Un premio a chi le riconsegna

Un premio a chi le riconsegna Un premio a chi le riconsegna UN PARCO IN KENYA RIFONDE I PESCATORI CHE LE TROVANO IMPIGLIATE NELLE RETI SOTTO CONTROLLO ALTRE SPECIE ANIMALI E ANCHE LA VEGETAZIONE DI MANGROVIE Irene Cablati CORALLI, conchiglie, persino la sabbia: rigorosamente vietato portarseli a casa come souvenir. Le multe sono salate. Turista avvisato... E' la regola (giusta) che da qualche tompo viene imposta ai visitatori del Kenya e di altri paesi tropicali. Le norme per la salvaguardia dell'ambiente stanno diventando sempre più severe soprattutto nei parchi e nelle riserve marine e non solo per i turisti. La prima area circoscritta in Kenya come Parco Marino (1968) è Watamu (Malindi): 229 chilometri quadrati prevalentemente di laguna formata dall'estuario del fiume Sabaki e lambita dalla Arabuko Sekoke Forest, una delie poche foreste costiere in Africa orientale dove abitano 200 specie di uccelli, meta quindi di appassionati birdwatchwers. Il parco comprende anche la Whale Island e il Mida Creek, rifugio di un centinaio di specie di pesci. E' riconosciuto dalle Nazione Unite come World Biosphere Reserve. La barriera corallina è una delle più ricche dell'Africa (dipende dalle stagioni); i subacquei per potersi immergere devono pagare l'accesso. Passeggiando con la bassa marea lungo le spiagge o in laguna è facile incontrare piccoli squali, venire sfiorati dalle razze o osservare le ritmiche pulsazioni di anemoni marini mentre sullo sfondo passeggiano guardinghi i flamingo. Le tartarughe (5 delle 7 specie di tartarughe marine) vivono in Kenya: Chelonia mydas e Eretmochelys imbricata sono le più diffuse, ma si incontra anche la Lepidochelys olivacea, la Caretta caretta e la Dermochelys coriacea. Vengono qui a riprodursi e sono state a lungo minacciate, tanto da rischiare l'estinzione: in 25 anni la posa delle uova si è ridotta dell'SO per cento. Sta progressivamente migliorando anche in seguito ai progetti educativi attivati per la salvaguardia della riserva rivolti alla popolazione locale. «Può capitare che un pescatore trovi una tartaruga impigliata nelle reti. Deve consegnarla altrimenti rischia la prigione informa Hamisi Omari Chuma, ranger del parco - E' stato creato anche un centro di assistenza che cura le bestiole e le libera dopo averle marchiate». Chi consegna una tartaruga o protegge i nidi sulle spiagge riceve un piccolo compenso. Si controllano le localizzazioni turistiche e si impongono norme severe sugli scarichi dei cargo. Si appoggiano progetti di sensibilizzazione «culturale» per la salvaguardia del mare e della vegetazione limitrofa. Anche la Mangrovia ubertosa, con tutte le sue specie (Sonneratia Alba, Avicennia Marina, Rizophora mucronata, Ceriops Tagal, Bruguiera Gymmorrhiza) ha bisogno di attenzioni. E' preziosa per l'ecosistema; le radici aeree, rigogliose nicchie esemplari della biodiversità. Servono da rifugio a granchi, molluschi, insetti, rettih e molte specie di uccelli fra cui l'ibis sacro. L'uso indiscriminato del legname per costruire case, ac-. cendere fuochi, estrarre tannino ne sta riducendo l'efficacia ecologica. Sono state promosse campagne di riforestazione a cui ha partecipato la gente di villaggi con la collaborazione di uno dei centri più attivi in Kenya, il Watamu Turtle Watch (www.watamuturtles.com). Finanziato da enti privati locah e stranieri, è diretto da Richard Zanre, inglese, che fa il promotore ecologico in giro per il mondo. E' già stato in Messico, Costa Rica, Sri Lanka e si avvale della collaborazione di volontari locali e di esperti, neolaureati stranieri. Poche stanze, accanto al supermercato di Watamu, accolgono scolaresche, famighe e gruppi di turisti: un semphce percorso interattivo con biblioteca e lu- doteca, illustra la fauna e la flora anche sottomarina. «Siamo stati accolti con diffidenza - dice Richard Zanre - i pescatori temevano che fosse una minaccia al loro lavoro. Quando il mare è diventato meno pescoso, hanno incominciato ad ascoltarci. Incentiviamo la consegna di tartarughe catturate nelle reti con un rimborso spese. Così riusciamo a marchiare e liberare 200 tartarughe all'anno, un rito a cui la gente partecipa con sempre maggior entusiasmo. Stiamo an¬ che proponendo attività alternative alla pesca come l'artigianato e l'indotto nel turismo, o suggeriamo il ritomo a metodi tradizionali di pesca, meno dannosi per l'ambiente Lavoriamo con pochissimi mezzi, a piccoh passi. E' una rivoluzione culturale che si nutre di tempo.» E' importante anche l'interazione con il turismo, che in passato ha devastato il territorio. Ora i controlli sugli insediamenti sono più severi ed è cresciuta la sensibilità verso le realtà locah, proposte non sol¬ tanto come paradisi per vacanze «mordi e fuggi». Da due anni e mezzo, per esempio, il Gruppo Ventaglio ha introdotto l'interprete ambientale: «E' una nuova figura che abbiamo affiancato agli animatori in sette villaggi in Africa e in Asia - dice Ellen Bermann, direttrice del settore Turismo Sostenibile -. L'esperto ha il compito di sensibilizzare il turista sulla realtà con cui viene a contatto: la flora, la fauna e anche la cultura locale. Se si conosce l'ambiente è più facile rispettarlo».

Persone citate: Ellen Bermann, Mida, Parco Marino, Richard Zanre, Whale

Luoghi citati: Africa, Asia, Costa Rica, Kenya, Messico, Sri Lanka