Todt rivela: Senna sognava la Ferrari di Stefano Mancini

Todt rivela: Senna sognava la Ferrari IL CAPO DELLA SQUADRA CORSE TRA PASSATO E FUTURO. LA NUOVA MONOPOSTO POTREBBE AVERE UN MUSETTO A TRICHECO Todt rivela: Senna sognava la Ferrari «Lo contattai nel '93 a Monza, mi sorprese il suo entusiasmo» Stefano Mancini Inviato a MADONNA DI CAMPIGLIO Quando si vince sempre, l'unico obiettivo è continuare. Ma Jean Todt, dal ritiro Ferrari di Madonna di Campigbo, ricorda l'esordio alla direzione eli Maranello il 1" luglio del 1993, quando il suo scopo era - più modestamente resistere un armo e mezzo. «E invece sono ancora qui dopo cinque titoli costruttori e i quattro di Schumi tra i piloti, pronto a ricominciare la sfida». Francese, 57 anni, capo della Gestione sportiva del Cavallino, Todt parla della stagione che verrà: la squadra ha subito ritocchi minimi, gli avversari sono quelli di sempre («agguerritissimi, ma non chiedetemi chi temo di più perché dovrei essere un indovino»), la nuova monoposto, nome in codice «655», sarà svelata il 26 a Maranello («avrà un'ala anteriore molto bella», forse sarà collaudato un muso a tricheco in stile Williaras-Bmw che a Maranello era già stato studiato nel '95). E ricorda un incontro con Ayrton Senna: «Ci trovammo durante il Gp di Monza del '93, pochi mesi dopo il mio arrivo in Formula 1. Gli parlai di un futuro in Ferrari a partire dal '95, Senna si disse interessato e io ne rimasi sorpreso perché in quel periodo i nostri risultati erano deludenti. Però la Ferrari è un mito, e come mito lui sognava di correre per noi». Il 1 ' aprile del '94 l'incidente fatale alla curva del Tamburello di Imola troncò una storia e ne scrisse un'altra, quella di Michael Schumacher. Todt, qual è la forza della terrari? «Lepersone. Noi non siamo dei fenomeni: anche la barca più sofisticata fatica con il vento contrario. Una barca normale può vincere se tutti soffiano nella stessa direzione». Anche Barrichello soffierà fino al 2006. «Il rinnovo è stato quasi automatico. Rubens è mighorato nella guida e nel carattere. Sono sempre stato un suo sostenitore, ma nel 2003 ha compiuto un notevole passo avanti. Nessuno ha resistito come lui al fianco del migUore del mondo. La stabibtà è importante, per questo ci sono pochissime novità: Luca Baldisserri è il responsabile degli ingegneri di pista, così che lo stratega Ross Brawn avrà meno interlocutori; Mattia Binotto diventa responsabile motori in pista e Noel Cavey dei motori nei test, mentre Pino D'Agostino (l'ingegnere con i baffoni che cantava l'Inno nazionale sotto il podio, ndr) avrà nuove responsabilità». Teme cab di motivazione? «Nella vita decide l'usura: quando arriva, è meglio cambiare. Se siamo rimasti tutti è perché stiamo bene. E il giorno che andrà male, nessuno mi potrà rimproverare "la Ferrari non vince da 21 anni"». Gli avversari? «McLaren e Williams sono sembrate competitive, la Renault è andata forte con la vettura del 2003, quindi occorrerà rivederla con la versione del 2004. Ma attenzione: i test invernali possono trarre in inganno. Soltanto il 7 marzo, al Gp d'Australia capiremo chi ha lavorato meglio. E comunque il mio primo interesse è la competitività della Ferrari, non dei rivali». E tra i Rovani piloti? «Bravi Alonso e Raikkonen, di Massa ci renderemo conto quest' anno che la Sauber è più competitiva. Mi dicono un gran bene dell'esordiente Klien». Lei è una delle persone che lo conosce meglio: ci sveli Michael Schumacher. «E' un grande appassionato. Sono stato qualche giomo.a casa sua in Norvegia tra Natale e Capodanno. Ogni giorno si allenava per tre o quattro ore, ha persino fatto pedalare me. Pensava al campionato, era curioso, voleva sapere come procedeva il lavoro a Maranallo». Guarda già al dopo 2006? «Sì, ma se ne parlassi ora non avrei nulla da raccontare il prossimo armo».

Luoghi citati: Australia, Imola, Maranello, Monza, Norvegia, Tricheco