Il legNsta Farassino assessore dimezzato

Il legNsta Farassino assessore dimezzato TENSIONE E IMBARAZZO IN PIAZZA CASTELLO Il leghista Farassino assessore dimezzato «Sparita» dalle sue deleghe quella relativa alla Promozione teatrale .a motivazione sarebbe «evitare il rischio del conflitto di interessi» Il Carroccio annulla la conferenza-stampa di presentazione di Gipo il caso Maurizio Tropeano CREDO nella buona fede del Presidente. Qualcuno gli ha confezionato un bel pacchetto sotto il naso assegnando o sottraendo delle competenze. Un pacchetto che non solo scontenta me ma anche altri col'leghi». Sono da poco passate le 17 quando Gipo Farassino, neo-assessore regionale alla Devoluzione, Identità e Immagine del Piemonte, uscendo dall'ufficio del presidente del Consiglio regionale, Roberto Gota, dà la sua versione sullo scontro pohtico che a nemmeno dodici ore dalla nomina contrappone la Lega Nord agli altri partiti della Casa delle Libertà. Uno scontro che ha portato all'annullamento della conferenza stampa convocata dal Governatore, Enzo Ghigo, per la sua presentazione ufficiale. Che succederà adesso? Difficile dirlo certo è che una qualche soluzione dovrà essere trovata prima del prossimo martedì quando Ghigo illustrerà al Consiglio regionale la nuova fisionomia della sua giunta dopo l'ingresso di Farassino e la sostituzione di Antonio D'Ambrosio con Valter Galante. Il tentativo è quello di evitare uno scontro pohtico. Così ieri gli uomini di Bossi dopo un silenzio di alcune ore hanno deciso di sostenere pubblicamente la tesi di un errore materiale. Nel tardo pomeriggio Gota, in qualità di segretario della Lega Nord, ha diffuso un comunicato stampa dove si evidenzia «l'esistenza dì questioni tecniche da chiarire circa la stesura del decreto di delega che nomina Gipo Farassino assessore all'Identità, Devoluzione e Teatro». Poi aggiunge: «Si tratta di particolari giuridici e formali. Nessuno ha interesse a trasformarli in problemi politici. Nulla di drammatico. Soltanto alcuni aspetti da chiarire e precisare». E se questa è la linea allora è necessario avvalorarla spiegando che la «conferenza stampa di presentazione del nuovo assessore, è stata rimandata a causa di un improvviso impegno da parte del presidente della Giunta Enzo Ghigo». Proviamo a capire quali sono i motivi dello scontro. E' martedì pomeriggio quando dal palazzo della Giunta regionale viene diffuso il comunicato stampa che annuncia la nomina di Farassino. Prima della pubblicazione Ghigo informa lo chansonnier delle sue deleghe. Gipo dà il via libera. A questo punto la partita si comphca. I problemi nascono quando pochi minuti dopo gli uomini della Lega leggono il contenuto delle competenze rimaste all'assessore alla Cultura, Giampiero Leo, che ha ceduto a Farassino le deleghe teatrali. Scorren- do tra le righe Gota e i suoi scoprono così che l'esponente di Forza Itaba continuerà a gestire l'attività promozionale legate all'applicazione delle legge 68 e le attività culturali collegate alla legge 58. «Mi hanno lasciato solo le briciole visto che buona parte dei fondi a disposizione sono già vincolati», spiegherà poi Farassino. «Hanno ottenuto quanto hanno richiesto per scritto», ribattono dalla maggioranza. Chi ha ragione? Vediamo i conti. La Finanziaria regionale assegna al politico-cantautore due milioni e mezzo per il Teatro Stabile, tre per il Teatro Regio e poi tra i 700 e gli 800 mila euro per il circuito regionale teatrale e circa 200-300 mila e per il teatro in lingua piemontese. Le attività promozionali che restano in mano a Leo hanno una dotazione di oltre 1 milione e 600 mila 6. Secondo la Lega questa distribuzione delle risorse impedisce di svolgere una politica cultura indipendente. Sull'altro fronte il Governatore, l'assessore Leo e Forza Itaba preferiscono non alimentare le polemiche. «Personalmente - spiega il capogruppo azzurro, Valerio Cattaneo - sto lavorando alacremente per l'approvazione dello Statuto». In modo anonimo, però, alcuni esponenti della Casa delle Libertà spiegano che uno dei motivi della scelta è l'esistenza di un conflitto di interesse tra «il Gipo assessore e il Farassino imprenditore teatrale». Un problema sollevato apertamente nei giorni scorsi dal consigliere Ds, Roberto Placido. Ipotesi respinta da Farassino «l'assessore non è un imperatore. Esistono funzionari e dirigenti e poi dovrei essere un deficiente a fare una cosa del genere», ha dichiarato in un'intervista - e dalla Lega Nord: la compagnia di Gipo ha finito gli spettacoli a dicembre ed è stata liquidata. In attesa di un chiarimento all'interno della maggioranza le opposizioni vanno all'attacco. Giuliana Manica, capogruppo della Quercia a Palazzo Lascaris ironizza: «La nuova architettura della Giunta è stata così ben ideata da Enzo Ghigo da non reggere neanche la prova della conferenza stampa. Non ci si poteva aspettare di più da un presidente ostaggio dei partiti che dovrebbero sostenerlo». Aggiunge: ((Alla fine l'identità piemontese non basta neanche ai leghisti che pretendono deleghe più sostanziose per fare bottino alle prossime elezioni». Luca Robotti, segretario regionale dei Comunisti Italiani, invita Ghigo «a dimettersi perché non è in grado di tenere testa alla sua maggioranza e agli appetiti, agli arrivismi, alle tendenze egemoniche dei partiti che la compongono». (tjLfmL Credo nella W^ buonafede del presidente Ghigo Qualcuno gli ha confezionato un bel pacchetto sotto il naso assegnando o sottraendo fatik competenze 77 Il neo-assessore all'Identità piemontese, il leghista Gipo Farassino

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