L'amore nelle banlieues di Cesare Martinetti

L'amore nelle banlieues FILM FRANCESE CONTRO GLI STEREOTIPI DELL'ODIO RAZZIALE L'amore nelle banlieues Cesare Martinetti DOPO l'Odio ecco l'Amore, là dove ti aspetti rapper cocainomani, stupratori incalliti, ragazze velate, in banlieue, luogo mitico e mitizzato, dove sembrerebbe consumarsi un ininterrotto scontro di civiltà sui tamtam del mondo, l'intifada, l'Iraq. Otto anni dopo il film rivelazione (La Haine, L'odio) di Matthieu Kassovitz, ecco L'Esquive, la schivata, di Abdellatif Kechiche. Dopo i tre adolescenti in guerra con la police, ecco un gruppo di ragazzi in lotta con la lingua (il francese) da conquistare per uscire dal ghetto sulle rime d'amore d'un poeta del Seicento (Marivaux, Le jeu de l'amour et du hasard) e ritrovarci, fuori dalle etichette. «Esci da te stesso, divertiti, liberati!», dice la professoressa al protagonista, un quindicenne maghrebino nei panni di un Arlecchino imbranato e innamorato di una bella biondina. L'Esquive è appena uscito nei cinema e tutta Parigi ne parla aspettando la legge che proibirà il velo islamico nelle scuole. Tra poco la République, per affermare la sua religione egualitaria, spaccerà un divieto per promozione dell'uguaglianza. E non sarà facile. Per sfuggire alla trappola del luogo comune che vuole le banlieues parigine teatro di violenza e di terrore e i suoi abitanti selvaggi crudeli o impauriti, il regista tunisino Kechiche ha scelto di filmare la vita degli adolescenti e ascoltare la loro lingua rutilante, il «verlan» che rovescia il francese (ouf per fou, matto; meuf per femme, donna) simbolizzando il mondo capovolto delle periferie, mentre crescono nel cimento col francese di Marivaux e nella mimica di sentimenti estranei all'immagine delle cité sigillate dair«odio». E se per sciogliere i nodi di quei foulard islamisti provassimo a pronunciare parole d'amore?

Persone citate: Abdellatif Kechiche, Kechiche, Marivaux, Matthieu Kassovitz

Luoghi citati: Iraq, Parigi