Prodi: vigilanza globale o ci saranno altri scandali di Enrico Singer

Prodi: vigilanza globale o ci saranno altri scandali OGGI LA C9MMISSIONE PRESENTA UNA PROPOSTA CHE RAFFORZA LA SORVEGLIANZA E AUMENTA LE RESPONSABILITÀ DI CHI RIVEDE I BILANCI Prodi: vigilanza globale o ci saranno altri scandali «E' da suicidi limitarsi ai controlli nazionali». Bruxelles stringe sui revisori Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES Avere una finanza che si muove liberamente in tutto il mondo e dei controlli che sono limitati. Paese per Paese, «non ha alcun senso». Peggio, è semplicemente «un suicidio». Il commento di Romano Prodi sul caso Parmalat arriva dalla London School of Economics dove ieri ha tenuto una conferenza - ed è molto chiaro. Anche preoccupato, perché il rischio è di «passare attraverso altri scandali» prima che, finalmente, «prevalga la ragionevolezza». La ragionevolezza, per il presidente della Commissione, è arrivare a norme comuni e più severe in materia di revisione dei conti e di responsabilità societaria. L'esecutivo di Bruxelles, ricorda Prodi, ha «proposto da anni una disciplina a livello europeo». Adesso è il momento di accelerare i tempi. E già oggi il commissario responsabile del Mercato intemo, l'olandese Frits Bolkestein, presenterà all'Ecofin un piano di proposte. L'appuntamento con i ministri dell'Economia e delle Finanze della Uè è fissato per oggi a pranzo: il momento informale dei vertici Ecofin, ma anche quello in cui vengono sempre affrontati i temi più delicati. Ad ascoltare Bolkestein ci sarà anche Giulio Tremonti e la sostanza di quanto il commissario dirà è stata anticipata dal suo portavoce. E' tutta centrata sull'impatto del caso-Parmalat sulla corporate governance, sulle supervisioni, sulle strutture regolamentari, sulle agenzie di rating del credito e sul ruolo delle banche d'investimento. In una parola: sull'insieme delle regole che devono garantire la trasparenza del mercato e gli investitori e che, oggi, sono ancora frammentate in Europa. Le proposte della Commissione poggiano su due capitoli: la revisione dell'Ottava direttiva sulle norme societarie (attesa per il prossimo marzo) e l'aggioramento del sistema degli audit. Su quest' ultimo punto-chiave la Commissione sta preparando nuove regole per assicurare che ci sia una «appropriata e più rigorosa sorveglianza dei revisori in ogni Stato membro». Norme comuni verranno indicate per la certificazione dei bilanci e per gli standard di qualità dell'audit, per l'indipendenza dei revisori, per l'inasprimento delle sanzioni in caso di pratiche scorrette e per lo sviluppo della cooperazione tra gli organismi nazionali di sorveglianza a livello sia europeo che transatlantico. Bolkestein insiste soprattutto sul principio di «responsabilità unica», che il revisore dovrà assumersi per l'audit dei bilanci consolidatati di un gruppo di imprese. Per ogni gruppo dovrà esserci un unico revisore responsabile finale. Questo già avviene oggi in 13 Stati membri, ma non in Italia e Spagna che seguono il modello degli Stati Uniti. Un altro principio sul quale punta Bolkestein è quello della rotazione periodica dei revisori. L'instaurarsi di un legame stabile e consolidato tra un gruppo di imprese e i suoi revisori rischia di innescare comportamenti scorretti e complicità. La rotazione spezzerebbe questi legami, minimizzando il rischio. La Commissione lo aveva già sostenuto in una delle due raccomandazioni sull'audit adottate già prima dello scandalo Enron. Adesso l'esecutivo potrebbe proporre di rendere obbligatoria la rotazione dei revisori introducendola come misura vincolante in una direttiva. Per quanto riguarda le norme societarie, Bolkestein proporrà di considerare collettivamente responsabili i membri dei consigli d'amministrazione per i conti delle loro società. Inoltre tutte le operazioni con paradisi fiscali «offshore» dovrebbero essere indicate nei bilanci delle società con la spiegazione delle loro finalità. Il commissario non ha «preoccupazioni di tipo sistemico» per quanto riguarda l'esposizione complessiva delle banche europee nel caso Parmalat, ma è convinto che le autorità di controllo all'interno dell'Ue devono «cooperare tra loro ed esercitare pienamente i poteri che già hanno». Frits Bolkestein sta anche considerando, così come sta facendo l'americana Sec (Security on Exchange Commissioni, se siano necessarie «ulteriori azioni» per le agenzie di rating del credito. Quanto alle banche d'investimento, il loro ruolo nel caso Parmalat «non è ancora chiaro», secondo Bolkestein, perché le autorità giudiziarie italiane e la stessa Sec stanno ancora investigando sul ruolo avuto nella vendita dei bond Parmalat in base a false informazioni. E per il commissario è «troppo presto» per decidere se vi sia bisogno o no di «misure legislative addizionali» anche in questo settore. Bolkestein: tutti gli affari effettuati nei paradisi fiscali dovranno essere denunciati e illustrati

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