Esplorando l'arte di Chet Baker Casale in un tributo alla Holiday

Esplorando l'arte di Chet Baker Casale in un tributo alla Holiday DISCHI Esplorando l'arte di Chet Baker Casale in un tributo alla Holiday Alessandro Rosa SUCCEDE sovente che gli strumentisti decidano un giorno di iniziare o continuare la loro ricerca sulle tracce di un «grande» musicista. Se Paolo Fresu ha scelto di inseguire quelle di Miles Davis, Enrico Rava si è rivolto verso l'opera di colui che ai suoi tempi era considerato il play-boy del jazz, Chet Baker. Scelte che hanno già prodotto due omaggi, «Shades of Chet» (1999) e «Play Miles Davis» (2002). Ora Rava propone un'ulteriore tappa, «Full of life» (CamJazz, 1 Cd), optando per un quartetto senza piano, sostituito dal sax baritono. Ci soffia dentro la sua arte Javier Giretto, che a sua volta segue la strada scelta da Gerry Mulligan nel corso della sua collaborazione con Chet, ovvero un sottile gioco a rimpiattino. E gli riesce benissimo, avendo ben chiaro quale registro tenere, il che comporta un tono modesto e un grande senso dello swing. «Full of life» è un disco ricco di raffinatezze e di forza, e il brano d'apertura, «Recuerdos», segna il cammino, con un Rava in grande forma, sicuro in quel suo suono rotondo e squillante che gli consente di ripercorrere gli standard aggiungendoci una vernice di modernità. La sensibilità del trombettista sa trasmettere tensione nell'ascolto, al massimo in «Nature boy». Il quartetto è completato da Ares Tavolazzi al contrabbasso e Fabrizio Sferra alla batteria. Altro tributo lo ha confezionato una bravissima cantante. Rossana Casale. Una signora della musica, perfetta nella pronuncia, elegante nello scandire le frasi di ogni brano con un bel senso del ritmo e un preciso rispetto del tema. A proprio agio tanto nella canzone d'autore quanto nei classici deljazz, ad un anno esatto da «Riflessi», Casale pubblica «Billie Holiday in me» (D'autore, 1 Cd). Lavoro che va a collegarsi con i suoi precedenti progetti cosiddetti «a lato» di carriera, legati ai grandi artisti che l'hanno ispirata. Questo è il terzo atto, dopo «Jazz in me» (1994) e «Jacques Brel in me» (1999). Stavolta in 12 brani è confezionato un tributo ad una voce da molti considerata la più grande della storia deljazz abbia mai conosciuto e Rossana sceglie di eseguire quei brani che più la ricordano accompagnata dal pianoforte di Luigi Bonafede. Brani quali «God bless the child», «Lover man», «Body and soul» vengono eseguiti senza rielaborazioni, galleggiando sui sentimenti e le emozioni dell'interprete e del suo complice, che hanno il pregio di esporle con semplicità, con il rispetto della composizione dei temi e le originali armonizzazioni. Ospiti in altri episodi i musicisti che da tempo accompagnano Rossana Casale in queste sue «escursioni». Oltre alla Holiday questo è un tributo al canto d'amore. Sul piano del documento storico si segnala «Comi Kramer, i suoi solisti e i Tre Negri. Voi. 3» (Riviera Records, 2 Cd) dove prosegue il recupero delle testimonianze audio esistenti dei jazzisti italiani spesso sconosciuti o noti per le loro collaborazioni in tv o nelle sale da ballo. Indiscutibile capostipite di questa generazione è senza dubbio Comi Kramer, ottimo fisarmonicista e arrangiatore. In questo volume compaiono fedeli compagni come Franco Cerri, Giampiero Boneschi, Franco Mojoh, Cosimo Di Ceglie, Eraldo Volontà. In particolare si testimonia il lavoro svolto con Enzo Ceragioli (piano) e Cosimo Di Ceglie (chitarra), ovvero il gruppo «I tre Negri» con cui negli Anni 30 «copiavano» i blasonati americanijazzisti. Un recupero encomiabile che copre il periodo anteguerra, certo non ideale perproporre questa musica, e quello postbellico.

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