Rivolta contro gli inglesi in Iraq dopo l'uccisione dei civili di Maurizio Molinari

Rivolta contro gli inglesi in Iraq dopo l'uccisione dei civili SITUAZIONE INCANDESCENTE PER I SEI MORTI E GLI UNDICI FERITI DI SABATO Rivolta contro gli inglesi in Iraq dopo l'uccisione dei civili Per il secondo giorno una folla armata di bastoni attacca le truppe che difendono il municipio di Amarah Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Il Sud dell'Iraq diventa incandescente. Per il secondo giorno consecutivo centinaia di manifestati armati di bastoni hanno dato l'assalto alle truppe britanniche di guardia al municipio di Amarah, nel Sud-Est del Paese, protestando per la mancanza di posti di lavoro. Dopo i sei morti e undici feriti di sabato, nella giornata di ieri ufficiali alleati avevano tentato di preveire nuovi scontri incontrando una delegazione di manifestanti e illustrando i progetti per ottomila assunzioni in città. Ma non è servito a evitare una nuova battagha in strada, nella quale i civili gridando «vendetta per i nostri morti» hanno lanciato ordigni artigianali contro i bri¬ tannici, ingaggiando un prolungato corpo a corpo. La giornata si è conclusa senza feriti, ma ad acuire la tensione sono arrivate le dichiarazioni del grande ayatollah sciita Ah ai-Hussein al-Sistani contrario al metodo scelto dalla coahzione per eleggere la nuova assemblea irachena: anziché la designazione attraverso forum di rappresentanti locali propone di indire elezioni generali in tutta la nazione. «Se ciò non dovesse avvenire vi saranno ulteriori problemi e la situazione di sicurezza si deteriorerà» avverte al-Sistani, contrario anche a delegare la gestione dell'Iraq al consigho governativo dopo il passaggio dei poteri da parte della coahzione, previsto perii 1 luglio. Dietro le tensioni c'è la decisione degli sciiti - pari al 65 per cento della popolazione - di rivendicare un ruolo di primo piano nel futuro dell'Iraq e la questione degli ex dipendenti del Baath, il partito di Saddam Hussein che fino allo scorpo aprire era il maggior datore di lavoro nazionale. Sono già 28 mila gli ex-baathisti che hanno perso il posto di lavoro e altrettanti si apprestano a seguire perché secondo Ahmed Chalabi, leader del Congresso nazionale iracheno, «non ci può essere riconciliazione con chi ha ucciso e gettato migliaia di persone nelle fosse comuni». Ma sono proprio questi epurati a scendere in strada ad Amarah. Operazioni anti-guerriglia nel Nord hanno portato all'arresto di quattro stretti collaboratori del latitante ex vicepresidente Izzat Ibrahim mentre a Nord di Baghdad è stata scoperta una fabbrica di munizioni della guerriglia, dove sono stati trovati 400 proiettili di mortaio, 260 razzi anticarro e una cinquantina di lanciatori a spalla. Il Pentagono ha reso noto il numero totale delle vittime militari subite in Iraq: 494 americani e 87 altri soldati della coalizione. Sul fronte del terrorismo da Londra è trapelata la notizia che nei giorni scorsi la polizia britannica ha arrestato nel Nord dell'Inghilterra un trentenne algerino che, entrato chiedendo asilo pohtico, si apprestava a compiere un attacco suicida dui-ante le festività di fine anno. Secondo quanto rivelato dal «Sunday Times» gli agenti hanno trovato l'uomo completamente depilato - come sono soliti fare i kamikaze prima di colpire - e nella sua abitazione sono stati rinvenuti biglietti autografi di addio alla sorella e alla madre nei quali chiedeva di essere ricordato «come un eroe e un martire». I servizi di sicurezza britannici ritengono che incomba ancora il rischio di un «agghiacciante attentato» terrorista, soprattutto contro l'aeroporto londinese di Heatrow e dunque per il momento il livello di allerta non sarà abbassato. Il tema della sicurezza è l'argomento che il presidente americano, George Bush, si propone di sottoporre all'attenzione del Summit delle Americhe che si apre oggi a Monterey, in Messico. I leader dei Paesi dell' Emisfero Occidentale durante i lavori, che si protrarranno per due giorni, hanno in agenda promozione del libero commercio e lotta alla povertà, ma l'amministrazione Usa chiederà loro di trovare un'intesa per coordinare azioni comuni al fine di fronteggiare le attività e l'infiltrazione di gruppi terroristi, soprattutto in aree ad alto rischio come i confini fra Argentina, Brasile e Paraguay. Iracheni in coda in un centro di aiuti

Persone citate: Ahmed Chalabi, Di Sabato, George Bush, Izzat Ibrahim, Saddam Hussein