Incendio doloso nei bidoni dei rifiuti di G. Già.

Incendio doloso nei bidoni dei rifiuti MISTERO E APPRENSIONE A LANZO. GLI INQUIRENTI HANNO TROVATO TRACCE DI LIQUIDO COMBUSTIBILE Incendio doloso nei bidoni dei rifiuti Distrutto un centro di raccolta, è il secondo rogo in un mese LANZO Stavolta è mistero fitto dietro all'incendio che a Lanzo ha distrutto la seconda oasi ecologica per la raccolta dei rifiuti. Un mese fa un rogo aveva incenerito la casetta in legno sistemata lungo le rive del torrente Tesso, l'altra notte le fiamme hanno avvolto la struttura piazzata in località Cates. Solo ragazzate? Solo bravate di qualche giovane annoiato? No. Per gh investigatori stavolta sotto la cenere cova qualcos'altro di molto più grave. Come una possibile «guerra» sotterranea tra le ditte che gestiscono la raccolta rifiuti nei comuni della zona. Un vero business diviso tra gruppi privati (come quello che opera a Lanzo) e società pubbliche. Ipotesi. Visto che anche gli inquirenti al momento preferiscono rimanere nel campo delle supposizioni. Intanto il maresciallo dei carabinieri di Lanzo Angelo Stampiggi nelle prossime ore interrogherà sia i dirigenti della ditta che gestisce la raccolta dell'immondizia nella città di Lanzo e anche di altri paesi confinanti, sia gli amministratori coordinati dal sindaco Andrea Filippin per cercare di capire quello che sta succedendo. Al momento è pronta una segnalazione che verrà inviata alla Procura dove si segue la pista «dell'incendio doloso premeditato» visto che sia un mese fa, sia a Cates i piromani hanno usato parecchio liquido combustibile per appiccare le fiamme che nel primo rogo danneggiarono anche una macchina parcheggiata. Un'azione abbastanza spregiudicata visto che chi la compie rischia una denuncia pesante ma, ancora peggio, se colto in flagranza di reato, addirittura l'arresto. «Per noi gli incendi che hanno bruciato le due oasi di raccolta sono schiaffi pesanti - ammette Andrea Filippin, il primo cittadino di Lanzo -. Vabbè che entrambe erano assicurate e ci erano state offerte gratuitamente dalla ditta che gestisce il recupero degli scarti (il valore di una casetta in legno per nascondere cassonetti e campane si aggira sui 6 mila euro), ma adesso come adesso non sappiamo se verranno risistemate. Lo decideremo nella riunione di giunta di venerdì prossimo». «Per quanto riguarda la raccolta rifiuti la società che lavora sul territorio di Lanzo ha vinto una gara d'appalto - continua ancora Filippin -. Comunque ho chiesto ai carabinieri di indagare a fondo, se ci sono sospetti bisogna procedere, a Lanzo fatti del genere non sono mai successi e spero che non si ripetano». [g. già.]

Persone citate: Andrea Filippin, Angelo Stampiggi, Cates, Filippin

Luoghi citati: Lanzo