Un acquario per Memo, pesce pagliaccio

Un acquario per Memo, pesce pagliaccio LATENDENZA Un acquario per Memo, pesce pagliaccio GIORGIA JARBEROGUO Dopo la «Carica dei 101» i bambini sognavano un dalmata, ora che è approdato ai cinema «Alla ricerca di Nemo» impazza la voglia di acquari. Ma non basta riempire d'acqua una vasca e mettere un pesce: «Bisogna ricreare l'habitat naturale», spiega Liliana Fantino, titolare di «Torinoacquari» (corso Casale 79 G), 30 anni di esperienza, collaborazioni con l'ex Zoo di Torino ed Experimenta e che adesso cura il Laghetto della «Melevisione» (dove i pesciolini stanno per fare dei figli). «E' difficile iniziare con il marino, con il pesce pagliaccio Nemo, per intendersi. Perché va seguita la composizione chimica dell'acqua; i costi sono alti: della gestione e manutenzione e dei pesci da metterci; la vasca dev'essere di almeno 100 litri; i pesci sono deheati e hanno bisogno di molto spazio (come nel mare), se ne possono inserire pochi». Alternative a Nemo? «Per 50 litri (come la capacità della vasca della Tetra con il logo del film) si possono mettere 4 Black Moor, di colore nero vellutato e occhi sporgenti, o 4 oranda, rossi e coda fluente. E due gamberetti pulitori. Le piante (robuste, perché amano smangiucchiare «insalata»): Anubios, Microsorium o Elodea». Per chi ha l'aiuto di mamma e papà: «sempre in 50 litri di capacità, un acquario tropicale: una decina di neon (piccoli pesciolini che sembrano fosforescenti) e una coppia di scalari (a forma di triangolo, come suggerisce il nome). L'importante e il difficile è la cura quotidiana». La preparazione della vasca resta fondamentale: ci dev'essere un filtro, la pompa per il ricircolo dell'acqua, il riscaldamento, la luce. «Bisogna aspettare almeno 24 ore prima di inserire 2 pulitori e 2 pesci piccoli, solo in un secondo tempo si aumenterà il numero degh abitanti. Una regola comune suggerisce «un litro per ogni centimetro di pesce»: significa che in 50 litri ci saranno 3 o 4 pesci di media misura». E' fondamentale rivolgersi a negozi specializzati e chiedere consiglio. I bambini possono poi trovare un aiuto pratico al Centro di Cultura per l'Educazione Ambientale in via Menabrea 8 bis. Davanti alle vasche con la riproduzione dell'ecosistema del Po (con Arbarelle, Persico, Cavedano), quella con pesci rossi (Carassio Comune e Dorato) e una vasca tropicale (con Guppy e Barbus), le insegnanti spiegano ai piccoli come costruire l'acquario e come si svolge la vita degh abitanti, dalla nascita alla morte (gratuitamente, il lunedì e mercoledì dalle 14 alle 17). I bimbi possono anche fare domande specifiche sul loro acquario e persino portare un campioncino dell'acqua, per imparare ad analizzarla. E di fronte a tanti acquari non ci si dimentica il pesce rosso: l'acqua della vaschetta (possibilmente rettangolare) va cambiata solo per tre quarti, e la nuova si lascia riposare per far evaporare i disinfettanti e per ottenere una temperatura simile a quella in cui sta nuotando l'amico con le pinne. Altra regola: pochissuno cibo, due volte al giorno. I genitori (che molto probabilmente dovranno occuparsi, e preoccuparsi, del nuovo acquisto) possono chiedere aiuto all'associazione di acquariofili Apea, che in via Riva del Garda 14 organizza corsi gratuiti (anche per scuole), serate tematiche e proiezioni. Il messaggio comune è la cura costante dei pesciolini e della loro nuova casa. Annuisce anche il piccolo Nemo mentre sguazza, nel mare, con il papà.

Persone citate: Black Moor, Dorato, Guppy, Liliana Fantino, Nemo, Persico

Luoghi citati: Torino