Falessi, memoriale dal carcere «Così l'Algeria ci ha traditi»

Falessi, memoriale dal carcere «Così l'Algeria ci ha traditi» L'EX ESPONENTE DELLE UCC ARRESTATO AL CAIRO CON LA BR RITA ALGRANATI Falessi, memoriale dal carcere «Così l'Algeria ci ha traditi» ROMA «Siamo arrivati in Algeria circa 17 anni or sono. Era per noi ancora il Paese della più importante rivoluzione popolare del Mar Mediterraneo. Sebbene l'Algeria nella fine degli Anni 80 avesse cessato di essere la "mecca" dei rivoluzionari del mondo, restava quel miraggio da raggiungere a qualsiasi costo, nel quale avremmo potuto conservare quell'indipendenza di pensiero senza necessità di abdicare sul terreno delle nostre convinzioni e allo stesso tempo di sottrarci al controllo politico e sociale della repressione e della manipolazione imperialista, non solo italiana». Maurizio Falessi racconta così in una memoria, «cronaca di una deportazione-sequestro», il suo soggiorno in Algeria assieme a Rita rtlgranati. «La nostra installazione non fu affatto facile - continua -, perchè lo Stato algerino ci sottopose aduno strettissimo controllo e a delle prove pratiche e valide per comprovare la nostra serietà nel comportamento di vita e di lavoro... In tutti i 17 anni di nostra permanenza nel Paese, obiettivamente non abbiamo mai rappresentato un motivo di scandalo pohtico-diplomatico o di contraddizione di natura amministrativa, non avendo addirittura mai infranto il codice stradale». L'ex Ucc fa poi un'analisi politica secondo cui l'il settembre 2001 è «una data simbolica ad hoc per scatenare l'offensiva imperiaUsta generalizzata contro gu ultimi baluardi della sovranità, dell' indipendenza e delta resistenza dei popoli del sud... È in questo clima di smobilitazione dell'identità storica dello Stato algerino» che Falessi e Algranati cominciarono a subire «pressioni» da parte delle autorità locali. «Si sono presentati - ricorda - dicendoci che dovevamo assolutamente partire, in quanto ci ricercavano nello specifico di aver partecipato all' operazione contro il presidente della De Moro. Abbiamo fornito tutte le argomentazioni giuridiche e legali necessarie comprovanti che tutti e due eravamo estranei a quell'operazione. E abbiamo anche chiarito che in un "Paese di diritto", Italia o Algeria che fosse. era impossibile essere giudicati due volte per lo stesso reato». Si arriva, quindi, al 12 gennaio ([uando ai due ex terroristi viene detto di andare via. «L'idea che subito ci facemmo è che un nuovo metodo di deportazione e di sequestro (alla Ocalan) era stato già pianificato». Ai due sarebbero stati consegnati documenti e bighetti aerei. «Nostra fu la meraviglia si legge nella memoria di Falessi di vedere apposti sui documenti le foto fomite a loro per altre motivazioni... Da notare che le note caratteristiche della carta d'identità per me era di un'altezza di 1,62 cm, invece io sono alto 1,80 circa; il colore degli occhi sulla carta di Rita era marrone anziché verde... Sarebbe stato veramente difficile convincere anche il più beota dei poliziotti della corrispondenza e della veridicità dei documenti. Colmo della vergogna di questi esecutori della decisione presidenziale è stato che poco prima di salire la scaletta si fecero avanti e ci schiaffarono i quattro classici baci arabi commentando "mi raccomando non perdiamo il contatto..." Ormai il destino era chiaro». Falessi si sofferma, dunque, sull'arrivo in Italia: «Siamo stati trattati in modo corretto, ma questa correttezza è mancata in due casi: un funzionario voleva rifilarci un avvocato d'ufficio per sbrigare le formalità relative alla perquisizione. Ci siamo categoricamente rifiutati e abbiamo richiesto la presenza dei nostri avvocati di fiducia, una richiesta che è stata accettata solo dopo più di 4 ore..;. Un altro tentativo di squallida provocazione lo ha subito Rita da-parte di una funzionarla della Digos... che inveiva indegnamente contro la prigioniera trattandola come una spietata assassina e dicendole che adesso avrebbe dovuto fare i conti con loro...». Ir. 1.1 T «Prima di farci salire sull'aereo per l'Egitto ci schiaffarono i quattro classici baci arabi dicendo "Mi raccomando, non perdiamo il contatto"» L'arresto di Maurizio Falessi e Rita Algranati

Persone citate: Algranati, De Moro, Falessi, Maurizio Falessi, Ocalan, Rita Algranati, Rita Algranati Falessi

Luoghi citati: Algeria, Egitto, Italia, Roma