Matheson, ai confini della paura

Matheson, ai confini della paura Matheson, ai confini della paura NON esiste un limite alla paura degli esseri umani»: se lo dice Richard Matheson possiamo credergli. Luca Crovi ha messo a segno un colpo niente male, riuscendo nell'impresa di realizzare un'intervista al maestra e ispiratore di Stephen King, andata in onda in due puntate del suo programma «Tutti i colori del giallo» in onda il sabato e la domenica su Radio 2 Rai dalle 13 alle 13.30. Matheson, nato ad Allendale, New Jersey, nel 1926 è in pista dal 1950 e ha battuto con successo tutti i sentieri della narrazione fantastica, non solo letteraria ma anche cinematografica e televisiva, fino a diventare una leggenda vivente per gli appassionati del genere. Luca Crovi, dimostrando di possedere una conoscenza di prima mano dell'opera del maestro, Iha spinto a raccontare curiosi retroscena del suo lavoro. Per esempio lo spunto per scrivere la sceneggiatura di «Duel», il film del folgorante esordio di Steven Spielberg, Matheson lo derivò da una esperienza vissuta in prima persona, quando il giorno in cui uccisero Kennedy fii inseguito e spinto fuori strada da un TIR rimasto misterioso. Quando tutti gli autori di fantasy ambientavano le loro storie in mondi lontani, Matheson scopriva il nucleo germinale dell'orrore nella vita di tutti i giorni. Per la serie di telefilm di Rod Serling «The Twilight Zone» che da noi s'intitolò «Ai confini con la realtà», Matheson sceneggiò parecchi episodi, tra cui «Incubo a 6000 piedi» in cui William Shatner scopre aggrappato all'ala dell'aereo su cui sta volando un essere ripugnante. Abbiamo ascoltato Matheson rievocare la sua collaborazione con Alfred Hitchcock, durata in tutto sei minuti, il tempo di affacciarsi sul set del film «Gli uccelli», affermare: «Credo che non sia una buona idea far comparire quegh uccelli troppo spesso» ed essere sostituito con Evan Hunter (pseudonimo di Salvatore Lambìno che firma anche come Ed McBaìn). Stanato da Luca Crovi e tradotto con precisa intelligenza da Sebastiano Pezzani, Richard Matheson confessa che molti spunti per le sue narrazioni gli sono venuti dai film; ancora ragazzino assiste al «Dracula» di Bela Lugosi, un film del '31, e pensa: «Se un solo vampiro provoca tanta paura cosa succederebbe se tutta l'umanità fosse composta da vampiri ad eccezione di un solo uomo?». Cosinasce «Io sono leggenda» del '54, che l'editore Fanucci si appresta a pubblicare assieme a tutta l'opera del Nostro. A sua volta l'opera di Matheson ha ispirato decine di autori, compresala serie di «X-Files», compreso Tiziano Sciavi, l'autore delle storie di Dylan Dog. «Sono sempre stato una persona pratica», ripete più volte Matheson. Contemplando la mappa delle sue realizzazioni, non abbiamo dubbi su questo.

Luoghi citati: Allendale, New Jersey