«Noi, che non ci siamo pentiti»

«Noi, che non ci siamo pentiti» I COMUNISTI ITALIANI CELEBRANO GLI 83 ANNI DALLA I «Noi, che non ci siamo pentiti» OTTANTATRÉ anni fa a Livorno nasceva il partito comunista itahano e ieri sera in un affollato dibattito l'ex sindaco Diego NoveUi, l'ex segretario regionale del Pei degh Anni Settanta Adalberto Minacci e i dirigenti attuali del Pdci Marco Rizzo e Enzo Chiappa hanno ricordato, non senza una a tratti commossa nostalgia, la lunga storia dei comunisti italiani e ne hanno rivendicato l'originalità e il radicamento nella società. Marco Rizzo ha esordito con ima battuta: «In tempi in cui tutti sembrano pentirsi del loro passato - da Fini a Bertinotti che aspira ormai a un partito della sinistra europea - noi non siamo dei pentiti, anzi noi quella storia gloriosa la vorremmo rinnovare». E ha ironizzato: «E' ridicolo il gran attacco che al comunismo fa Berlusconi da anni; pare non sapere che se nel '45 avessero vinto i padri ideali dei suoi alleati oggi lui non potrebbe parlare in assoluto. Per fortuna non è andata così». Gh intervenuti hanno ricorda¬ to che non c'è stata battagha di libertà nella quale «i comunisti italiani non siano stati in prima fila» e Rizzo ha detto: «Dal '21 con le battaghe antifasciste, poi durante il Ventennio, quindi nella Resistenza, dopo la Liberazione con la Costituzione e nelle lotte del lavoro per la terra e per i diritti e poi ancora negh Anni Settanta e Ottanta contro il terrorismo». Rizzo ha sottolineato anche altre specificità del Pei come «la capacità di creare una comunità, 1 accoglienza e l'integrazio- ne degh immigrati, il saper essere scuola di vita e di emancipazione». E anche sulla questione morale Rizzo e gh altri oratori hanno rivendicato il molo del Pei. Rizzo: «Non è stato Di Pietro con Mani Pulite a scatenare la questione morale, ma Berlinguer neU'81 quando alla chiusura del festival dell'Unità indicò proprio la questione morale come la questione centrale della vita politica del Paese. Lì è nata la hnea della diversità dei comunisti rispetto alla politica corrente». Infine gh oratori si sono soffermati sull'oggi e hanno ricordato che anche dopo la caduta del Muro di Berlino non è mutato nel mondo il bisogno di giustizia e emancipazione, anzi. Per Rizzo «in un mondo globalizzato in cui si riducono gh spazi di partecipazione e il potere si concentra nelle poche mani dei poteri finanziari ed economici è più che mai necessario ribadire una storia e un insegnamento come quello del comunismo itahano». [m. cas.l

Luoghi citati: Berlino, Livorno