Una gatta in mezzo alla vita

Una gatta in mezzo alla vita NARRATIVA Una gatta in mezzo alla vita Attorno alla storia di un amato felino domestico Beppi Zancan ragiona sulla caducità umana BEPPI Zancan non è semphcemente quel signore dalla faccia arcigna che appare sul risvolto di copertina. Nella sua poliedrica intraprendenza si tramuta con facilità da jazzista a pittore, da pubbbcitario a filosofo, da cultore di fumetti a critico d'arte, da pescatore a seguace del voodoo. Con il sano, robusto, encomiabile antidoto del gusto per l'ironia, unita ad una infinita curiosità verso le attività umane. Tra le quali forse non include più quella, pur frequentat?., di giornalista. Ora aggiunge, pubbbcamente e in coppia, i ruoh di romanziere e gattofìlo firmando «La gatta Miomao» (Edizioni Angolo Manzoni, pp. 212,14 euro). «Un libro tragico, che di conseguenza è intriso di umorismo. Un libro di ispirazione realistica, che di conseguenza è un accumulo di situazioni paradossali, grottesche, surreali», lo fotografa Piero Bianucci nella nota introduttiva. Fulminante, come uno spot pubblicitario, Zancan ci trascina dentro la sua storia. Ci porta su una panchina dei giardini di piazza Maria Teresa, dove ci troviamo in compagnia di un abile artifizio letterario, perchè ci troviamo sedute due figure, il narratore e l'ascoltatore, che in realtà sono Beppi Zancan e il suo doppio, la foiba e la razionalità. In realtà per Zancan l'essere più razionale è la protagonista del libro, la gatta Miomao, attorno alla cui storia tutto ruota. Il ritrovamento drammatico, i tempi dei pasti, le moine, le ritualità di 13 anni di convivenza tra una coppia e una gatta, i momenti privati ed intimi sono intervallati da divagazioni sullo scibile umano, letteratura (i grandi russi, i romantici inglesi), la musica, i vegetariani, le donne, la paura, l'amore, Cartesio. In sostanza un piacevole romanzo (brioso nella scrittura, forse con qualche parte superflua) sull'affetto e sul dolore dei rapporti (compresi quelli uomo-animali), sulla caducità della condizione umana nella sua interezza, sul senso della vita. Se si è gattofih è un giardino fiorito, se invece si amano i cani ci sarà modo di comprendere il «mondo gatto» così distante dal «mondo cane», inteso sia in senso cinofilo che in quello di difficoltà di vivere in questa nostra dimensione. [a. r.l

Persone citate: Beppi Zancan, Piero Bianucci, Zancan