Ecco la calcolatrice degli Inca

Ecco la calcolatrice degli Inca IL REBUS DELLE YUPANE HA APPASSIONATO GLI STUDIOSI PER 500 ANNI Ecco la calcolatrice degli Inca «Così ho scoperto il loro metodo di conteggio» dal corrispondente a FIRENZE Per secob hanno turbato il sonno di storici e matematici. Le yupane, usate dagb Inca come antiche calcolatrici, hanno perso la loro aura di mistero. A svelare il rompicapo di cui specialisti di tutto il mondo in anni di studi e tentativi non sono riusciti a venire a capo, è stato Nicolino De Pasquale, 54 anni, laureato in ingegneria aeronautica cbe a Pescara insegna al Uceo e all'università. Ai limiti dell'inverosimile come sia arrivato alla scoperta per caso, senza neppure conoscere le yupane. «Era l'ultimo deb'anno del 2000 - racconta -. Per Natale avevo ricevuto in regalo un bbro di enigmi matematici e appunto; aspettando mezzanotte a cena a Roma, ospite di mia soreba, tra una chiacchiera e l'altra, mi sono messo a sfogbarlo. Ho trovato il disegno di una yupana fatto da uno spagnolo del '500. Ho riflettuto qualche minuto, poi ho preso carta e penna e ho fatto alcuni conti. Quanto ci ho messo? Mezz'ora, forse 40 minuti». Ma il suo procedimento è sembrato così sempbce, troppo sempbce, che il mondo degb studiosi si è rifiutato di accettarlo. Ci sono voluti tre anni, poi i matematici di tutto il mondo si sono dovuti inchinare al genio e aU'intuizione del professore itabano. Ieri l'americanista Antonio Aimi, curatore deba mostra ((Perù tremila anni di capolavori. Pitture sculture, gioielb, tessuti, arte erotica dabe origini ablmpero Inca» abestita a Palazzo Strozzi a Firenze ha dato conferma ufficiale deba scoperta. COTAmUn diseg m ^or ce Inca I primi a parlare debe yupane e a descrivere come erano fatte erano stati i conquistadores spagnob nel 1500. Alcune di queste antenate debe calcolatrici (molto più sofisticate di un pabottobere) erano venute aba luce durante alcuni scavi archeologici. Si tratta di blocchi di pietra, di 30 centimetri per 20, con tante piccole vasche scolpite suba parte superiore e, ab'intemo, apparentemente a caso, vari fagiob bianchi. Gb Inca le usavano per i conteggi, ma nessuno, fino ab'intuizione del professor De Pasquale, aveva capito in che modo. A mettere fuori strada gb studiosi di tutto il mondo era stata la convinzione, rivelatasi poi falsa, che anche gb Inca contassero in base decimale. De Pasquale ha, invece, scoperto e dimostrato, servendosi di due modellini in legno, che le yupane funzionano in base quaranta e si «leggono» da destra a sinistra. La prima vaschetta in basso, secondo un antico disegno, è queba deb'unità e contiene una pallina di valore 1. La vaschetta successiva ha due palbne ciascuna di valore 2, la terza tre di valore 3, la quarta cinque di valore 5. La somma: 1+4 + 9 + 25 = 39. La vaschetta di destra deba fila superiore vale 40, queba accanto 80 e così ab'infinito. Si tratta di una progressione geometrica che riproduce, curiosamente, la moltipbcazione cebulare. Le particolarità sono che non esiste lo 0 e uno stesso numero si può scrivere in modi diversi. Il professor De Pasquale ha dimostrato che il metodo funziona qualunque sia il calcolo richiesto. [f. mat.] COTADO/MMAtOR.ÌXESORERp mmmmm |»J,r JHJI.K^, tari ttk^or Un disegno dell 615 con lo schema della calcolatrice Inca IL SEGRETO Le Yupane sono blocchi di pietra (30 cm per 20) con piccole vasche scolpite sulla parte superiore e, all'interno, apparentemente a caso, vari fagioli bianchi. La calcolatrice degli Inca, che contavano in base quaranta, funziona da destra a sinistra, partendo dalla prima vaschetta in basso, quella dell'unità e contiene una pallina di valore 1. La vaschetta successiva hadue palline ciascuna di valore 2, la terza tre di valore 3, la quarta cinque di valore 5. La somma: 1 + 419 4-25 = 39. La vaschetta di' destra della fila superiore vale 40, quella accanto 80 e così all'infinito.

Persone citate: Antonio Aimi, De Pasquale, Nicolino De Pasquale

Luoghi citati: Firenze, Perù, Pescara, Roma