Tremonti: regole uniche contro le società-ombra

Tremonti: regole uniche contro le società-ombra LA RIFORMA DEL RISPARMIO «E' GIÀ' SUL TAVOLO DEL GOVERNO» Tremonti: regole uniche contro le società-ombra Il ministro: «C'è un deficit internazionale di regolamentazione da colmare Nulla di personale con Fazio, ci interessa solo la tutela di quanti investono Chi sottolinea lo scontro lo fa in modo strumentale con logica politicante» Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES C'è una patologia locale, ma c'è anche una asimmetria globale. Quella tra un mercato che non ha più confini e regole che sono rimaste nazionah, come gli strumenti di controllo. E' una asimmetria che esiste da un decennio, almeno, ma che il caso Parmalat ha portato alla luce in modo clamoroso. «C'è un deficit di regolamentazione che va assolutamente colmato», dice Giulio Tremonti di fronte ai suoi colleghi europei e al commissario al Mercato intemo, Frits Bolkestein. L'Italia, che oggi è al centro della bufera, sta facendo la sua parte. E Tremonti spiega agli altri ministri riuniti attorno al tavolo del pranzo di lavoro dell'Ecofin che «la magistratura indaga, il Parlamento ha aperto un'inchiesta e il governo prepara una sua iniziativa». La bozza è già a Palazzo Chigi: «L'ho mandata oggi e sarà discussa forse in un pre-consiglio straordinario dei ministri. Se no, sarà martedì prossimo e va bene lo stesso». Il caso Parmalat, insomma, non è «ima questione personale» con Fazio, ma il punto da cui partire per modificare la legislazione: quella italiana e quella europea. Sulla polemica degli ultimi giorni con il governatore della Banca d'Italia, Tremonti toma con queste parole: «Chi ha detto che è soltanto una lotta personale lo ha detto il termini o infantili o strumentali, con una logica politicante. Magari fosse solo una questione personale. E' ima questione reale che interessa il porta¬ foglio della gente, il risparmio». E la bozza di riforma della legge std controlli, dice Tremonti, punta proprio ad assicurare «più trasparenza, più protezione, più tutela dei risparmiateti». Obiettivi' che sono in completa sintonia con quanto aveva appena illustrato Bolkestein anticipando le proposte che sta preparando la Commissione. E c'è sintonia anche con quanto aveva denunciato il giorno prima Prodi: è «suicida» controllare soltanto con strumenti locali una finanza che è globale. Ma sulle paternità delle analisi e delle proposte, Tremonti contesta i primati. Ricorda anche di avere scritto un libro, all'inizio degli anni '90, che aveva per titoh) «Ricchezza senza nazionre -nazioni senza ricchezza» in cui l'asimmetria tra mercato mondia- .lè.-e controlli nazionah era ..già denunciata. «Ma una cosa è scriyere libri, un'altra è governare», cuce Tremonti. Adesso «va sollevato il velo» soprattutto sui movimenti delle società che hanno insediamenti nei «paradisi fiscali» - come le isole Cayman, nel caso della Parmalat - che sono ormai sempre più «paradisi legali». Paesi dove c'è una «apparenza di legislazione, ma non la sostanza». E questo è ancora più insidioso perché rende quasi impossibili i controlh. Contro una situazione del genere si può combattere con dei trattati, ma quando cisrtrova di fronteipaesi che non adèrig/bono ai trattati, «le asimmetrie dgvono essere risolte in fl^o unilaterale». La ricetta «unilaterale» contenuta nella proposta che è già sul tavolo del governo, Tremonti la spiega così: «Tutte le società che agiscono in Italia e che hanno partecipazioni in controllate o collegate che hanno sede in Paesi che sono nella lista nera dei paradisi fiscali, devono essere considerate trasparenti. Dovranno presentare i bilanci come se fossero società italiane e dovranno applicare le regole e le respon¬ sabilità della corporate govemance come se fossero in Italia». Questa proposta, ha detto Tremonti, «può costituire un modello di lavoro per gh altri Paesi europei». Non solo. Il ministro ha annunciato che la porterà anche alla riunione del G-7 che si terrà a Boca Raton, in Florida, il 6 e il 7 febbraio. Perché non devono essere aggiornate soltanto le leggi nazionah, ma «va modificato in alcuni punti il livello e la struttura deUe regole super-nazionali europee e quelle dell'Europa verso il resto del mondo». Della riunione con Bolkestein e con gh altri ministri, Giulio Tremonti si è detto soddisfatto perché il crack Parmalat è stato discusso dall'Ecofin soltanto nei termini di un caso che deve servire da «punto di partenza» per aggiornare la legislazione. E nell'incontro con i giornalisti, Tremonti ha polemizzato anche con la Commissione Prodi a proposito della direttiva sul risparmio approvata nel giugno scorso, pochi giorni prima che l'Italia assumesse la presidenza del Consiglio Uè. «Quella direttiva voleva dire, in sostanza. Svizzera», ha detto il ministro che hancordato l'opposizione itahana - «ci siamo messi di traverso per due anni» - all'accordo con un Paese che «conservava il segreto bancario». Quel veto, racconta adesso Tremonti, fu tolto per le pressioni della Commissione Prodi e degli altri Paesi e non per uno «scambio» con l'intesa sulle quote latte e sul gasolio per gh autotrasportatori: «Se non ci fosse stato il semestre avremmo ancora detto di no». Nel progetto illustrato al consiglio Ecof in chiunque operi nell'Uè deve avere l'obbligo di presentare i bilanci come le aziende europee C'è sintonia anche con il pensiero di Prodi che ha definito «suicida» voler controllare con strumenti locali una finanza globale Aree di possibile córmitto dlcompetenze li ministro Giulio Tremonti assieme al commissario Pedro Solbes

Luoghi citati: Boca, Bruxelles, Europa, Florida, Italia, Svizzera