Il vaccino arriva dalla zanzara di Paolo Mastrolilli

Il vaccino arriva dalla zanzara UNO STUDIO LANCIA L'ALLARME: MOLTI I VANTAGGI, MA ANCHE GRAVI RISCHI PER L'UMANITÀ' Il vaccino arriva dalla zanzara Usa, test con insetti modificati geneticamente Paolo Mastrolilli NEW YORK Tra una decina di anni avremo zanzare che con le loro punture vaccinano gli uomini invece di contagiarli con la malaria, bachi da seta che producono sostanze farmaceutiche, api da miele resistenti ai pesticidi e bruchi dannosi per i raccolti programmati in modo da morire prima di combinare guai. Una notizia ottima, in apparenza, con una piccola postilla inquietante; nessuno sta regolando gli esperimenti per generare questi insetti e, quindi, nessuno si sta preoccupando di darci la garanzia che liberarli nell'ambiente non produca catastrofi. La rivelazione positiva e l'allarme sono contenuti nello stesso rapporto, pubblicato ieri dalla «Few Initiative on Food and Biotechnology», un think tank di Washington specializzato nei temi biotecnologici. In omaggio allo spirito ottimista dell'America lo studio comincia con le notizie buone. Gli scienziati sono al lavoro in tutto il mondo per migliorare la nostra esistenza, e uno degli strumenti a disposizione è modificare geneticamente gli insetti, affinchè diventino tutti una benedizione invece di una peste. Gli esempi abbondano e sono molto affascinanti. Anthony James della University of California sta cercando di sintetizzare un gene che potenzia il sistema immunitario delle zanzare, rendendole resistenti al parassita della malaria. In questo modo diventerebbero incapaci di trasmettere la malattia, che colpisce fra 300 e 500 milioni di persone ogni anno, uccidendone oltre un milione. Il problema, però, è che gh insetti immunizzati diventerebbero molto più forti e c'è il rischio che comincino a diffondere altra malattie molto gravi. Su questa falsariga, alcuni scienziati stanno cercando di fare un passo ulteriore: modificare geneticamente le zanzare in modo che con ogni puntura, invece di contagiare l'uomo, gli iniettino un vaccino, senza bisogno di mobilitare eserciti di dottori o di infermieri. Thomas Miller, sempre alla University of California ma nella serie di Riverside, ha ricevuto un milione di dollari dall'associazione locale dei produttori di cotone per liberarli dal bruco che distrugge i loro raccolti. L'idea è inserire un gene che consente la riproduzione, ma condanna alla morte automatica tutti gli insetti nati prima di poter aggredire le piante. Liberando nell'ambiente migliaia di questi bruchi modificati, il gene dovrebbe diffondersi, neutralizzando la minaccia. Un primo esperimento è già previsto in Arizona nel giro di un anno. Altri studiosi lavorano per immunizzare le api da miele dagli insettici, mentre alcuni co leghi stanno cercando di cambiare mansione ai bachi da seta. Se i loro esperimenti funzioneranno, invece di produrre il filo usato per soffici tessuti ci daranno sostanche chimiche utili all'industria farmaceutica. Un altro laboratorio vorrebbe obbligarli a fornirci un materiale simile a quello generato dai ragni per costruire le loro tele, cne avrebbe persino un possibile impiego militare. Infatti, sarebbe molto più solido e resistente di quello usato oggi per realizzare le protezioni antiproiettile indossate dai soldati americani in Iraq. Secondo lo studio della «Few Initiative», ci sono almeno una dozzina di progetti per modificare geneticamente gli insetti che sono già a uno stadio avanzato e nel giro di cinque o 10 anni saranno pronti a commercializzare le loro scoperte. E qui subentra il problema del controllo. Al momento, secondo la ricerca, nessuna istituzione sta verificando che questi esperimenti non facciano danni, a parte il ministero dell'Agricoltura di Washington, che però si è preccupato solo di un numero limitato di insetti che potrebbero danneggiare i raccolti. Di positivo c'è il fatto che la maggior parte delle ricerche sono in corso negli Stati Uniti, ed esiste ancora un margine di tempo per intervenire. In America almeno tre istituzioni cioè il ministero dell'Agricoltura, quello per l'Ambiente e la Food and Drug Administration -hanno rautoritjfcji'ér imporre verifiche severe. Se lo faranno, tra qualche anno potremo ringraziare le zanzare quando ci pungono. Esperimenti sugli insetti

Persone citate: Anthony James, Thomas Miller

Luoghi citati: America, Arizona, California, Iraq, New York, Stati Uniti, Washington