Torre Peliice, il tribunale dichiara fallita la More di A. Già.

Torre Peliice, il tribunale dichiara fallita la More FABBRICAVA CARAMELLE, FONDENTI E GELATINE Torre Peliice, il tribunale dichiara fallita la More TORRE PELLICE Una pagina di storia di Torre Peliice, che narra di buone ricette e posti di lavoro, di tradizione e sapori di una volta, ora si è chiusa. La ((More 1886», con sede in via Filatoio 16, la fabbrica di gelatine, fondants, caramelle e fruttini, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Pinerolo. Da anni era in crisi, e benché i suoi prodotti fossero apprezzati e preparati come un tempo, non è riuscita a competere con la concorrenza. Forse proprio il fatto di essere rimasta legata sempre allo stesso tipo di produzione le è stato fatale. Non doveva fare il salto di qualità, quella esisteva, ma piuttosto avrebbe dovuto rivedere cicli e metodologie di produzione: sulle scrivanie di questa azienda trovavano ancora posto le calcolatrici, e i computer erano tenuti a distanza. Dalla relazione del curatore emerge il quadro economico dell'azienda. L'esposizione debitoria verso i fornitori ammonta a 127.000 euro, mentre i debiti nei confronti degh istituti di credito sono di 500.000 euro. Anche gli ex dipendenti vantano dei crediti per stipendi non ancora pagati, per circa 31.000 euro, e per i trattamenti di fine rapporto, circa 80.000 euro. Limitatissima la possibilità per la More di pagare i debiti, in cassa infatti ha solo liquidità per 27.000 euro. Il giudice delegato al fallimento del Tnbunale di Pinerolo, Giuseppe Salerno, ha nominato curatore il dottor Filiberto Ferrari Lorenzo. L'esame dello stato passivo è stato fissato per 16 marzo, ma le domande di insinuazione dovranno essere depositate entro il primo marzo. «Un fallimento che ci colpisce precisa il sindaco di Torre Peliice, Marco Armand Hugon, che con il presidente della comunità montana Claudio Betalot, si era impegnato per salvare i posti di lavoro -, i prodotti che si fabbricavano a Torre Peliice avevano un mercato di nicchia ma non pensavamo ad ima crisi eoa irrisolvibile». [a. già.]

Persone citate: Claudio Betalot, Filiberto Ferrari Lorenzo, Giuseppe Salerno, Marco Armand Hugon, Torre Peliice

Luoghi citati: Pinerolo, Torre Pellice