La Juventus «festeggia» con un Nedved d'oro di Fabio Vergnano

La Juventus «festeggia» con un Nedved d'oro UN PERUGIA ORDINATO METTE IN DIFFICOLTÀ GLI UOMINI DI LIPPI La Juventus «festeggia» con un Nedved d'oro Bianconeri scialbi salvati da un eurogol del ceco Fabio Vergnano TORINO Ancora lui. Bisolve Pavel Nedved con una gol dei suoi, belli e impossibili, spesso determinanti. Ventinove minuti dopo aver fatto passerella con il Pallone d'Oro, il ceco ha ricevuto da Zambrotta, ha fatto qualche metro con il pallone (non quello dorato) al piede, poi da trenta metri senza neppure alzare la testa ha caricato il destro e ha regalato alla Juventus i primi tre punti del nuovo anno contro un Perugia ancora senza vittorie in campionato, ma molto ben organizzato e iure sfortunato. Basta l'I-O ai Dianconeri per restare nella scia della Roma, non può bastare a Lippi la prestazione della squadra. Dopo un mese di black out spiegabile anche con gli errori estivi in fase di preparazione (il viaggio americano ora pesa), il momento difficile continua e non si capisce cosa stia accadendo. C'è uno scadimento generale di condizione che non si arresta, anche il Perugia è riuscito a mettere a nudo i problemi di una squadra cui manca la brillantezza, la concretezza in attacco. Pesanti le assenze di ieri (Legrottaglie, Tacchinardi, Thuram e Davids), ma ancora più penalizzante la latitanza dei talenti juventini che fino all'altro ieri evidentemente avevano mimetizzato carenze strutturali con le loro giocate individuali. L'elenco dei presenti-assenti è lungo e parte da Trezeguet, zavorrato dai problemi contrattuali, ma in condizione allarmante dopo un mese trascorso fra problemi fisici e comparsale part time. Prosegue con Del Piero che fatica a ritrovare lo spunto vincente e offre soltanto piccoli saggi della sua classe. Si allunga e per oggi si conclude con la prestazione da dimenticare di Appiah e Maresca, impacciati e disordinati inquilini di un centrocampo quasi sempre messo alle corde dai dirimpettai perugini più mobili, certamente più modesti come spessore tecnico, ma nella circostanza capaci di attivarsi con puntualità. Non ci sono certezze su quando la Juve potrà ritrovarsi, non ci sono segnali che possano far pensare che il peggio sia passato. I dubbi manifestati alla vigilia da Lippi erano più che giustificati. La navigazione a vista prosegue, sperando che, come nel passato, gennaio sia il mese del rilancio e, visto l'andazzo, della resurrezione. Intanto continua la serie preoccupante. Il Perugia è stato colpito e affondato soltanto grazie a una prodezza di Nedved, giocatore provvidenziale e determinante. La sua rete è stata difesa con i denti anche se il Perugia non ha mai dato l'impressione di essere sul punto di pareggiare. Ma due pericoli grossi ci sono comunque stati e in entrambi i casi Buffon è stato salvato dal palo. Al 12' del primo tempo è stato Ze Maria a sfiorare il vantaggio con un molle traversone a lunga gittata che si è trasformato in un tiro. Palla vagante, che nessuno ha arpionato e che è finita sul montante alla destra del numero uno bianconero, nella circostanza sorpreso e in difficoltà. Al 9' della ripresa ci ha provato Bothroyd con un sinistro tagliente che ha scheggiato la base del palo. Episodi sfortunati per la truppa di Cosmi che ha protestato per un mani di Maresca su punizione di Ze Maria, brividi gelidi per Del Piero e compagni che pur confusi e imprecisi non avrebbero comunque meritato di veder sfuggire la vittoria. Ma se un Perugia dignitoso e nulla più è riuscito a mettere in crisi i campioni d'Italia, c'è da chiedersi cosa possa riservare il futuro a meno che non ci sia una scossa. Senza il recupero immediato di un tono atletico più consono, la Juve è destina a proseguire nel suo cammino della sofferenza. Gol di Nedved a parte, non si sono mai creati i presupposti per rendere la vita dura al Perugia. All'inizio un colpo di testa di Tudor sventato da Kalac prima che il portiere australiano dovesse abbandonare per infortunio. Nella parte finale un'altra capocciata di Nedved di poco a lato. Tutta qui l'Epifania bianconera. E poco, ma con i tempi che corrono non è proprio il caso di sottilizzare anche se la Befana ha portato carbone. DELLE ALPI - TOIUNO » Spettatori paganti: 2.357 per un incasso di 61.295 euro più 28.672 abbonati per una quota di 445.301,68 euro rf; Arbitro: Racalbuto 6,5 JUVENTUS (4-3-1-2) Allenatore: Lippi 6 Buffon 6; Birindelli 6; Ferrara5;Tudor SAZambrottaeiMarescaS^ (15' st Pessotto 6); Conte 6,5; Appiah 5; Nedved 7; Trezeguet 5; , Del Piero 6 (36' st Miccoli sv) L'AZIONEGLOU PERUGIA (3-5-1) Allenatore: Cosmi 6 Kalac 6,5 (25'ptPardini 5,5); Diamoutene 6; Di Loreto 6; lgnoffo6;ZeMaria5,5; Tedesco 6; Obodo 6,5; Fusani 6; Loumpoutis 5 (13'st Gatti 6); Bothroyd 6,5; Margiotta 5 (36' st Scandurra sv) Il gol di Nedved al 29' st pt 29' Nedved AMMONITI Gatti, Fusani Grande fatica della Juve di fronte a un Perugia ben organizzato. La giocata di Nedved si perde in mezzo a una prestazione ancora incolore da parte dei bianconeri Zambrotta Nedved --■j '-«m. Nedved O Zambrotta anticipa A un avversario e ^ innesca Nedved Nedved si accentra e con un gran destro da 30 metri batte Pardinì Nedved ha festeggiato nel modo migliore, con un bellissimo gol, la conquista del Pallone d'oro

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