Il doping anche tra ì master di Eugenio Bocchino

Il doping anche tra ì master ATLETICA: PREOCCUPAZIONE DOPO IL CASO DI UN MARTELLISTA TEDESCO DI 63 ANNI SQUALIFICATO PER AVER FATTO USO DI SOSTANZE PROIBITE Il doping anche tra ì master Controlli troppo sporadici non offrono garanzie Eugenio Bocchino La notizia scovata casualmente in un sito del web è una di quelle che lasciano di stucco. Curiosa, forse anche divertente per qualche lettore smaliziato, ma per chi pratica sport, quello pulito s'intende, è un pugno nello stomaco. Il berlinese Eberhard Kliesch è un atleta di 63 anni. Lancia il martello nelle gare riservate ai master, ossia coloro che hanno superato i 35 anni, e lo scaglia anche distante, almeno a giudicare dal titolo europeo vinto nel 2002 a Potsdam, nella categoria degli over 60. L'ultimo lancio però gli è stato fatale. Non che il pesante attrezzo gli sia caduto addosso, ma più semplicemente è stato pescato positivo ad un controllo antidoping effettuato lo scorso agosto durante i campionati tedeschi per atleti veterani. La federazione di atletica leggera tedesca, senza tener conto dell'età pensionabile, non ha chiuso un occhio su questa vicenda, e con proverbiale inflessibilità teutonica lo ha squa¬ lificato per due anni. Per sapere se un fatto simile potrebbe succedere anche da noi, e ci riferiamo alla sospensione dalle gare, lo abbiamo chiesto a Vittorio Prestana, fiduciario dei giudici gara torinesi. «Il regolamento è molto chiaro - questa la risposta - e non fa riferimento all'età del soggetto. Chi risulta positivo alle analisi, sia un giovane atleta oppure un master, viene sanzionato nella stessa misura. Devo aggiungere però che i prelievi effettuati in passato, l'ultimo è stato in occasione dei campionati italiani su pista che si sono svolti a giugno dello scorso anno nello stadio Nebiolo a Torino, non hanno mai rilevato positività. Tutto ciò è consolante, ma occorre precisare che in questo settore i controlli sono sporadici e riguardano principalmente l'attività su pista a livello nazionale». Tutto bene allora, anche se resta da chiarire perché le gare su strada sono soggette a questa prassi solo se si tratta di grandi organizzazioni. Per Enzo Gasco, presidente dell'atleti¬ ca piemontese, la ragione è semplice: «Mancano i soldi spiega -. In federazione a Roma si fa un gran parlare dell'antidoping che dovrebbe essere praticato a tappeto, magari a sorpresa, ma poi si fanno i conti con il bilancino perché le risorse economiche sono sempre più striminzite. Alla conclusione di questi dibattiti restano solo i buoni propositi». Anche gli organizzatori delle gare sono chiamati in causa, perché il costo di questa operazione, almeno in parte, ricade sulle loro spalle, come sottolinea Gabriele Nicola che fa parte dello staff della Maratona di Torino: «E' una spesa rilevante, circa 400 euro per esame, che si giustifica solo per una gara con protagonisti di livello assoluto. Destinarla invece al controllo delle corse domenicali non serve ed è im inutile spreco di energie. Sarebbe molto più efficace spiegare ai podisti agonisti che le loro prestazioni e la loro salute, possono migliorare solo con l'allenamento accompagnato da una sana alimentazione, adottando uno stile di vita corretto, senza cercare soluzioni miracolose in medicinali che il più delle volte sono mutili e comunque sempre dannosi». Le difficoltà, dunque, sono tante. C'è la possibilità quindi che la vicenda di Eberhard Kliesch faccia proseliti anche da. noi. Lo teme Antonio Dotti, il tecnico che cura il mezzofondo nazionale: «La madre dell'imbe¬ cille è sempre incinta - si rammarica -, è possibile perciò che qualche veterano nostrano, avendo la certezza dell'impunità, cada nella tentazione di provare qualche insana scorciatoia, facendo del male a se stesso e calpestando l'etica sportiva». Auguriamoci che non sia così. Sarebbe ben triste dover scoprire che neppure l'età matura porta giudizio. Ottavio Missoni (al centro) è tra i master di cui l'Italia atletica va giustamente fiera

Persone citate: Antonio Dotti, Eberhard Kliesch, Enzo Gasco, Gabriele Nicola, Nebiolo, Ottavio Missoni, Vittorio Prestana

Luoghi citati: Italia, Potsdam, Roma, Torino