Come curarsi utilizzando gli anestetici
Come curarsi utilizzando gli anestetici NEURALTERAPIA Come curarsi utilizzando gli anestetici Ornella Rota ~" ORTE di risultati tera^m peutici molto favorevoli, di rischi biologici minimi e di costi molto bassi, la neuralterapia potrebbe presto alleviare notevolmente la condizione di molti malati nel mondo in via di sviluppo. Su queste basi la World For World Organization, onlus intemazionale legata all'ONU, ha elaborato un progetto didattico destinato al personale medico e paramedico dei paesi più poveri. Entro i primi mesi di quest'anno i corsi saranno tenuti in rete, con la possibilità di consulti a distanza e attraverso periodici incontri scientifici in opportune sedi. Altro obiettivo è offrire un continuo e sohdo aggiornamento neuroscientifico, specie per ciò che riguarda i tanti aspetti che sono di pronta apphcazione nelle problematiche cliniche. Direttore del progetto è Claudio Dell'Anna, neurologo al Rome American Hospital, membro della New York Academy of Sciences, autore di parecchie pubblicazioni specialistiche sull'argomento. «Nell'ultimo ventennio - dice - si è accertato che l'eccitazione patologica è la forma di sofferenza con cui il neurone risponde ai vari stimoli nocivi (ischemia, cicatrizzazione, traumi, infezioni). In anni recenti la ricerca intemazionale ha chiarito che questa eccitazione è a sua volta implicata con differenti gradi di responsabilità nella genesi di un numero e di una varietà impressionante di malattie: sindromi dolorose, infiammazioni, disfunzioni osteo-articolari posttraumatiche e postchirurgiche, fenomeni epilettici, coliti, cistiti, e tante altre forme morbose che prima giudicavamo lontane dalla competenza della neurologia classica. Si può dire che gran numero di malattie non strettamente neurologiche sembrano tuttavia costituire, di fatto, autentiche realtà «innervate». Sulla base delle conferme venute, in proposito, da studi e ricerche in Europa, Giappone, Stati Uniti, sono state di recente formulate strategie di «neuromodulazione» che mirano alla correzione («modulazione», per l'appunto) delle alterazioni nervose responsabili di tante varie malattie. La materia suscita attenzione crescente da parte di neurochirurghi, angiologi, specialisti del dolore, urologi, gastroenterologi, traumatologi. Ma a ostacolare lo sviluppo di questo settore e delle relative applicazioni cliniche sono gli alti costi economici (sofisticate attività radiologiche e chirurgiche, tecnologie biomediche molto avanzate) e biologici (i pazienti devono dapprima sopportare interventi neurochirurgici di varia entità e poi convivere con uno stimolatore, dei cavi elettrici e una pila nel corpo). Tra le metodiche di neuromodulazione però si va velocemente affermando la neuralterapia con anestetici locali che, supportata da sohde basi neuroscientifiche e rilevanti risultati terapeutici, è estremamente meno gravosa quanto a costi economici e biologici». Già agli inizi del '900 gh anestetici locali usati per ottenere brevi soppressioni del dolore (in odontoiatria e nella piccola chirurgia) sovente dimostravano anche contestuali e imprevedibili effetti terapeutici, generalmente durevoli. «Nel 1906 dice Dell'Anna - il laringoiatra Gustav Spiess, effettuando l'anestesia locale su pazienti candidati alla tonsillectomia, notò che, in molti casi, l'infiammazione regrediva tanto che l'intervento chirurgico poteva essere evitato. Oltre che sindromi dolorose e/o infiammatorie, risultati altrettanto positivi vennero via via ottenuti anche nei disturbi arteriosi e del ritmo cardiaco, neUe malattie respiratorie, in quelle invalidanti posttraumatiche e post-operatorie, nei disturbi gastro-enterici. Oggi sappiamo che gli anestetici locah possono corr?3gere le alterazioni nervose che stanno alla base di tante diverse patologie». Questa metodica può rivelarsi vantaggiosa anche in associazione ad idtri interventi di tipo (farmacologico, chirurgico, riabilitativo). Tra i vari casi clinici curati con successo, lo schiacciamento di un arto inferiore con fratture multiple e infezione secondaria (pienamente recuperato benché se ne prospettasse l'amputazione), e ailcuni focolai ischemici cerebrah e malanni I arteriosi e trofici della mano.
Persone citate: Claudio Dell'anna, Dell'anna, Gustav Spiess, Ornella Rota, Rome
Luoghi citati: Europa, Giappone, New York, Orte, Stati Uniti
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