Una valanga sulle piste di Pila Evitata per caso una tragedia di Enrico Martinet

Una valanga sulle piste di Pila Evitata per caso una tragedia IL VENTO CALDO E GLI ESPLOSIVI HANNO PROVOCATO LA CADUTA DELLE NEVE IN UN RACCORDO A RISCHIO, IL DIRETTORE DI STAZIONE: ERA IMPREVEDIBILE Una valanga sulle piste di Pila Evitata per caso una tragedia Enrico Martinet AOSTA Pericolo di valanghe marcato, vento forte, sbalzi di temperatura, neve e pioggia anche oltre i 2000 metri, poi il gelo. Fuoripista vietato in Valle d'Aosta, ma ieri la sciagura è stata sfiorata in pista, nell'alto comprensorio di Pila, conca alle spalle di Aosta. Erano passate da poco le 9,30 a Chamolé, 2200 metri. Poco distante dall'arrivo della seggiovia e a circa 50 metri dal bar-ristorante «Chamolé» il distacco in un canalone provoca una grande valanga che si abbatte sul raccordo pianeggiante che taglia il «piede» della montagna e fila per 500 metri per raggiungere la pista della «Nouva». Un fronte di oltre cento metri, uno spessore di 4, con due lingue che s'infilano nel bosco, una scivola su un altro percorso battuto, ipiello «dei fagiani». Ma in quel momento non c'è nessuno. Gli sciatori che stavano per infilare il raccordo erano stati fermati in tempo dai dipendenti della società delle funivie. Soccorsi imponenti e rapidi: 40 persone, 8 cani per le ricer- che, 4 elicotteri. L'operazione è coordinata dal capo del soccorso alpino valdostano, la guida alpina Adriano Favre. Gli uomini sondano tutta la valanga, i cani la percorrono in lungo e in largo. Alle 13 Fa'TR dice: «Nessuno è stato travolto». Poi ricorda: «Il rischio "0" in montagna non esiste, neppure sulle piste in certe condizioni. Il controllo assoluto non c'è, la natura ha le sue leggi». Fra i coordinatori dell'operazione anche il diretto- re delle piste di Pila, Guido Regruto, ex allenatore della nazionale femminile di sci. Quel «traverso» sotto la Cresta Nera, montagna che lo. sovrasta, è pericoloso da sempre. Per questo sono stati piazzati i «gasex», i «cannoni» a gas che con l'esplosione fanno cadere le valanghe. L'altra notte hanno «sparato», il versante si era scaricato. «Non era prevedibile - dice Regruto - che ci fosse una slavina in quel canale, non è mai accaduto. La slavina ha provocato il distacco più lontano e la valanga ha investito il raccordo. C'erano temperature basse, avevo fatto il giro alle prime luci del giorno». Dopo una nevicata, soprattutto dopo pioggia e neve quel raccordo viene vietato. Perché non l'ha chiuso? «Un'ora prima del distacco c'erano 5 gradi sottozero e la tendenza era temperatura in diminuzione. I "gasex" avevano scaricato il versante più pericoloso, non c'erano le condizioni per prevederne un altro». Il vento forte e gli sbalzi di temperatura sono previsti anche oggi. La «montagna delle piste» è stata bonificata con gli esplosivi, ma le valanghe non lo sanno. L'operazione di ricerca è durata oltre tre ore La guida Adriano Favre capo del soccorso alpino della Valle d'Aosta avverte: «Il rischio zero in montagna non esiste neppure con i controlli» in pista O 1. Seguire ogni tipo di indicazione segnaletica (* 2. Ricordarsi che il rischio zero in montagna non esiste © 3. In caso di nevicate recenti evitare di passare sotto versanti ripidi e non «scaricati» Nei fuoripista C 1. Evitare le gite subito dopo nevicate, sbalzi termici e forte vento 0 2. Seguire le indicazioni del bollettino valanghe e rinunciare in caso di rischio «marcato» r; 3. Chiedere informazioni delie condizioni alle guide alpine ^ 4. Portare con sé il rilevatore Arva, una pala e una sonda da ricerca COME EVITARE I RISCHI

Persone citate: Adriano Favre, Guido Regruto, Regruto

Luoghi citati: Aosta, Pila, Valle D'aosta