Giano Bifronte, è la strategia di Bill Gates di Luca De Biase

Giano Bifronte, è la strategia di Bill Gates Giano Bifronte, è la strategia di Bill Gates I colosso di Seattle si difende attaccando. E patteqqia Luca De Biase Una strategia da Giano Bifronte, quella della Microsoft. Guardando al futuro, attacca con le sue «solite novità», come quelle annunciate ieri a Las Vegas. Ma, allo stesso tempo, guardando al passato, si difende dalle mille insidie legali alle quali la espongono le sue abitudini competitive e il suo successo. E paradossalmente; le maggiori novità sembrano arrivare proprio da questo secondo fronte. Perché le innovazioni tecnologiche che l'azienda co-fondata da Bill Gates va presentando da qualche anno a questa parte perseguono una sola e immodificabile linea strategica: estendere l'architettura del pc e del sistema operativo Windows in ogni angolo della vita quotidiana, dalla casa all'automobile, dal lavoro al divertimento, dalla produttività alla socializzazione. Per quanto riguarda le sue scelte sul fronte processuale, invece, da qualche mese la Microsoft ha cambiato rotta. Certo, continua a non ammettere quasi nulla ma, pur di chiudere i mille processi che la coinvolgono, patteggia. Paga e guarda avanti. È successo diverse volte dal maggio scorso. In quell'occasione la Microsoft ha pagato 750 milioni di dollari ad Aol Time Warner, che a suo tempo aveva comprato la Netscape, per mettere fine al processo relativo alla guerra dei browser. In giugno, un patteggiamento da 1,1 miliardi di dollari è invece stato approvato dal giudice per chiudere un processo che opponeva la Microsoft a un vasto gruppo di consumatori della California. In settembre, la stessa Microsoft ha accettato di pagare 23,25 milioni di dollari per concludere il caso che la opponeva alla defunta software house Be e 10,5 milioni per chiudere un processo aperto da un gruppo di consumatori che accusava la Microsoft di avere imposto prezzi troppo elevati ai suoi prodotti. In ottobre, i giudici hanno approvato i patteggiamenti per le cause della Microsoft in Kansas e nel District of Columbia: rispettivamente 32 milioni e 6,2 milioni. Altri patteggiamenti per un valore complessivo di 200 milioni di dollari, sono stati decisi per le cause relative ai casi aperti in North Carolina, Tennessee, North Dakota e South Dakota. In novembre, la Microsoft ha chiuso un caso con un gruppo di consumatori del Tennessee, pagando 64 milioni di dollari. E proprio sul finire del 2003, ha deciso di pagare 60 milioni di dollari alla Spx, una software house che l'accusava di avere copiato un suo programma brevettato e di averlo inserito neh'ormai superato NetMeeting. Quest'ultimo caso ha fatto molta impressione: non si trattava come al solito, dell'accusa di operare da monopolista. In quel caso, la Microsoft era accusata di avere copiato: proprio l'azienda di Redmond, la più dura contro i pirati del software, era dipinta a sua volta come un pirata. Un giudice aveva dato ragione alla Spx, qualche mese fa, ma la Microsoft poteva sempre andare in appello. Invece, ha pagato, patteggiato e chiuso il caso. Si tratta insomma di una strategia. Molto innovativa. Vedremo se e come sarà adottata nei casi ancora aperti. E soprattutto come sarà applicata a Bruxelles: dove la Microsoft deve fronteggiare l'Antitrust guidata da Mario Monti.

Persone citate: Bill Gates, Bill Gates I, Giano Bifronte, Mario Monti, Redmond