Tombolini, l'arbitro che fa la differenza tra la serie A e la B di Gigi Garanzini

Tombolini, l'arbitro che fa la differenza tra la serie A e la B Tombolini, l'arbitro che fa la differenza tra la serie A e la B Gigi Garanzini TRA le tante, oggettive differenze che passano tra il campionato dì serie A e quello di B, dev'essercene una che riguarda le valutazioni arbitrali in area di rigore. Almeno a giudicare dalle immagini. In serie Apuoi cinturare un attaccante, abbracciarlo, farlo girare su se stesso e infine stenderlo, come ha fatto ieri a Perugia Dellas con Bothroyd e l'arbitro, il prode Tombolini, è capace di fingere di nulla. In serie B puoi accostarti con grande rispetto all'attaccante, tener ferme le braccia, e toccare dì netto il pallone in calcio d'angolo senza sfiorargli le gambe, ma ti fischieranno ugualmente rigore: lo ha dimostrato a Torino il non meno prode De Santis, regalando alla Fiorentina il rigore del pareggio per il mancato contatto tra Galante e Rigano. Certo, se il metro è quello di Tombolini sì capisce come i rigori continuino sempre più drasticamente a diminuire. La presa dì Dellas è avvenuta a visuale completamente sgombra, in piena area dì rigore, in posizione da ultimo uomo, ed è continuata per due-tre secondi: da casistica assoluta di calcio dì rigore ed espulsione. Invece l'unico penalty di giornata Iha giustamente fischiato Rosetti, a San Siro, per un'entrata nettamente fuori tempo dì Jiranek su Kakà. Poco, troppo poco. Ha ragione Casarin, più passa il tempo e più la categoria arbitrale si astiene dalle decisioni impegnative : meno rigori, meno espulsioni, meno ammonizioni. A meno che non ci siano di fronte la grande e la piccola, circostanza che h aiuta a riscoprire la severità. Nei confronti di chi, non è difficile immaginare. Ieri Tombo- lini a Perugia, oltre allo sconto, e che sconto, a Dellas, ne ha praticato un altro a Tommasi che, già ammonito, ha commesso un altro plateale fallo da cartellino. Ma anche Trefoloni a Genova, pur in altre propoirùoni, non sì è mostrato insensì.1-Je al fascino della grande. Non tanto sul contrasto Nedved-Zenoni, in cui tutti e due alzano la gamba ma nessuno dei due commette fallo di gioco pericoloso. Quanto nell' ignorare un netto fallo di Appiah su Volpi a un passo dal limite dell'area, e nel sorvolare poi su una mano dì Ferrara che smorza un traversone di Bazzani in modo furbo ma non esattamente innocente. Forse era buono il gol annullato alla Lazio, la palla crossata da Liveranì non sembra uscire dalla linea dì fondo e poi rientrare come ha invece segnalato l'assistente Niccolai. In compenso, a proposito dì sconti, l'arbitro Rizzoli le ha risparmiato un paio dì rigori: per fallo dì mano dì Couto, e per uno sgambetto dì Mihajlovìc a Saggio. A Siena, l'arbitro Dondarini giustamente severo con Ponzo, espulso per fallo da ultimo uomo su Ventola: ma troppo tollerante in precedenza con l'altro modenese Kamara che meritava il rosso, e non il giallo, per un fallaccio da dietro su Fio. Bravo Farina a Empoli ad annullare il gol di Rapajc su punizione: lo slavo aveva sì aggirato la barriera, ma grazie ad una serie di spinte del suo compagno Bilica che l'aveva praticamente traslocata. E bravo anche Bertinì la sera prima a Parma. Un paio di episodi discutibili, in particolare una manata dì Morfeo a Emre non sanzionata, non hanno guastato la direzione sicura dì una partita tesa e difficile. Nella serie maggiore tutto sembra permesso. Ha ragione Casarin «Più passa il tempo e più la categoria si astiene da decisioni impegnative. A meno che non si sfidino una grande e una piccola»

Luoghi citati: Empoli, Ferrara, Genova, Lazio, Parma, Perugia, Rapajc, Siena, Torino