Pi Ili ia e vento rovinano lo sci di Amedeo Macagno

Pi Ili ia e vento rovinano lo sci LA NEVE E' CADUTA SOLO SOPRA I DUEMILA METRI DI QUOTA, ALCUNI IMPIANTI CHIUSI PER EVITARE RISCHI Piaggia e vento rovinano lo sci n montagna un forte pericolo di valanghe Amedeo Macagno SESTRIERE Dopo un inizio di stagione molto favorevole, con conseguente record di presenze durante le vacanze natalizie, mentre in città sembra arrivata la primavera, in montagna piove ininterrottamente da due giorni. Una pioggia battente alternata a raffiche di vento caldo che ha messo in difficoltà gh operatori turistici delle principali stazioni sciistiche che circondano Torino ed un certo malumore per gh amanti del circo bianco che sino allo scorso weekend hanno potuto scorazzare su ima neve abbondante, veloce e farinosa. Da ieri la pioggia ha cessato di mangiarsi la coltre bianca. Comphce anche il vento caldo, quel foehn temuto un po' da tutti i montanari, capace di scioghere all'improvviso preziosa neve. «Ha smesso appena in tempo per salvare il salvabile. Per nostra fortuna, sulle piste alte al di sopra dei 1800 metri ha nevicato bene. Anche le piste più basse tutto sommato hanno tenuto e quello che si preannunciava un vero disastro per fortuna non si è verificato» spiegano Walter Perron e Alberto Bergoin, titolari di una deUe scuole di sci più rinomate del comprensorio della Via Lattea dove, in questi giorni, proprio a causa di improvvise raffiche di vento alcuni impianti sono stati chiusi per motivi di sicurezza con relativi disagi per coloro che stavano sciando tra Sestriere, Sauze d'Oulx e Cesana-San Sicario. Insomma, tanta tensione un po' ovunque. Ma dopo il foehn, come amano ricordare alcuni vecchi locali di sohto arriva la neve. E anche se sopra i 2000 metri la coltre bianca in questi giorni è scesa ugualmente nella misura di 60-90 centimetri con una distribuzione però molto irregolare causata dal vento che ha creato la formazione di accumuli, tutti attendono nuova coltre bianca utile a coprire anche i campi da sci più tìi bassa quota. Tuttavia è in agguato il pericolo delle valanghe: il Servizio di Protezione civile della Provincia ieri segnalava un rischio fra 3 e 4 («marcato» e «forte»), su una scala che va da 1 a 5, su tutto il territorio montano, con codici di pericolo fra il giallo e l'arancione. Intanto nel comprensorio della Via Lattea come a Bardonecchia o in Val Chisone e nelle stazioni sciistiche del Canavese e deUe Valli di Lanzo la risposta è ima sola: «Stiamo facendo il possibile per tenere aperti tutti gh impianti di risalita e le piste più basse dove la pioggia e il caldo si sono mangiati preziosa coltre bianca». Così aspettando che le temperature ritornino sotto lo zero termico, chi vuole ancora scorazzare su buona neve dovrà recarsi a 2000 metri o oltre dove la coltre non manca affatto. «Sì, in alta quota la neve è abbondante ed è a strati diversificati con accumuli che spesso vanno a formarsi su altri preesistenti con scarsissima aderenza. E' per questo ohe consigliamo a tutti di non uscire assolutamente fuori dai tracciati battuti e segnalati dalle società degh impianti risahta» spiegano gli uomini del soccorso alpino piemontese. Pericolo molto forte specialmente per gh amanti dello sci alpinismo che, come consighano i più prudenti esperti in materia «in questi giorni è megho lasciare sci e pelli a casa». Lepisteattirano gli appassionati, ma in questi giorni si consiglia prudenza

Persone citate: Alberto Bergoin, Walter Perron

Luoghi citati: Bardonecchia, Cesana, Lanzo, Oulx, Sestriere, Torino