Ue e Congresso ebraico spengono le polemiche di Enrico Singer

Ue e Congresso ebraico spengono le polemiche DOPO LE CRITICHE PUBBLICATE SUL FINANCIALTIMES Ue e Congresso ebraico spengono le polemiche Prodi: respingere le accuse di antisemitismo era un obbligo, torniamo al dialogo Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES «Reagire e respingere le accuse diffamatorie di antisemitismo lanciate contro la Commissione era un obbligo morale, un punto sul quale non era possibile alcun compromesso», dice Romano Prodi. Ma adesso è il momento di tornare al dialogo. Di confermare il desiderio di «ristabilire la cooperazione». E di non perdere l'occasione di quel seminario annunciato, poi sospeso dopo le polemiche esplose lunedì perché affrontare il tema della lotta contro l'antisemitismo e contro tutte le forme di razzismo «va dritto al cuore del progetto di un'Europa costruita in pace e sicurezza come una Unione di minoranze». Di fronte al collegio dei commissari riunito al gran completo a Palais Breydel, come tutti i mercoledì, il presidente dell'esecutivo europeo è tornato sul caso-antisemitismo con la volontà di chiudere lo scontro e con la proposta di riprendere i preparativi del seminario se tornerà uno «spirito di collaborazione». E da Roma è subito arrivato quel segnale che Prodi aspettava. «Prendiamo atto che le polemiche si sono smorzate e che si è ritrovato un clima di amicizia», ha detto Cobi Benatoff, il presidente del Congresso ebraico europeo, che aveva firmato con Edgar Bronfman - presidente del Congresso ebraico mondiale - la lettera di violente critiche («l'antisemitismo può essere espresso in due modi: con l'azione e l'inazione. La Commissione europea è colpevole di entrambi) che era stata pubblicata dal Financial Times e che aveva scatenato lo scontro. Anche Benatoff si dice convinto che, a questo punto, il seminario si debba tenere. Anzi, che sia «più necessario che mai» non soltanto per analizzare, ma «per elaborare azioni concrete contro l'antisemitismo che si riaffaccia in Europa». E lo stesso Edgar Bronfman ha scritto una lettera al presidente della Commissione europea chiedendo un incontro «per risolvere la controversia che è sorta nei giorni scorsi tra le nostre istituzioni». Il presidente del Congresso ebraico mondiale ha chiuso la lettera esprimendo «profondo apprezzamento» per il lavoro di Prodi nella veste di presidente della Commissione europea. Cobi Benatoff ha ringraziato il ministro Franco Frattini, che ha proposto Roma come sede del seminario e che ha incontrato ieri alla Farnesina una delegazione dell'Unione delle comunità ebraiche italiane guidata dal presidente, Amos Luzzatto. E ha rilanciato l'augurio che il seminario «possa avere luogo in un clima di serenità». L'antisemitismo, ha ricordato Frattini, si manifesta in diversi Paesi d'Europa con caratteristiche diverse, ma in ogni caso preoccupanti e c'è la necessità di discutere e di approfondire un fenomeno così allarmante. Il governo italiano, come presidente per il 2004 della commissione intemazionale per la celebrazione dell'Olocau¬ sto, s'impegnerà per «mantenere alta l'attenzione», ha detto Frattini. Per il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, il problema dell'antisemitismo in Europa «è troppo importante perché sia offuscato da polemiche». E il vicepresidente delppe, Antonio Tajani, si è associato alla proposta di Frattini di tenere il seminario europeo a Roma, «città che porta ancora le ferite profonde dell'antisemitismo». Gli altri segnali di distensione li ha elencati lo stesso Romano Prodi nella riunione della Commissione. Il primo era arrivato sèmpre da Cobi Benatoff che, già martedì, aveva precisato che la lettera pubbhcata dal Financial Times era stata scritta, in realtà, prima dell'incontro che Prodi aveva avuto il 18 dicembre a Bruxelles con i vertici del Congresso ebraico europeo e della Conferenza dei rabbini europei per affrontare e chiarire quei due casi - il sondaggio dell'Eurobarometro e il rapporto dell'Agenzia sulla xenofobia - che avevano innescato tutte le polemiche. Il presidente della Commissione ha poi ricordato che il direttore del Congresso ebraico mondiale, Israel Singer, «ha espresso la sua volontà di venire immediatamente a Bruxelles per un incontro» e che Amos Luzzatto ha «criticato la lettera di Benatoff e Bronfman». Tutti segnali che lasciano prevedere in tempi brevi la ripresa della preparazione del seminario europeo sull'antisemitismo. Che potrebbe tenersi proprio a Roma. La preparazione del seminario sulla situazione in Europa che era stata sospesa dopo il «gelo» nelle relazioni verrà subito ripresa Il ministro Frattini ha proposto che Roma sia la sede dei lavori