Violante: il premier punta a un referendum su se stesso

Violante: il premier punta a un referendum su se stesso IL PRESIDENTE DEI DEPUTATI DELLA QUERCIA: È VERO LO INVENTAMMO NOI MA LE CONDIZIONI ATTUALI SONO DIVERSE Violante: il premier punta a un referendum su se stesso «Ecco perché diciamo no all'accorpamento delle due elezioni. E poi sarebbero penalizzati anche/suoi alleati» intervista Antonella Rampino ROMA QUEL che si capisce, è che Berlusconi intende trasformare le prossime consultazioni in un referendum sulla sua persona». Il presidente dei deputati dei diesse Luciano Violante ribadisce il no della Quercia all'ipotesi di abbinamento delle elezioni europee con le amministrative, e annuncia che in Parlamento, se ci gi arriverà, sarà battaglia. Tutto l'Ulivo si è detto contrario all'election day. Eppure, onorevole Violante, fu proprio il centrosinistra a varare per primo quell'esperimento. La vostra contrarietà è condizionata dalle Elitre misure che Berlusconi vorrebbe prendere, ovvero la revi1- sione della legge sulla par condicio e l'abolizione delle preferenze alle europee? «Le condizioni politiche oggi sono radicalmente diverse. Oggi chi governa ha il monopolio dei mezzi d'informazione radio tv, pubblici e privati, ed ha assai frequentemente abusato del suo potere. Nella campagna elettorale per le europee non ci sono tetti di spesa ed è quindi prevedibile che l'enorme potere finanziario di Berlusconi, ulteriormente aumentato in questa legislatura, sarà usato senza limiti e con ogni disinvoltura per condizionare anche il risultato elettorale delle elezioni amministrative. In secondo luogo, il presidente del Consiglio intende trasformare questa competizione in un referendum su se stesso. Noi vogliamo discutere dei problemi concreti e che i cittadini possano sceglie- re su programmi e candidati alternativi. Al paese non servono e non interessano referendum sulle persone». Tuttavia, anche se le elezioni venissero abbinate, è evidente che le campagne elettorali ci sarebbero, e sarebbero comunque diverse. «Sarebbe inevitabile lo schiacciamento di tutta la competizione elettorale sulle europee, soprattutto se, come sembra. il presidente del consiglio dovesse candidarsi in tutte le circoscrizioni elettorali. Inoltre il progetto del presidente del consiglio è mosso anche contro i suoi alleati, che sarebbero oscurati dai suoi mezzi finanziari, dalle sue candidature e dalla riunificazione delle date elettorali. E'coerente con questa impostazione il progetto di cancellare la par condicio. Oggi tutti i partiti sono uguali al nastro di partenza della corsa. Domani non sarebbe più così e si snaturerebbe la competizione elettorale. E' come se Schumacher nel prossimo campionato del mondo pretendesse di partire sempre in pole position perché ha vinto il campionato precedente». Un pericolo ben presente agli alleati di Berlusconi nella coalizione di centrodestra. Il premier tenterà la via del decreto, secondo lei? «Come è noto, per decreto si può tentare quasi tutto. Ma poi, si arriva comunque in Parlamento. Solo alla Camera, in questa legislatura il governo è stato già battuto circa quaranta volte. Il presidente del Consiglio si gioca il tutto per tutto su questa campaSDa elettorale: ha perduto ie amministrative del 2002 e del 2003, i sondaggi lo danno m rotta. E lui tende a manipolare il procedimento elettorale per tentare il recupero, anche perché i risultati che si rageiunReranao adesso serviranno da base per attribuire i seggi significativi alle politiche. Se ci fosse un preponderante risultato di Forza Italia, questo comporterebbe una as: segnazione dei collegi sicuri - alle elezioni politiche in modo assolutamente prevalente a quel partito, sacrificando gli alleati». , . j- Una partita grossa, lei dice, anche all'interno della maggioranza. La Lega infatti ha già messo un alto- là aliteJection day. Ma provoiedi accorpare alle europee il secondo turno delle amministrative. Lei che ne pensa? «Berlusconi non ha fatto questa proposta. E non credo che la accetterebbe». La posizione del suo partito, la Quercia, è molto netta. Le risulta una differenziazione, nell'Ulivo, da parte della Margherita? Nei giorni scorsi circolava la voce che già fosse in corso uno scambio, tra opposizione e maggioranza: voi ci date l'abolizione delle preferenze alle europee, e noi vi diamo il via libera per l'election day. «Le une e le altre sono soltanto voci infondate. L'Ulivo è contrario all'election day. Noi, poi, non facciamo nessuna intesa senza i nostri alleati, questo è un punto di lealtà politica di fondo che per noi riguarda tutti, dall'Udeur a Rifondazione comunista». «Il progetto del Cavaliere è mosso anche contro i suoi partner, che sarebbero schiacciati dai suoi mezzi finanziari e dalle sue candidature» «Oggi unire le due date sarebbe pericoloso, chi governa ha il monopolio dell'informazione ed ha assai frequentemente abusato del suo potere» Il presidente dei deputati Ds Luciano Violante

Persone citate: Antonella Rampino, Berlusconi, Luciano Violante, Schumacher

Luoghi citati: Roma