Il Comitato si appella all'Annunziata
Il Comitato si appella all'Annunziata Il Comitato si appella all'Annunziata «Scambiamo il patrimonio immobiliare con attività definitive» Luciano Borghesan E' arrivato a un passo dallo scioglimento, ieri, il Comitato Palazzo della Radio. Invece, da domani, ripartirà a incitare enti locali e classe dirigenti a fare lobby per non perdere la «Rai a Torino». Nel movimento spontaneo sorto per rilanciare le sedi di via Verdi, corso Giambone e via Cernala ci sono tutte le aree, partitiche e non, dai leghisti ai Ds, alla Margherita, al centrodestra, passando per Udc e radicali. Ci sono i sindacati, Cgil-Cisl-Uil e Snater, gli autonomi. Ci sono intellettuali, giornalisti, operatori, tecnici, pensionati, cittadi¬ ni innamorati di Torino e delle sue «eteme» attività. A Palazzo Nuovo, aula 13, c'è del sessantottismo, con l'esperienza dei capelli bianchi, ogni qual volta si riunisce il Comitato: la voglia di fare contro la resa imposta da Roma. «A distanza di un anno - ha aperto Luciano Gravino, con Massimo Scaglione, promotore del movimento - ci troviamo ancora a ripetere le stesse cose, senza aver ottenuto risultati. Gli abitanti di questo territorio sono soprannominati "bogia nen": dobbiamo chiarirci se lo siamo nell'accezione di chi sta fermo perché indifferente, oppure se in quella più gloriosa dei soldati del Re che non arretrarono di un millimetro davanti al nemico». Sciogliere il Comitato o insistere per il rilancio? Cogliendo la sfida, lo scrittore Giorgio De Rienzo ha, provocatoriamente, invitato a prendere atto che «non si è riusciti a coinvolgere istituzioni e politici, ora le responsabilità vanno additate verso chi per ruolo deve rappresentare i cittadini». I «bogia nen» di Palazzo Nuovo hanno detto «no, teniamo duro». L'hanno sostenuto, condiviso i parlamentari Giorgio Merlo, Alberto Nigra, l'ex assessore Francesco Bruno, il dirigente del Segretariato sociale Rai, Enzo Cucco, i sindacalisti Giorgio Rossetto (Uil), Pietro Gabriele (Cgil), Alessandro Borrione (Snater), Boni (Cisl), attori, Mario Brusa, Margherita Casaline, Adolfo Fenogho, giornalisti, Claudia Apostolo, Paolo Girola, i registi Elisa Quattroccolo, Alberto Signetto, il tecnico Rai, Alfredo Brutti, l'ex funzionarla Rai, Marita Marangella, orchestrali, esperti. Nei tanti interventi si è parlato anche della possibilità di «pennutare» il patrimonio immobiliare in attività definitive per le sedi Rai a Torino, in favore di 1200 dipendenti, di cinquemila operatori dell'indotto e soprattutto di un Piemonte che vuol essere attrezzato per un'identità e una cultura nazionali. Sono stati sollecitati progetti che, valorizzando il passato, sappiano prospettare il futuro in sintonia con le vocazioni del territorio, e quindi sfruttando la ricerca e la produzione, con il digitale terrestre, l'audiovisivo, concertando professionalità e imprenditorialità di Film Commission, Multimedia Park, Cinema d'animazione. Da domani il Comitato li riesporrà a Bresso, Chiamparino, Ghigo, chiederà l'appuntamento, promesso e mai avuto, con il direttore generale della Rai Flavio Cattaneo, si riappellerà alla presidente Annunziata. «Bogia nen» pronti a puntare il piede, e a organizzare manifestazioni eclatanti, se, di nuovo, troveranno silenzi.
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