Uccise l'amico, toma in libertà

Uccise l'amico, toma in libertà UN DISOCCUPATO MORI' A LIVORNO PER I COLPI RICEVUTI DOPO UNA LITE Uccise l'amico, toma in libertà Caduta l'accusa di omicidio volontario per un giovane di Settimo Angelo Conti Sei mesi fa uccise l'amico a calci e pugni, al culmine di una lite per un debito di 2000 euro. Ieri è tornato in libertà. Protagonista della vicenda è Ivan Speciali, 29 anni, di Settimo Torinese, con qualche piccolo precedente penale. Lo scorso luglio, partito per ima vacanza al mare, aveva incontrato a Livorno Andrea Filippini, un disoccupato con un passato di tossicodipendenteFra i due era nata un'amicizia, al punto che lo Speciali (che era dovuto tornare brevemente a Torino per il disbrigo urgente di alcune pratiche) aveva addirittura ospitato l'amico toscano nella sua casa di Settimo. Al loro ritomo a livomo, lo Speciali s'accorse della sparizione di 2000 euro, i rispanni che aveva messo da parte per le vacanze. Convinto che a sottrarglieli fosse stato proprio l'amico, lo affrontò nelle vicinanze del Porto Mediceo. FTa i due nacque ima discussione ed il Filippini cercò di tranquillizzare il derubato, offrendogli 5 euro. Un gesto che fece aumentare la tensione: lo Speciali prese a colpire con calci e pugni l'ex amico, che riuscì a fatica ad allontanarsi. Ma, nella colluttazione, il disoccupato livornese subì lesioni alla milza che ne provocarono la morte, poche ore dopo. L'omicida lasciò subito Livorno, in treno e dopo un paio di giorni raggiunse Torino. Qui, preso dal rimorso, si presentò ai carabinieri della stazione di Settimo Torinese, che conosceva da tempo, per costituirsi. La vicenda giudiziaria ha visto l'avvocato Giulio Calosso impegnato a spostare i termini dell'accusa: da omicidio volontario ad omicidio preterintenzionale. Obiettivo centrato, dopo lunghi interrogatori dell'arrestato che, di fatto, non ha mai negato di avere ucciso l'amico ma che ha sempre sostenuto di non averne deliberatamente cercato la morte. Insomma, quell'aggressio¬ ne era stato soprattutto uno sfogo, anche di fronte al minimo «risarcimento» (una banconota da cinque euro) offerto dal probabile ladro a fronte di un furto di duemila euro. A far pendere definitivamente l'ago della bilancia a favore della difesa è stato il referto del medico legale che ha potuto accertare che il Khppini era ^ceduto per rottura della miL in soggetto affetto da cirrosi epatica. Una malattia che provoca appunto una maggior fragilità di questo organo, la cui rottura potrebbe così essersi verificata anche in presenza di colpi non violentissimi, mediamente inadatti a provocare la morte di un uomo. La riformulazione dell'accusa ha condotto alla scadenza dei termini di custodia cautelare in quanto la Procura di Livorno non ha ancora inoltrato la richiesta di rinvio a giudizio. Per lo Speciali, che dovrà probabilmente tornare in carcere dopo la sentenza definitiva, si apre ora una periodo, presumibilmente non breve, di libertà.

Persone citate: Andrea Filippini, Angelo Conti, Giulio Calosso, Ivan Speciali

Luoghi citati: Livorno, Settimo Torinese, Torino