CRACK, NIENTE DA FARE?

CRACK, NIENTE DA FARE? CONTRO LA «MALIGNITÀ GENIALE» SERVONO NUOVE REGOLE CRACK, NIENTE DA FARE? Angelo Benessia PAUL Spyros Sarbanes, un greco ortodosso che ha studiato a Oxford sul Tamigi, è il senatore democratico del Maryland. Michael G. Oxley, un avvocato che ha studiato a Oxford in Ohio (Usa), è un deputato repubblicano. La legge bipartisan del 2002 che porta il nome di entrambi, la famosa Sarbanes-Oxley, costituisce il più incisivo intervento mai attuato nel diritto societario americano, dopo il Securities Exchange Act del 1934. La reazione allo shock del caso Enron è stata robustamente rigorista. La Sarbanes-Oxley non solo ha ridefìnito in modo più stringente le regole per amministrare le società quotate e i doveri dei revisori, in più ha creato nuovi crimini per punire chi abusa della fiducia degli investitori e ha inasprito le pene per chi falsifica i conti o manomette le carte. Chi, tanto per dire, distrugge a martellate un computer contenente la contabilità, può farsi fino a 20 anni di carcere. L'amministratore delegato e il direttore finanziario devono attestare che le comunicazioni al mercato rappresentano fedelmente la situazione finanziaria e i risultati economici della società. Se mentono, rischiano fino a un milione di dollari di ammenda e fino a 10 anni di prigione. Del resto Andrew Fastow, ex direttore finanziario di Enron, pochi giorni fa ha ammesso di avere frodato e ha ottenuto, patteggiando, una pena di 10 anni. Un affare, rischiava 20 anni e milioni di multa. Anche da noi, con l'attuazione della direttiva europea sugli abusi di mercato, si vorrebbe dare un giro di vite alle sanzioni e bandire i paradisi fiscali. Ma il capo del governo - cui si deve la riforma del 2002 che ha creato il falso in bilancio light - ha detto che non è il caso di dare la caccia alle streghe, e che non bisogna aumentare le pene. Contro la «malignità geniale», ha osservato, non c'è niente da fare. E stato anche notato che i recenti casi sono nati con le sanzioni di prima, che dunque non sono servite a distogliere i cattivi dai loro propositi. Ma la questione non è se convenga tornare alla vecchia legge, che non dobbiamo rimpiangere perché si prestava a forzature. Si tratta piuttosto di compiere uno sforzo poderoso e non improvvisato (più di un anno ci è voluto per la Sarbanes-Oxley) per disegnare un sistema di nuove regole e di figure di reato con sanzioni adeguate, che tengano conto delle disfatte domestiche e internazionali. E vero che le pene per la bancarotta sono già severe. Ma i termini della prescrizione, allungati dalla Sarbanes-Oxley, da noi sono stati di fatto abbreviati per il falso in bilancio. Il clima in Italia è mite, con buone chances di farla franca, per chi sappia muoversi fra le rovine del processo penale. Il nostro paese però viene scrutato per capire non solo come si è arrivati al crack di Parma, ma soprattutto come se ne verrà fuori. Chissà che effetto farà sugli osservatori stranieri il suadente invito a non farla grossa. Di sicuro sarebbe piaciuto a Maccari. Se scoprono che sei onesto - diceva- sei fottuto.

Persone citate: Andrew Fastow, Angelo Benessia Paul, Maccari, Oxley, Sarbanes

Luoghi citati: Italia, Maryland, Ohio, Oxford, Usa