Telekom Serbia, in commissione sfileranno i leader dell'Ulivo di Francesco Grignetti

Telekom Serbia, in commissione sfileranno i leader dell'Ulivo PRODI, FASSINO E DINI HANNO DATO LA DISPONIBILITÀ AD ESSERE ASCOLTATI Telekom Serbia, in commissione sfileranno i leader dell'Ulivo Francesco Grignetti ROMA E' giunto il momento deUe grandi audizioni. Di fronte ai membri della Commissione parlamentare d'inchiesta Telekom Serbia sono stati convocati Romano Prodi, Lamberto Dini, Piero Fassino e Enrico Micheh. Sempre ieri, l'altra Commissione d'inchiesta, quella Mitroichin, ha deciso di ascoltare Massimo D'Alema e di nuovo Prodi. Sono quasi tutti gh ex presidenti del Consigho dell'era del centrosinistra. Le audizioni dovrebbero tenersi a San Macuto nel mese di febbraio. «Hanno dato la loro disponibilità, ora si tratta di stabilire le date», fa sapere il presidente della Commissione Telekom Serbia, Enzo Trmtino. Il calendario, però, è strectamente connesso a un'ennesima crisi tra maggioranza e opposizione. Il centrosinistra si rifiuta di partecipare ai lavori. E infatti ieri, al momento deUe decisioni, non c'erano i suoi rappresentanti, che annunciano la più completa astensione finché i presidenti delle Camere non avranno dato risposta a una loro lettera. La lettera del centrosinistra, inviata ieri a Pierferdinando Casini e Marcello Pera, riporta alla memoria l'affaire Igor Marini, testimone ormai definitivamente screditato, e gh intrecci occulti con alcuni partecipanti della Commissione. Ce l'hanno in particolare con il presidente Trantino e con il commissario Alfredo Vito. Del primo, scrivono, «ben prima che Marini si affacciasse in Commissione, si dimostra a conoscenza di episodi essenziali riferiti poi da quest'ultimo. Chiamato a dare spiegazioni, il presidente afferma, in modo confuso e contraddittorio, di avere avuto riservatamente le informazioni già nel 2002 da persona di cui non intende fare il nome». Di Vito, deputato di Forza Itaha, si sostiene che avrebbe «tenuto contatti per mesi con personaggi collegati a Marini, invitandoli a svolgere indagini». Lo accusano in particolare dei rapporti con un tal Antonio Volpe, vecchia volpe legata ai nostri servizi segreti, che depositò in Commissione certi documenti falsi che «avrebbero dovuto costituire la prova deUe dichiarazioni di Igor Marini». Ora che la maggioranza di centrodestra cerca di chiudere il più velocemente possibile la parentesi-Marini, dunque, il centrosmistra risoUeva il caso. Ma di mezzo finiscono le audizioni dei big dell'Ulivo. Lamberto Dini fa sapere che lui è pronto a presentarsi in qualunque momento e che la sua disponibilità è nota da sempre. Piero Fassino, per bocca del portavoce Roberto Cuillo, non si tira indietro. Ma neanche si getta in avanti. «La disponibilità - dice Cuillo - fu manifestata ad agosto. Allo stato delle cose, però, non abbiamo concordato nulla. Ci aspetteremmo delle scuse per come è stato trattato quell'Igor Marini. La lettera dei commissari di centrosinistra nasce per l'appunto dall'inaffidabilità del soggetto». Tutto questo per dire che Fassino andrà o non andrà? «Vediamo come evolvono le cose». Più o meno le cose che dicono nell'entourage di Romano Prodi. «Ferma restando - dichiara il suo portavoce Marco Vignudelli - la disponibilità generale data a fine luglio dal presidente ad intervenire in Commissione, nessuna data è stata stabilita». Queste le decisioni. E fino a sera è duello di dichiarazioni. «Chi si sottrae a un confronto democratico ha sempre torto. Auspico che la sinistra ritomi a ranghi completi in Commissione», afferma Giuseppe Consolo, An. «Abbiamo sollevato una pregiudiziale: fare luce sugh inqui¬ namenti e sulle collusioni di alcuni ambienti della commissione che nanno ordito, d'intesa con Marini, una congiura ai darmi di esponenti del centrosinistra», ribatte Michele Lauria, Margherita. Ma anche le audizioni di D'Ale- ma e Prodi alla Commissione Mitrokhin s'annunciano travaghate. Il clima tra commissari s'è molto surriscaldato. Giusto ieri, Walter Bielh, Ds, ha definito «mascalzonata infame» e «inicevibile» un articolo del collega Enzo Fragalà, An. Quest'ultimo, leggendo in controluce un articolo comparso sull'Unità a proposito deU'exbrigatistaRita Algranati, scritto da un giornalista nonché consulente della commissione, l'aveva interpretato come un «invito a tacere» rivolto alla neoarrestata. Sul caso di Telekom Serbia verrà sentito presto anche Roberto Colaninno, l'ex patron di Telecom Itaha. Le audizioni previste a febbraio. I commissari del centrosinistra continuano però a disertare le sedute Piero Fassino, segretario dei Ds, con Romano Prodi, presidente della Commissione europea

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