Altri 150 in cassa integrazione per un mese la «Cms»

Altri 150 in cassa integrazione per un mese la «Cms» L'AZIENDA DI SCARMAGNO DEVE AFFRONTARE UNA CRISI SEMPRE PIÙ' EVIDENTE, LAVORATORI IN ANSIA Altri 150 in cassa integrazione per un mese la «Cms» Mauro Revello SCARMAGNO I segnali d'allarme lanciati nei mesi scorsi si stanno purtroppo dimostrando fondati, per il futuro della Cms di Scarmagno. Da questa settimana, e fino al 26 febbraio, 150 lavoratori sono in cassa integrazione ordinaria. A questi vanno aggiunti i 61 in cassa integrazione straordinaria (a rotazione) dal maggio scorso. In totale, quindi, la sospensione dal lavoro coinvolge ben 211 dipendenti sui 233 in organico: in concreto, azienda chiusa e produzione bloccata per oltre un mese. Ieri i lavoratori - ancora alle prese con i ritardi, sempre più notevoli, nel pagamento degli stipendi - si sono riuniti in assemblea, un altro incontro è già fissato per la mattina del 12 febbraio. «I segnali-di-crisi sono davvero preoccupanti - dicono le Rsu -,' non sappiamo cosa ci riserva il futuro. Per questo, nei prossimi giorni, cercheremo nuovamente di coinvolgere le istituzioni. L'azienda è ottimista, ma le nostre valutazioni sono più prudenti e si basano sulla realtà dei fatti: e cioè che la fabbrica viene, seppur provvisoriamente, chiusa». A provocare la recente cassa integrazione di 150 addetti è lo shttamento degli ordini da parte di Acer, ufficialmente per il rifacimento del catalogo e la revisione di alcune strategie di mercato. La crisi, comunque, va ricercata soprattutto in altre motivazioni. Acer, con un volume di 155 mila pc nel 2003, è di fatto l'unico cliente importante della Cms: «Tolto quello - dicono i sindacati - siamo praticamente a terra». L'azienda paga anche la crisi finanziaria di Tecnodiffusione, il gruppo che ha la totale proprietà di Cms. Il debito verso le banche ammonta complessivamente a 127 mihoni di euro, le speranze sono riposte nel piano di riorganizzazione al quale sta lavoran- do il consulente Franco Tato. La risposta degli istituti di credito a questo piano potrà essere determinante. «Allo stato attuale spiegano i delegati Rsu - non c'è fiducia da parte deDe banche. E se perdiamo le commesse di Acer, sarà la fine di quel che resta della produzione industriale dell'ex Op Computer». "Nuo ^amte ww Una delle manifestazioni dei lavoratori della Cms di Scarmagno, che chiedevano il rilancio dell'azienda e non il suo smantellamento

Persone citate: Franco Tato, Mauro Revello

Luoghi citati: Scarmagno