«Il segreto del mixaggio? Preascoltare»

«Il segreto del mixaggio? Preascoltare» LA TECNICA «Il segreto del mixaggio? Preascoltare» I brani ballabili hanno un numero di battute per minuto I consigli di Luca De Gennaro, voce storica di Radio Rai per passare da un pezzo all'altro senza perdere il tempo Il segreto per diventare un bravo dj è difficile rintracciarlo in un'unica qualità, ma va ricercato nell'insieme di più elementi, di cui allenamento e abilità formano solo una parte. Per avere un' idea di alcune nozioni di base esiste una piccola letteratura al riguardo. Nel suo saggio «Dj Power» edito da Castelvecchi, Luca De Gennaro, voce storica di Radio Rai e attualmente responsabile di MTV Europe, spiega: «La prima cosa da imparare è il mixaggio tra due dischi, per creare una sequenza che permetta a chi balla di non perdere il ritmo nel passaggio da un brano all'altro. I Drani ballabili hanno un certo numero di "battute per minuto" (Bpm). La house music viaggia di regola sulle 120 Bpm, la techno arriva a 160, il rap sta sulle 100. Se sta suonando un brano da 125 Bpm e si intende farlo seguire da uno da 120, bisogna agire sul variatore di velocità del giradischi mentre si "preascolta", per portarlo alla velocità giusta, e poi mixare progressivamente da un brano all'altro. Questa è la tecnica di base, sulla quale si possono costruire sovrapposizioni (due brani che suonano contemporaneamente), inserimenti di frasi di un disco sull'altro, e lo "scratch", cioè il suono provocato dalla "strisciata" di un disco sotto la puntina, usato per effetti di suono o di percussione. Come lo "scratch", viene dalla scuola dell'hip hop newyorchese anche l'uso del "breakbeat", che si raggiunge usando due copie dello stesso disco e ripetendo la stessa parte ritmica». Naturalmente il materiale che si ritrova a manipolare un dj o un artista elettronico richiede un lavoro di ricerca che da questi piccoli passi fondamentali porta poi ad acquisire un bagaglio di conoscen¬ ze molto avanzate nel campo musicale professionale, spaziando dalle tecniche classiche di composizione, dalla conoscenza e sviluppo di software musicali, all'ingegneria elettronica fino allo studio dei metodi di riproduzione del suono. In questo senso la figura del dj è sicuramente complessa e innovatrice. «Tuttavia si può diventare grandi virtuosi e tecnici perfetti - continua De Gennaro -, ci si può allenare per ore ogni giorno, ma questo non basta per essere un bravo dj se non si hanno alcune fondamentali qualità: gusto musicale, conoscenza e passione per la musica, inventiva, e poi, come diceva Jannacci, "Ci vuole orecchio"». [f.ve.]

Persone citate: Castelvecchi, De Gennaro, Jannacci, Luca De Gennaro