materne, elementari e medie di Tori¬ no e il Coordinamento cittadino genitori Settimo hanno lanciato la campagna nazionale per chiedere le dimissioni di Letizia Moratti. Toni Colloca (Coordinamento di Settimo) riferisce un sentire diffuso nel corteo: «In tivù siamo stati insultati. Ministro e premier hanno detto che chi protesta contro la riforma fa propaganda alla Goebbels, mentre è il governo che ha fatto propaganda strizzando l'occhio ai bambini con Qui, Quo e Qua, senza spiegare a che cosa vanno incontro i nostri figli». Roberta Levi del Coordinamento genitori di Torino: «Per opporci alla riforma, come famiglie dobbiamo chiedere all'atto dell'iscrizione il tempo pieno con 40 ore, la mensa come tempo scuola e le due insegnanti contitolari. Invitiamo anche i genitori a non servirsi dell'anticipo. La nostra protesta andrà avanti, la gente trova il modo di esprimersi: davanti all'elementare Muratori, per esempio, sono comparsi dei fiocchi neri. La scuola è in lutto». «Adesso l'attenzione si sposta sugli organici - ha osservato Enzo Pappalettera, Cisl -, quanto più ampia sarà la dotazione tanto più le scuole potranno tener fede al piano dell'offerta formativa. L'organico dell'anno prossimo è importante non solo per chi comincia. In carenza, le scuole potrebbero applicare il modello a 27 ore anche alle seconde, alle terze...». Alberto Badini, Cgil: «Nel decreto c'è la soppressione del tempo pieno. La Finanziaria prevede che il numero degli insegnanti scenda di 12.500 unità». Elisa Trovò del Coordinamento genitori di Grugliasco: «Alle medie la riforma ha diminuito le ore e aumentato le materie. Chi ce la farà bene, gli altri resteranno indietro». In piazza c'erano persone con preoccupazioni molto concrete. Maria Concetta Mittica, un figlio alla scuola «Abba» di Regio Parco: «Non capisco perché vogliano che i nostri bambini crescano più ignoranti. Tanti genitori, se dovranno tenerseli a casa, non avranno mezzi per educarli meglio di quanto facciano oggi le maestre». E Luisa Bontempi: «Io con 600 euro al mese cosa potrò fare? Perché i miei figli dovranno passare i pomeriggi in strada, rischiando di diventare dei delinquenti?». Anna Palermo, insegnante in un quartiere difficile: «Con l'abolizione dell'obbhgo dopo la terza media, rischiamo di far tornare d'attualità le bande giovanili che abbiamo combattuto per anni». In via Po il corteo promosso dai coordinamenti genitori di Torino e provincia e sostenuta da Cgil, Cisl, Uil, Cobas, Cub

Luoghi citati: Grugliasco, Torino