Prodi inTurchia: ccAncora un passo e entrerete in Europa» di Enrico Singer

Prodi inTurchia: ccAncora un passo e entrerete in Europa» IMPORTANTE VISITA DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE Prodi inTurchia: ccAncora un passo e entrerete in Europa» Sono stati compiuti progressi impressionanti». Richieste garanzie alle minoranze e aperture su Cipro Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES La Turchia è «più che mai» vicina all'Europa. Ha fatto «progressi impressionanti» sulla strada delle riforme democratiche. Ma deve andare avanti, deve applicare le nuove leggi e le garanzie offerte alle minoranze. E dovrebbe anche facilitare la riunificazione di Cipro che, «non è una precondizione» ma aiuterebbe molto il suo cammino verso la Uè. Soltanto così vincerà quelle perplessità che ancora esistono - «è inutile nasconderselo» - tra gli europei. Questo è il messaggio che Romano Prodi ha portato ad Ankara nella prima visita che un presidente della Commissione compie nel Paese negh ultimi quarant'anni, dopo quella di Walter HaUstein nel 1963 che formalizzò l'accordo di «associazione». Da allora molte cose sono cambiate. La Turchia dal 1999 ha ottenuto lo status di Paese candidato e in ottobre la Commissione presenterà il rapporto che sarà decisivo perché il Consiglio europeo, ba dicembre, stabilisca ima data per l'avvio dei negoziati di adesione. E'una missione importante, insomma, quella cominciata ieri e che si concluderà oggi a Istanbul dove Prodi parlerà agh studenti dell'Università Bogazici. Dopo il big-bang già programmato per il primo maggio prossimo - quando nella Uè entreranno Polonia, Ungheria, Estonia, Lituania, Lettonia, Repubblica ceca, Slovenia, Slovacchia, Malta e Cipro - l'allargamento alla Turchia rappresenterebbe il più grande cambiamento dell'Unione: con un balzo di popolazione di 80 m.ùoni di persone e l'estensione dei confini fin nel cuore del Medio Oriente. I turchi - e m particolare il nuovo governo di Tayyip Erdogan hanno investito molto sull'in- gresso in Europa e attendono l'appuntamento di fine anno con la speranza di passare alla fase formale delle trattative entro il 2007 e di concluderla rapidamente. Ma le date sono ancora quantomai incerte. Per il momento, da parte europea, nessuno si sbilancia. La Turchia ha forti sponsor (Germania e Tiqhilterra), ma anche molti ossei datori più dubbiosi. Il compito della Commissione non è di proporre date, ma di valutare la situazione. I Paesi che vogliono aderire alla Uè devono rispondere ai «criteri di Copenaghen» (furono fissati m im vertice nella capitale danese) che vanno dall'applicazione delle regole del libero mercato in economia, al rispetto di tutte le garanzie democratiche in politica, fino all'abolizione della pena di morte. Su questa strada la Turchia negh ultimi due anni ha compiuto quei «progressi impressionanti» di cui ha parlato ieri Prodi al fianco del premier Erdogan. La pena di morte è stata abolita, come la tortura negh interrogatori dei detenuti, e sono stati riconosciuti i diritti della minoranza curda. Ma le leggi approvate dal Parlamento (fi Ankara devono trovare piena applicazione. So¬ prattutto nel campo dei diritti umani. Ci sono ancora persone in carcere per reati d'opinione. E Prodi - che è accompagnato dal commissario all'Allargamento, Gunter Verheugen - ha passato in rassegna con Tayyip Erdogan i punti che restano aperti e che alimentano le perplessità sui tempi del processo di adesione. Compresa la questione di Cipro. Tra quattro mesi nella Uè entrerà ima Cipro divisa, spaccata da un muro che taglia in due la capitale Nicosia. O meglio, entrerà soltanto la parte dell'isola a maggioranza greca perché la zona settentrionale dal 1974 è occupata da truppe turche che sostengono la «Repubblica di Cipro Nord», che non è riconosciuta a livello intemazionale. Erdogan ieri ha promesso una «novità» entro maggio. Dovrebbe essere il ritiro dei 40 mila soldati del corpo di spedizione turco. Sarebbe un altro passo verso l'Europa. Prodi con il premier turco Erdogan