Processi contro i potenti al via nell'America degli scandali di Valeria Sacchi

Processi contro i potenti al via nell'America degli scandali NOMI E GLI AFFARI Processi contro i potenti al via nell'America degli scandali Valeria Sacchi Mentre l'Italia è sotto shock per le rivelazioni della Enron nostrana, la Parmalat, a New York Andrew Feston, ex direttore finanziario e a tutt'oggi il maggior mdiziato dello scandalo Enron, ammette la sua colpa, accetta dieci anni di prigione e una multa di 23 milioni di dollari e si offre di collaborare. Un passo che potrebbe portare all'incriminazione degli ex vertici del gruppo energetico: il presidente Kenneth Lay e l'ad Jeffrey Skilling. E domani, sempre nella Grande Mela, parte il processo a Martha Steward, esperta di bon ton e di cucina e popolare presentatrice di rubriche televisive nonché padrona di Living Omnimedia, finita in grossi guai per una vicenda di insider trading sui titoli della ImClone. A catena, e a poca distanza, saliranno sul banco degli imputati l'ex direttore finanziario di WorldCom (finita in bancarotta) Scott Sullivan e l'ex presidente Bernie Ebber, l'ex ad di Tyco Tennis Kowlowski e Frank Quattrone (First Boston). Una vera e propria strage di ricchi e potenti. Altra coincidenza: negli stessi giorni in cui a Roma infuria il dibattito sulle presunte responsabilità di Bankitalia e del suo presidente Antonio Fazio nei crack di Sergio Cragnotti e Calisto Tanzi, a Londra l'Alta Corte di Giustizia apre la causa contro la Banca d'Inghilterra per il vecchio (1991) scandalo della Bcci. I truffatori sono stati condannati da un pezzo, ma ora la Deloitte S- Touche chiede all'istituto centrale (che nel frattempo ha perso i suoi poteri di controllo sul settore finanziario passati alla super Authority) il risarcimento di un miliardo di sterline per «abuso d'autorità in ' pubbhco ufficio». In tribunale sfileranno gli ex governatori, da Lord Kìngsdow e Sii- Edward George, e probabilmente John Major, all'epoca primo ministro. Severi gli organi di controllo americani anche con l'ex grande capo di Vivendi, Jean-Marie Messier, costretto dalla Sec presieduta da William Donaldson a pagare un milione di dollari di multa, a rinunciare ai diritti su 26 milioni di dollari di liquidazione extra e messo al bando per dieci anni negli Usa da qualsiasi carica ai vertici o nei consigli di amministrazione di imprese quotate. Intanto, in Svizzera, il leader mondiale del lavoro in affitto: Adecco, rinvia la chiusu- ra del bilancio 2003 e ammette problemi nella procedure di controllo interno delle sedi del Nord America e di altri paesi. Nel giro di tre giorni saltano diverse teste, quella del direttore finanziario Felix Weber e del responsabile del ramo nordamericano Julio Arrota, mentre il presidente John Bowmer assume anche poteri operativi e lascia all'amministratore delegato Jerome Calile solo la gestione corrente. Una società estema è chiamata a indagare e il titolo crolla alla Borsa di Zurigo. La riunione dell'Ecofin, fissata per questa settimana, dovrebbe decidere gli ultimi dettagli sulle sedi dei tre organismi tecnici preposti alla vigilanza europea dei mercati e delle istituzione finanziarie Cee, secondo la riforma messa a punto dall'ex presidente dell'Ime, Alexandre Lamfalussy. Dei tre organismi solo uno, il Cers che vigila sulle emissioni di titoli, ha già sede a Parigi. Per gli altri due: il Cebs delegato al settore banche e il Ceiops (compagnie di assicurazioni) la scelta oscilla tra Londra e Francoforte, anche se non si esclude che possano alla fine restare entrambi a Bruxelles, soprattutto il Cebs che in tai modo rimarrebbe opportunamente a fianco della Banca centrale europea guidata da JeanClaude Trichet. Con banche e banchieri sotto la lente della magistratura per i casi Parmalat e Cirio, un improvviso silenzio è calato sulla corsa di imprenditori e immobiliaristi per entrare nel capitale degb istituti di credito. Un tema che aveva tenuto banco per parte dell'estate e tutto lo scorso autunno. Con questi ciliari di luna i titoli bancari vacillano, la situazione resta incerta e qualche preoccupazione angustierà Roberto Colaninno e Pierluigi Toti, Carlo Calaiacovo e Alfio Marchini, Giampaolo Angelucci, Massimo Moratti e Carlo Puri Negri, i nuovi soci di Capitalia, molti dei quali siedono nel consiglio di amministra¬ zione di via Minghetti. Sorte migliore è toccata a chi ha scelto la Bnl presieduta da Luigi Abete come Diego Della Valle, Giuseppe Statuto, Danilo Coppola, Carlo De Benedetti e Francesco Gaetano Caltagirone. Ma su tutti pende una spada di Damocle: che, nel quadro delle nuove e più stringenti norme di vigilanza, passi la ventilata ipotesi di vietare nei consigli di amministrazione delle banche la presenza di clienti (Tanzi docet) che abbiano con l'istituto rapporti di finanziamento. Accelera, negli States, il processo di consohdamento del credito, rilanciato nell'ottobre scorso dalla Bank of America con la conquista di FleetBoston. L'ultimo colpaccio l'ha fatto pochi gioirà fa la JP Morgan guidata da William Harrison, che con un'operazione da 58 miliardi di dollari, ha acquistato Bank One, balzando di colpo al secondo posto in classifica dopo Citigroup. In entrambi i casi la spinta alla fusione è nata soprattutto dalla scommessa sulle attività tradizionah, quelle che vanno di pari passo con la moltiplicazione degb sportelli. A guida¬ re la nuova banca, che si chiamerà JP Morgan Chase, sarà l'amministatore delegato di Bank One, Jamie Dimon, mentre Harrison salirà alla presidenza. Anche la Germania si prepara alla sua raffica di novità. A fine anno il ceo di Commerzbank, Klaus-Peter Mueller, ha addirittura giudicato positiva ima eventuale aggregazione con Deutsche Bank. Natale magro per il commercio tradizionale (-30Zo), che è ora all'attacco con i saldi, ma festa grande per l'e-commerce che in dicembre, anche in Italia, ha visto più che raddoppiare il giro d'affari ( 4- 550zìi), con punte superiori al 10007o nei settori del turismo e dell'abbigbamento. Dato prematuramente per morto, il giovane commercio elettronico sta ora passando alla riscossa in tutto il mondo. Negh Stati Uniti il supermarket on line è salito dai 51 miliardi di dollari del 2001 ai 78 del 2002, superando nel 2003 i 100 miliardi. Una grande vittoria per l'uomo che per primo l'aveva lanciato negli States: Jeff Bezos, la cui Amazon (dopo aver affiancato nuovi settori a quello dei libri) va a gonfie vele. rK^«'?