«Parmalat pagherà il doppio di WorldCom»

«Parmalat pagherà il doppio di WorldCom» L'EX PRESIDENTE DELLA SEC ALL'EPOCA DELLA ENRON: E PROBABILE CHE L'AUTORITÀ AMERICANA CHIEDA UN MILIARDO E MEZZO DI DOLLARI «Parmalat pagherà il doppio di WorldCom» Harvey Pitt: l'Italia deve rafforzare 1 poteri della Consob e le regole Anche qualche società o banca Usa finirà coinvolta nello scandalo intervista Paolo Mastrolilli NEW YORK LI ITALIA deve rafforzare i poteri della Consob e le regole per i controlli sulle pratiche contabili, se non vuole perdere credibilità sui mercati intemazionali. Ma la Parmalat dovrà pagare per le frodi commesse negli Stati Uniti, e qualche società o banca americana complice finirà per essere coinvolta nell' inchiesta sullo scandalo. Lo pensa Harvey Pitt, che di queste cose se ne intende, perché era presidente della Securities and Exchange Commission all'epoca dello scandalo Enron. Vede somiglianze tra i due casi? «Molte. Mi colpisce che ima compagnia abbia potuto dedicarsi per un tempo cosi lungo a pratiche illegali tanto estese. Stiamo parlando di una frode da 13 miliardi di euro, e tra la quantità di denaro coinvolta e la sofisticatezza delle tecniche usate, siamo al livello dei peggiori casi americani. Questo conferma quanto diceva la Sec all'epoca dello scandalo Enron, e cioè che si tratta di un problema globale: le truffe nei bilanci non sono un'esclusiva degli Stati Uniti e neppure dell'Italia, e in questo momento ci sono sicuramente altre compagnie che stanno per essere scoperte». Ma intanto i mercati internazionali si chiedono se esiste uno specifico problema Italia. Hanno torto? «Qui bisogna fare un chiarimento importante: i dirigenti della Parmalat hanno violato le leggi esistenti, così come avevano fatto quelli della Enron o della WorldCom negli Stati Uniti, anche prima del passaggio della legge Sarbanes Oxley. Quindi la crisi non è un fallimento delle regole, ma un abuso da parte dei manager che hanno deciso di non rispettarle. Detto questo, davanti ad uno scandalo simile è inevitabile una crisi di fiducia, come era avvenuto in America, e quindi il governo italiano ha l'obbligo di intervenire, tanto per rispondere alla rabbia del pubblico, quanto per dare un segnale di sicurezza ai mercati intemazionali. In questo quadro, è importante capire anche cosa compete a Roma e cosa all'Unione Europea». In America, tra le altre cose, avete approvato la legge Sarbanes Oxley e im- ] )osto ai chief executive ofi ìcer di certificare ibilanci delle proprie aziende. Lei cosa suggerisce di fare in Italia? «Rafforzare i poteri di controllo della Consob, e soprattutto i suoi margini di autorità quando si tratta di richiedere alle compagnie i documenti. Alcuni sforzi per migliorare le pratiche contabili e la revisione sono già stati fatti, ma bisogna insistere anche su questo punto, aumentando la pressione tanto sui revisori, quanto suiresponsabili deUe compagnie che devono fornire dati accurati». C'è un dibattito infuocato anche sul ruolo delle banche, compresa la Banca d Italia. Lei cosa ne pensa? «Abbiamo avuto lo stesso problema negh Stati Uniti. Forse le banche non sono direttamente responsabili deUe frodi, ma per la loro funzione istituzionale rappresentano anche l'ultima linea di difesa dei risparmiatori. Se falliscono in questo compito, saltano le protezioni più essenziali». Da anni in Itaha si discute sul conflitto d'interessi: questo potrebbe avere un impatto sull'eventuale ri¬ forma? «Chi entra nel settore pubblico presta giuramento, e bisogna supporre che lo rispetti. Se poi il governo non agirà, l'opinione pubblica avrà il diritto di trarre le sue conclusioni». Il procuratore di Manhattan Morgenthau ha confermato di aver aperto un'inchiesta penale. «Era inevitabile, perché c'è il sospetto che siano stati commessi dei reati anche negh Stati Uniti. Se è così, le persone coinvolte pagheranno sul piano civile e penale. Ma io penso che la Sec resterà l'interlocutore principale deUe autorità italiane in questa vicenda, e agirà in maniera complementare, senza fare nulla che potrebbe creare contraddizioni». Nel caso della WorldCom chiedeste 750 milioni di dollari di danni; per la Parmalat si dice che la Sec potrebbe esigere un miliardo e mezzo. «E' probabile. Nella misura in cui sono avvenute frodi sul mercato americano, la Parmalat dovrà pagare. La Sec, però, concentrerà la sua attenzione soprattutto sul ruolo delle istituzioni degli Stati Uniti». Si aspetta denunce civili o penali per compagnie americane? «Ce ne sono diverse coinvolte: società di consulenza, società di revisione, banche e banche d'investimenti. Il compito principale della Sec è indagare sul loro comportamento e perseguire gli eventuah reati». «Mi colpisce che una compagnia abbia potuto dedicarsi per un tempo così lungo a pratiche illegali tanto estese . È un problema globale e altre sorprese verranno» Anche la giustizia e le autorità finanziarie americane indagano sul buco di Collecchio

Persone citate: Harvey Pitt, Manhattan Morgenthau, Oxley, Paolo Mastrolilli, Sarbanes